Dalla relazione del “San Carlo” sul caso della bambina morta dopo il parto “emerge che i tempi del soccorso sono stati rapidissimi” e che “quand’anche fosse stato aperto il punto nascita di Villa d’Agri alla luce dei tempi e delle modalità dell’evento, l’esito purtroppo non sarebbe stato diverso”
“Da donna, prima ancora che da assessore regionale alla Sanità, esprimo la mia vicinanza e quella dell’Istituzione che rappresento ai giovani genitori di Viggiano, che per una serie di circostanze hanno perduto il bimbo amorevolmente portato in grembo per nove mesi dalla mamma. Sono episodi che non dovrebbero mai accadere. E che segnano purtroppo la vita delle persone”.
Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, in relazione alla dolorosa vicenda riportata nei giorni scorsi dalla stampa e rilanciata dai social spesso con toni e argomentazioni che non rendono giustizia alla verità dei fatti e che, in alcuni casi, sono apparsi platealmente sopra le righe.
“Con il presidente Marcello Pittella – ha sottolineato l’assessore Franconi – abbiamo immediatamente chiesto ai vertici dell’ospedale “San Carlo” di Potenza di fare chiarezza sulla vicenda. E la relazione inviata questa mattina dal direttore generale Rocco Maglietta ci consente, allo stato, di avere la seguente cronologia precisa degli avvenimenti”.
Questi i fatti:
1. La donna era seguita dall’ospedale di Polla nonostante a Villa D’Agri sia attivo il reparto di ginecologia per seguire le donne dell’area durante la gestione
2. La donna, (39 settimane + 4 giorni) si era recata nel pomeriggio di mercoledì scorso all’ospedale di Polla dove l’avevano rimandata a casa dopo essere stata sottoposta a esame cardiotocografico
3. Essendo cominciate alle 4 di notte di giovedì 13 ottobre le prime contrazioni uterine decideva intorno alle ore 6.30 di recarsi in auto con il marito a Polla. dove aveva programmato di eseguire il parto
4. Giunta in contrada Pergola di Marsico Nuovo, alle ore 6.55, per l’acuirsi dei dolori, decideva di fermarsi e di chiedere l’intervento del 118
5. L’ambulanza arrivava alle 7.11 (16 minuti) e, avendo espletato i primi controlli assegnando un codice giallo, partiva alle 7.17 per il S. Carlo
6. La paziente arrivava alle 7.52 al S. Carlo dove è attivo un pronto soccorso ostetrico dedicato (fast track). L’ostetrico di guardia ha confermato il codice giallo inviando immediatamente la paziente in reparto
7. La paziente è arrivata in Ginecologia alle ore 8.05. Dalla visita con esame cardiotocografica a cui veniva immediatamente sottoposta emergeva una grave bradicardia del feto e la presenza di grumi di sangue nell’utero. Il medico perciò diagnosticava il distacco della placenta (che normalmente è accompagnato da una copiosa emorragia assente in questo caso) e disponeva un cesareo immediato
8. Alle ore 8.26 è nato un bambino vivo ma con gravissima insufficienza respiratoria. L’intervento immediato del personale della TIN non ha impedito il decesso del neonato
Dalla relazione del “San Carlo” emerge che i tempi del soccorso, dall’arrivo dell’ambulanza ai diversi passaggi ospedalieri, sono stati rapidissimi. Peraltro, il distacco della placenta è una complicanza seria e pericolosa che può determinare sia la perdita dell’utero sia il decesso della madre. In questo caso la diagnosi è stata tempestiva nonostante la mancanza del sintomo più evidente perché il medico in servizio è di grandissima esperienza. Il cesareo è stato infatti disposto senza neanche aspettare gli esami di routine e completato 31 minuti dopo l’ingresso della partoriente in ospedale.
Infine, è d’obbligo precisare che quand’anche fosse stato aperto il punto nascita di Villa d’Agri alla luce dei tempi e delle modalità dell’evento, l’esito purtroppo non sarebbe stato diverso.