Con una suggestiva performance musicale e poetica lo Studio Arti Visive di Matera ha inaugurato la mostra “Segno e suono. Omaggio a Raffaele Gervasio”. Quattro scultori contemporanei omaggiano la persona e l’opera del maestro Raffaele Gervasio, compositore barese (1910-1994) che nel 1969 fu chiamato a dirigere il neonato Conservatorio di Musica “Egidio Romualdo Duni” di Matera, che lasciò per altri incarichi nel 1976, quaranta anni fa.
Nel 1988 Gervasio compose, tra l’altro, l’inno “Matera interviene”, che doveva essere eseguito in occasione della visita (poi non più avvenuta) dell’allora Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. In questa composizione musicale viene citata la canzone di musica popolare materana “Maria la pastora”, riproposta in questa occasione dal gruppo folk composto da Francesco Duni, Eustachio di Cecca ed Espedito Pozzuoli, introdotti da Angelo Sarra. Gervasio rievoca anche la poesia di Rocco Scotellaro e per rendere omaggio al grande poeta lucano l’attore e regista Antonio Montemurro ha scelto di declamare “La pioggia”.
Un ricordo particolare di Raffaele Gervasio è arrivato dal musicista Enzo De Filpo, che nel 2011 pubblicava in ricordo del suo maestro il libro “Dentro la musica”.
De Filpo ha ricordato alcuni aneddoti vissuti in compagnia del suo maestro, primo direttore del Conservatorio Di Matera dal 1969 al 1976 mentre le opere plastiche di Ruggero Maggi, Pasquale Santoro, Franco Di Pede ed Emanuele Giannetti hanno interpretato il tema musicale di questa iniziativa inserita nella 12^ Giornata del Contemporaneo di Amaci.
Franco Di Pede ha sottolineato il valore di questi incontri culturali, che intendono trasferire alle nuove generazioni la memoria di uomini illustri della città di Matera. Mentre Raffaele Gervasio proveniva dalla vicina Bari anche la città di Matera vanta personaggi importanti in campo musicale. Di Pede ha ricordato in particolare Autera, Massari, Stella e Simeone, materani illustri che si sono affiancati a grandi stelle del firmamento musicale materano, come Lucio Marconi, Nino Rota e appunto Raffaele Gervasio, al quale Matera ha intitolato l’auditorium di piazza del Sedile. Matera è anche una città che ha fatto registrare anche un grande fervore per la musica folk e Di Pede ha sottolineato che l’attuale sede dello Studio Arti Visive in passato era il luogo in cui furono venduti i primi strumenti musicali e dischi. Proprio il padre di Franco Di Pede ha venduto gli strumenti musicali al complesso guidato da Martemucci, una delle storiche bande musicali di Matera assieme a quella di Paolicelli.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’evento Segno e suono (foto www.SassiLive.it)