Pio Abiusi torna ad occuparsi del caso Fenice dopo l’inchiesta annunciata dalla Regione Basilicata
Mi ero riproposto di non intervenire più in pubblico perché oramai tutto quello che avevamo detto negli ultimi due anni da quanto l’argomento era stato l’inquinamento delle falde acquifere, la denuncia avvenuta con un ritardo di 14 mesi, la carenza di notizie sul funzionamento del monitoraggio, le emissioni in atmosfera, dei sedimenti al suolo, le conseguenze epidemiologiche che l’impianto produceva erano finalmente apparsi chiari ed amplificati perchè risalenti fino all’origine dell’attività di Fenice.
Tutto chiaro, quindi, inutile ribadire se non per mero presenzialismo E’ sicuro : si cambia pagina!.
Nulla di più vero e per questo forse è più preoccupante.
La politica deve fare autocritica dice un ex senatore della Repubblica.
Possiamo scommettere che dietro di lui si accoderanno tanti altri nell’autocritica.
Tutti a voler crocifiggere qualcuno,forse.
Credo che alla gente comune interessi molto poco se la magistratura abbia trovato finalmente la Procura competente per le indagini anche perché finiranno tutti assolti per prescrizione; è questo il nuovo termine con il quale si definisce la prescrizione del reato: assolto.
I politici faranno una loro inchiesta e un loro dibattito per giustificarsi: tutta roba che non sposta di una virgola la situazione.
Cosa accadrà il 18 di ottobre? Sono in molti a chiederselo ed è molto probabile che saremo di nuovo al “tutto apposto” come prima e chi era preoccupato per l’inquinamento e le conseguenze che Fenice produce sulla salute dei cittadini resterà deluso e se non si rassegnerà si convincerà che è giunta l’ora di emigrare per sopravvivere e far crescere i figli.
Non voglio soffermami volontariamente sui tanti aspetti oscuri che ancora oggi girano intorno a Fenice da quelli ambientali a quelli economici-finanziari.
Dico solo che su internet è possibile leggere ( chi sa leggere) il Bilancio della Spa relativo al 2010 e su di esso riflettere, non è difficile.
Il prossimo anno sarà la volta della Srl e la società si inabissa per avere più agibilità. Basta andare su You Tube e seguire uno studio dell’Isde (‘Associazione Medici per l’Ambiente) a Forlì per conoscere l’ allarme inquinamento nell’area per presenza di diossina fuori norma e presenza della stessa anche nel latte materno. Da noi ovviamente è tutto a posto perché non si conosce nulla e però facciamo autocritica e l’inceneritore va anche se non ci serve.
Sì, Assessore Mancusi, le 20 mila tonnellate di RSU che brucia Fenice le possiamo sistemare in una discarica studiata a posta del DIFA- Unibas, sono bravi oltre a progettare porti nel Gallitello, si faccia partire immediatamente il riciclo del rifiuto e si faccia la dovuta impiantistica dopo di ciò, Assessore Mancusi, si dimetta e segua lo Steardo-Colombo alla Corte di Isabella di Castiglia. Anche a Fiat, motivo fondante per la nascita di Fenice, l’impianto non interessa più di tanto, non riporto i dati perché mi sono riproposto di non farlo: sono rintracciabili dai MUD.
Sono cose queste che i volontari conoscono con un lavoro che è a costo zero per la collettività; la classe politica si interroga, fa anche autocritica, alcuni non capiscono e la barca va!
Pio Abiusi