Sabato 15 ottobre 2016 è la data scelta da AMACI, l’Associazione dei Musei di arte contemporanea italiani, per la Dodicesima Giornata del Contemporaneo, la manifestazione organizzata per portare l’arte del nostro tempo al grande pubblico, attraverso l’apertura gratuita dei 24 musei AMACI e di un migliaio di realtà in tutta Italia con la presentazione di artisti e nuove idee, inaugurazioni di mostre, laboratori, eventi e conferenze.
In occasione di questo importante appuntamento dell’autunno, che ufficialmente dà l’avvio alla stagione dell’arte in Italia, il MUSMA, con la nuova direzione di Tommaso Strinati e la gestione della Coop Synchronos, inaugura kounellis/14 disegni/1991, quattordicistudi per l’installazioneSenza titolo, realizzata nel 1991dal grande pittore e scultore greco, tra i protagonisti assoluti dell’Arte Povera.
Si tratta di quattordici disegni a matita su carta bianca che mostrano un’intensa e virtuosa riflessione sulla forma dell’installazione, costruita conpannelli di ferro arrugginiti, acido, grate di metallo e tovaglia ricamata, ed esposta per la prima volta nel 1991 alla Galleria dell’Oca di Roma nella mostra Metafore. Giulio Paolini e Jannis Kounellis, a cura di Giuliano Briganti.
La mostra, a cura di Tommaso Strinati, corredata di una brochure con testo critico di Strinati e Barbara Cinelli, sarà in esposizione, nella Sala della grafica di Palazzo Pomarici, fino al 15 gennaio 2017.
Sabato 15 ottobre il direttore del MUSMA avrà il piacere di incontrare i visitatori per una conversazione sul maestro Kounellis in due orari: alle 12 e alle 17.
kounellis / 14 disegni / 1991 costituisce un’anticipazione della prima di una serie di esposizioni temporanee ideate dal nuovo direttore del Museo della Scultura di Matera, dedicate alle grandi collezioni private d’arte contemporanea italiana, che il MUSMA ospiterà a partire dalla metà del 2017. La grande installazione di Kounellis, nata dai 14 disegni esposti, sarà infatti uno dei pezzi più importanti della mostra dedicata alla collezione di Luisa Laureati Briganti, instancabile e storica fondatrice nel 1965 della Galleria dell’Oca di Roma, compagna di vita e d’idee di Giuliano Briganti.
“Molte delle cose scritte e dette da Kounellis – scrive Giuliano Briganti nel catalogo della Mostra Metafore, 1991 – (…) nascono da un impulso di natura fortemente poetica, un impulso che trova accenti antichi, quasi oracolari…”. È questa una delle chiavi di lettura che, secondo Tommaso Strinati, consente di accostarsi a un segno graficocome quello dei14 disegni esposti, simile alla scrittura ma denso di materia viva, preludio ai segni sulle superfici in ferro arrugginite dell’installazione vera e propria. L’opera che Giulio Paolini espose assieme a Jannis Kounellis nella mostraMetafore alla Galleria dell’Oca – Contemplator Enim, 1991 – è oggi conservata alla GAM di Torino, tuttavia – sostiene Tommaso Strinati – il dialogo tra di esse non si è mai interrotto, anche in una sorta di simbolica assenza dell’una rispetto all’altra. Scrive ancora Giuliano Briganti: “ (…) l’immagine del mondo (…) ha perso la forza della necessità che l’aveva fatta nascere.”.
Nato al Pireo (Grecia) nel 1936, Jannis Kounellis, all’età di 19 anni, si trasferisce a Roma dove studia all’Accademia di Belle Arti con maestri del calibro di Mino Maccari, Franco Gentilini, Ferruccio Ferrazzi e, soprattutto, Toti Scialoja che nel 1960 gli permette di realizzare la prima personale alla Galleria La tartaruga. È negli anni 60 che Kounellis diventa uno dei maggiori esponenti dell’Arte povera, definizione data nel 1967 da Germano Celantad un gruppo di giovani artisti di diversa formazione e poetica, accomunati dalla messa in discussione della realtà e dal tentativo di riflettere e far riflettere su di essaattraverso opere realizzate con i più svariati materiali e ambientate in luoghi non abitualmente frequentati dall’arte, come fabbriche, cantieri industriali, boschi.
Da sempre innamorato dell’Italia e della sua arte, in particolare delle pitture di Masaccio, Tiziano e Caravaggio, Kounellis sintetizza, nelle sue installazioni, tradizione e contemporaneo. La potenza espressiva dei lavori del celebre maestroagisce sullo spazio in cui essi nascono, i materiali di cui sono fatti non sono mera materia, ma nelle mani dell’artista diventano portatori di una storia che coinvolge sentimentalmente e attivamente lo spettatore.
L’immagine guida della XII Giornata del Contemporaneo è stata realizzata quest’anno da Emilio Isgrò. Preghiera per l’Europa mostra un’Europa cancellata che estende i suoi confini oltre a quelli dell’Unione Europea, abbracciando idealmente i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Realizzata a marzo 2016, prima del referendum che ha sancito la scelta della Gran Bretagna di uscire dalla EU, l’immagine vuole essere una riflessione sulle divisioni – geografiche, politiche, culturali – che oggi più che mai alimentano sentimenti e spinte nazionaliste che la storia sperava di aver cancellato.
La mostra è stata realizzata con il contributo della Regione Basilicata e il supporto tecnico di Codognotto
trasporti e Ciaccio Arte VrojerInsurance Group.