L’ambientalista Pio Abiusi per conto dell’associazione Ambiente e Legalità interviene sul dibattito relativo alle scelte di Ferrovie dello Stato per la tratta lucana di Frecciarossa. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Abiusi: “Il Frecciarossa non è una tradotta”.
Le proteste, semmai colorite, di sindaci, parlamentari, cittadini e perdigiorno non trasformeranno il Frecciarossa in una tradotta che si ferma in tutte le stazioni. Neppure in questo dimostriamo maturità! E’ giusto ricordare che il treno superveloce percorre l’Italia in lungo ed in largo e spesso non sono previste soste intermedie nelle tratte e parliamo di capoluoghi regionali come Firenze o Bologna mentre noi siamo capaci di fare il tiro alla fune tra una fermata a Metaponto oppure a Ferrandina e perchè no a Grassano dove scese Carlo Levi? Siamo seri una volta tanto se ci riusciamo! Trenitalia l’analisi economica l’ha fatta ed è puntuale; ha collegato molte città medio-piccole insediate lungo la dorsale appenninica o in prossimità del tracciato dell’Alta Velocità con dei link molto flessibili e dalla spesa contenuta così che il servizio offerto viene ripagato. L’alta velocità è un servizio a mercato e non sono previsti incentivi o partecipazione alle spese da parte dello Stato, in caso contrario si potrebbe incorrere nella mancata tutela della libera concorrenza che l’Europa non mancherebbe di censurare. Perchè dovrebbe correre sulla nostra tratta ferroviaria il Frecciarossa incentivato e non già Italo? Si potrebbe considerare un servizio di bandiera collegato a Matera 2019 e finalizzato a dare maggior risalto all’evento istituendo una coppia di treni di ultima generazione che corrono sui binari lucani. Il finanziamento occorrente potrebbe rientrare, forse, nelle azioni di coesione incentivate dall’Europa a sostegno delle manifestazioni per il 2019
La tratta ferroviaria Taranto-Salerno è malmessa in buona parte ma non si giustificano grossi interventi quale la costruzione dell’alta velocità dato lo scarso numero di utenza. Una manutenzione straordinaria è invece prevista nel piano dei trasporti regionale e nel piano decennale delle ferrovie, di circa 500 milioni di euro ma non tutte le risorse sono ancora disponibili mentre sono stati recuperati, sembra, i 200 milioni di euro per adeguare la Potenza-Melfi dove maggiore è il traffico pendolare lucano. Rafforzare i collegamenti con S. Nicola di Melfi ed in prospettiva una migliore connessione a Foggia serve a collegarsi alla tratta Bari- Napoli della Alta Capacità che dovrebbe andare in cantiere fra qualche tempo ma anche li non tutte le risorse utili sono ancora disponibili. Torniamo a quello che si vorrebbe trasformare in tradotta: il Frecciarossa. Per Matera prevedere la fermata a Metaponto o a Ferrandina scalo è sostanzialmente ininfluente anche come scorrevolezza della viabilità stradale. Lo scalo di Metaponto dista qualche chilometro in più dalla città dei Sassi rispetto a quello di Ferrandina ma siamo a 10 minuti massimo di maggior percorrenza. Sia la stazione di Ferrandina- Pomarico-Miglionico come quella di Metaponto non indicano Matera, a questo punto la capitale della Cultura ne potrebbe avere addirittura DUE. Prevedere la fermata a Metaponto ha un grosso vantaggio quello cioè di offrire un servizio qualificato almeno alla metà degli abitanti della Provincia di Cosenza, quelli del versante ionico, e sono circa 370 mila.,quasi i 2/3 dei lucani che risiedono in Basilicata. Cosenza stessa dista solo 75 minuti dalla stazione di Metaponto e parliamo di oltre 100 mila abitanti con il suo popoloso hinterland, solo Rende ha oltre 35 mila abitanti. Tutto questo significa popolare il treno, ripartire le spese e scusate se è poco!
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e Legalità