“L’amministrazione comunale, a sostegno della battaglia dei lavoratori, chiederà al Prefetto di convocare al più presto un incontro sulla vertenza Ferrosud”. Così l’assessore alle Attività produttive, Enzo Acito ha esordito incontrando i rappresentanti dei sindacati per analizzare lo stato dell’arte della vertenza in atto.
Maurizio Girasole (Filctem-Cgil), Vittorio Agnese (Fim-Cisl) e Dino Mangieri (Uim-Uil) hanno illustrato all’assessore l’attuale situazione sottolineando in particolare la necessità di mettere attorno a un tavolo tutte le parti coinvolte nella vicenda per giungere, al più presto, ad un incontro al Ministero dello Sviluppo economico. Necessario, inoltre, non abbassare la guardia sul concordato preventivo – è stato aggiunto nel corso dell’incontro.
“Condividiamo la battaglia legittima per evitare che un pezzo significativo del tessuto produttivo industriale venga ignorato – ha spiegato l’assessore Acito – e per questo segnaleremo anche noi al Prefetto l’importanza di un vertice che sia propedeutico all’incontro del Mise. In gioco c’è il destino di un centinaio di lavoratori e delle loro famiglie, ma soprattutto il rischio di perdere professionalità che hanno rappresentato Matera in tutto il mondo con il loro lavoro altamente qualificato”.
Il consigliere comunale della lista Matera Capitale, Angelo Cotugno, ha inviato una nota sulla vertenza che coinvolge lo stabilmento materano della Ferrosud. Di seguito la nota integrale.
I lavoratori della Ferrosud, storica fabbrica metalmeccanica materana che lavorava carrozze ferroviarie, hanno protestato davanti alla Prefettura di Matera per richiedere un intervento mirato che possa dare esito positivo alla loro vertenza.
Le OO.SS. ed i lavoratori hanno ancora una volta, l’ennesima volta, riproposto attraverso la loro vertenza il tema più generale della mancanza di lavoro.
Questa volta sul loro striscione c’era scritto “Matera 2019 tanta cultura poco lavoro”.
Credo che abbiano posto, con quella affermazione, una serie di problemi che non possono essere ne derubricati tantomeno essere catalogati tra gli antichi slogan di una classe operaia in via di estinzione. Piuttosto spingono ad una riflessione che riguarda la modalità con cui elaborare ed interpretare questo “tornado” di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Quel “Tanta cultura” indica la enorme distanza che intercorre tra chi crede di lavorare per la città e per Matera2019 e la stessa città con i cittadini. In quello striscione si legge l’assenza di un rapporto vero, costante e proficuo tra amministrazione e cittadini, tra amministrazione ed operatori economici e sociali tra amministrazione ed associazioni, tra Fondazione, amministrazione e governo regionale.
Quella frase interroga anche la Fondazione Matera-Basillicata2019 che presa dall’eccesso di autocelebrazione dimentica che è Matera la protagonista e non una qualunque città, di una qualunque regione. Quella frase ci dice quanto c’è ancora da fare per rendere “Cultura” una parola universale e bene comune.
Quello striscione ci dice anche “Poco lavoro” , due parole che nella sintesi descrive un dramma ancora scarsamente elaborato. Tuti gli indicatori mettono in evidenza la drammatica situazione in cui vive la nostra regione tra povertà in crescita, disoccupazione giovanile fuori controllo e politiche di sviluppo insufficienti ed inconcludenti. In questo scenario la straordinaria occasione che vive la città di Matera e di riflesso la regione Basilicata non può essere affrontata con gli strumenti tradizionali o semplicemente puntando solo su visioni o racconti che non trovano poi traduzione in attività e quindi in lavoro di qualità.
Questa straordinaria occasione non può essere gestita senza uno spirito unitario e senza un lavoro collettivo. Non può farlo l’amministrazione comunale da sola né deve delegare alcuno, tantomeno può farlo la Fondazione. Questa straordinaria occasione ci impone un metodo di lavoro più cooperativo ed efficace. Dobbiamo evitare che la tempesta di stimoli che ci viene dall’essere CEC2019 possa tradursi in “Poca cultura e poco lavoro” dando spunto all’ennesima protesta dei lavoratori della Ferrosud sempre che nel frattempo, continuando il disinteresse generale, anche questo presidio industriale chiuda definitivamente.
Il consigliere comunale della lista Matera Capitale, Angelo Cotugno