“L’ospedale di Policoro continuerà ad avere un ruolo centrale nella sanità lucana, e ciò per ragioni storiche e geografiche, poiché svolge un ruolo insostituibile di cerniera tra la Calabria e la Puglia”. Con queste parole il Direttore Generale della ASM Pietro Quinto ha concluso il suo intervento in occasione della visita del presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella al nuovo percorso nascita dell’ospedale di Policoro. Nelle scorse settimane sono stati completati i lavori di messa in sicurezza del percorso nascita con un finanziamento regionale di 550.000 €. Ciò ha consentito la costruzione di un nuovo plesso e l’installazione di tre ascensori che permettono ora di accedere velocemente ai reparti ospedalieri e soprattutto di garantire percorsi separati ai degenti e al pubblico. Un intervento necessario che, insieme a diversi altri interventi minori permettono ai reparti del percorso nascita di conseguire standard di elevata qualità.
“Con cadenza periodica – ha aggiunto Quinto- leggiamo sui media locali dicerie e infondati allarmi su un’inesistente chiusura o ridimensionamento dell’ospedale di Policoro. I fatti, come la messa in sicurezza del percorso nascita, dimostrano esattamente l’opposto. La Asm, grazie al sostegno anche finanziario della Regione Basilicata, sta giorno dopo giorno migliorando la qualità dei servizi ed ampliandone il ventaglio per rispondere in modo innovativo e concreto alla complessa domanda di salute dell’area ionica. L’ospedale di Policoro è e rimarrà uno snodo fondamentale della sanità lucana”.
“Non c’è persona a Scanzano che non si sia giovato delle premure del dott. Felice Marchese”. Così il Direttore Generale della Asm Pietro Quinto ha ricordato il dott. Marchese nel corso della cerimonia di intitolazione degli Uffici Sanitari di Scanzano, svoltasi questa mattina e a cui hanno preso parte la moglie e le figlie, il Presidente della Regione Marcello Pittella, il Presidente dell’Ordine dei Medici di Matera Raffaele Tataranno, il sindaco di Scanzano Ripoli Raffaele, i sindaci di Montalbano Piero Marrese (di cui Scanzano era in origine un borgo) e Nova Siri Eugenio Stigliano, il direttore generale dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza Rocco Maglietta, il direttore generale dell’azienda sanitaria locale di Potenza Gianni Bochicchio. “La intitolazione degli uffici sanitari al dott. Marchese -ha detto Quinto- è un tributo alla memoria, il doveroso momento di conoscenza dell’impegno delle persone che servono le comunità e quindi di ri-conoscenza che la comunità deve loro tributare”.
Il dottor Marchese è stato primo medico condotto di Scanzano ionico a cavallo fra gli anni ’60 e ’70 quando l’attuale cittadina era un borgo di case sparse dipendente dal Comune di Montalbano ionico. Più tardi divenne responsabile dei servizi sanitari di base della ex ASL n. 7. “Ho accolto senza indugio l’invito di tanti cittadini di intitolargli gli Uffici Sanitari -ha concluso Quinto- poiché il dott. Marchese è ricordato da tutti per le sue straordinarie doti professionali di medico di base perennemente dedito alla cura dei suoi assistiti e per una disponibilità fuori dal comune, che lo portava, oltre alle cure, a fornire un caloroso supporto umano. Negli anni ha contribuito in modo determinante alla crescita della nostra comunità”.
La fotogallery dei due incontri presso gli ospedali di Policoro e Scanzano
Sanità, doppia inaugurazione di Pittella nel Metapontino
Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, si é recato questa mattina a Policoro per verificare di persona la sicurezza del Percorso nascita che é stato inaugurato pressso l’ospedale cittadino. Ad accompagnarlo il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Matera, Pietro Quinto insieme al direttore amministrativo, Maria Benedetto. Presenti anche i Dg di Asp e San Carlo di Potenza, Gianni Bochicchio e Rocco Maglietta.
Il governatore Pittella ha apprezzato gli interventi che la Asm ha realizzato con il sostegno finanziario del massimo Ente locale per l’adeguamento agli standard di sicurezza del Percorso nascita compresa la installazione di ascensori che consentono un accesso più rapido e sicuro ai reparti creando una vera e propria comunicazione verticale all’interno del nosocomio jonico.
“Gli ospedali – ha esordito – si organizzano per funzioni e anche per intensità di cure. I Psa attualmente presenti sul territorio lucano resteranno tutti. Ognuno svolgerà una funzione in una logica di rete. Poi potenzieremo il 118 con l’elisoccorso notturno, oltre che con l’acquisto di ambulanze dedicate. In più avremo la distrettualitá ovvero la medicina di prossimità, la medicina del territorio. Queste tre gambe – ha spiegato Pittella – mi sembra che rispondano bene alla luce delle norme nazionali ed europee che ci obbligano non solo a contenere la spesa ma anche a rispettare gli orari di lavoro, i turni di riposo e il turnover del personale. Amministrare é cosa diversa rispetto al puntare l’indice. Bisogna star dentro alle questioni. Noi non ridimensioniamo nulla, contrariamente a ciò che taluni vanno dicendo in giro. Non stiamo chiudendo reparti, stiamo addirittura inaugurando e migliorando i servizi e rendendo più efficienti i percorsi che rendono credibile l’approccio alla cura che un ospedale organizzato, come quello in cui siamo, mette in campo”.
Successivamente Pittella si é recato insieme ai dirigenti della sanità lucana negli uffici sanitari di Scanzano Jonico, dove é stata scoperta una targa in ricordo del dottor Felice Marchese, primo medico condotto della cittadina jonica.
“Mi é stata descritta – ha detto il presidente della Regione nel suo intervento – la magnificenza di questa persona. I medici una volta dovevano dare fondo a tutto il loro sapere. Non esisteva il 118. Se ci si trovava dinanzi a un travaglio non ci si tirava indietro pur non essendo ginecologo. Non va dimenticata la storia. Abbiamo bisogno di provare ad avvicinare quello che é stato, nel bene e nel male. Bisogna costruire con le nuove generazioni il link della memoria. Accanto allo smartphone – ha aggiunto metaforicamente – dobbiamo aggiungere il gettone telefonico per utilizzare gli apparecchi che in passato ci mettevano in collegamento con la comunità. Un medico come il dottor Marchese pensava all’altro, più che a sé. Il processo di umanizzazione nella medicina é fondamentale. Se questa società deve ritrovare un senso, momenti come quello di oggi sono l’occasione giusta. Va trasferita la storia. Non si può – ha concluso – consegnare ai nostri figli solo la tecnologia”.
Bas 05