Domenica 30 ottobre 2016 alle ore 18 presso le Monacelle in via Riscatto 9 a Matera per il ciclo di incontri sul tema “Le ragioni del no” al referendum costituzionale l’ANPI, No Triv e il comitato per il no al referendum organizzano un incontro con Enzo Di Salvatore, docente di diritto costituzionale all’Università di Teramo, cofondatore del coordinamento nazionale No Triv.
I temi al centro dell’incontro saranno, in particolare, la modifica del Titolo V della Costituzione e il rapporto Stato – Regioni.
Questi aspetti della riforma non vengono sviscerati in maniera completa né sulla stampa né nei programmi televisivi. La discussione pubblica è incentrata soprattutto sui cambiamenti che la riforma costituzionale potrebbe comportare alla rappresentanza politica.
Bisogna, invece, mettere anche in luce che, con la radicale modifica del Titolo V della Costituzione, il Governo Renzi si pone l’obiettivo di esautorare gli enti locali e le Regioni da ogni competenza su politiche energetiche, ambientali e grandi opere, in piena continuità con quanto previsto con lo Sblocca Italia, il Ddl Madia e la Legge di Stabilità.
E’ evidente che con questo tipo di riforma si vogliono indebolire anche quei comitati, quelle associazioni, quei movimenti che da sempre si battono per la tutela dei propri territori e per rivendicare il diritto all’autodeterminazione, praticando ogni giorno modelli di democrazia dal basso.
Sono quei cittadini, associazioni, comitati che si oppongono alle grandi opere, alla devastazione ambientale, alle discariche inquinanti, alle trivellazioni in mare e in terra, agli inceneritori, allo smaltimento illecito dei rifiuti, ad un modello di sviluppo che devasta i nostri territori, mette a rischio le nostre vite e contribuisce ad arricchire gruppi particolari a scapito della collettività.
La riforma Costituzionale formalizzata dal Governo Renzi, e sostenuta da Confindustria e dalle lobbies finanziarie ed economiche è un attacco diretto alla nostra possibilità di decidere sul futuro delle nostre vite e dei nostri territori. Un ulteriore e definitivo attacco da parte di quello stesso Governo che, in spregio ai valori della democrazia, ha sbeffeggiato gli oltre 13 milioni di persone che il 17 Aprile scorso hanno votato per un modello energetico libero dal petrolio, in particolare i cittadini lucani che hanno votato in tal senso facendo raggiungere il quorum in Basilicata.