Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dall’associazione Matera Ferrovia Nazionale dopo l’incontro con il senatore Cosimo Latronico, il consigliere regionale Roberto Cifarelli e l’assessore comunale Antonella Prete.
Continua l’azione promozionale e di sensibilizzazione della neonata Associazione Matera Ferrovia Nazionale, che tanti consensi e adesioni sta registrando in città. Nei giorni scorsi è stato dato l’avvio a una serie di incontri con i parlamentari, consiglieri regionali, sindaci dell’asse basentano, rappresentanti del mondo imprenditoriale, culturale e sindacale, che si concluderanno fra qualche settimana al Palazzo di Città con il sindaco e la Giunta comunale di Matera, in Prefettura e, infine, al Palazzo della Regione Basilicata, a Potenza, con il presidente e la Giunta.
Nel corso del recente incontro materano con l’on.le Cosimo Latronico e il consigliere regionale Roberto Cifarelli, presente l’assessore comunale Antonella Prete, sono stati esposti gli obiettivi e i programmi di “Matera Ferrovia Nazionale”. Per motivi legati alla campagna referendaria non hanno potuto partecipare i parlamentari Antezza, Liuzzi e Margiotta e il consigliere regionale Bradascio, che, condividendo l’iniziativa, incontreranno i dirigenti del sodalizio nei prossimi giorni. Pur invitati, gli altri parlamentari lucani e consiglieri regionali non hanno risposto all’invito.
Molto ampia la discussione, partendo dalla preoccupante situazione socio-economica della Basilicata (ben 30 mila emigrati negli ultimi 10 anni!) e dal ruolo internazionale di Matera quale capitale europea della cultura per il 2019, manon ancora connessa alle Ferrovie dello Stato Italiane. Quindi, si è parlato della loroposizione strategicanel cuore del Sud e dell’importanza del completamento della tratta Ferrandina-Matera, unica opera ferroviaria incompleta in Italia, in una realtà che stenta a crescere e condanna i giovani, oggi “i nuovi poveri”, a emigrare. Ferrovia che in prospettiva deve avere anche uno sbocco “naturale” su Bari, creando diverse relazioni dirette con la direttrice tirrenica dell’Alta Velocità a Salerno, con quella jonica a Metaponto e a Taranto (sia in direzione della Calabria che verso il Salento) e con la Terra di Bari e la direttrice adriatica. Si pensa, così, a uno scenario di sviluppo completamente diverso rispetto all’attuale anacronistico isolamento di Matera e della Basilicata, ben lontane dai servizi ferroviari offerti nelle regioni limitrofe sia per la qualità dei treni che per la molteplicità dei collegamenti (diurni e notturni) con il resto d’Italia. Dunque, investire sulle ferrovie è una operazione decisamente necessaria per modernizzare l’intera Basilicata partendo proprio da Matera. Tali infrastrutture, infatti, sono ormai indispensabili e non servirebbero solo per migliorare la mobilità locale, ma sarebbero anche un bel biglietto da visitada presentare a quel milione di turisti che arriveranno da tutto il mondo nei prossimi anni e si spera per lungo tempo. Ai quali turisti non si deve offrire lo squallido e desolante quadro attuale di arretratezza dei trasporti, caratterizzato da stazioni abbandonate(dopo essere state ammodernate), di ritardi e disservizi mai risolti. Qui è in gioco l’immagine internazionale di Matera e dell’intera regione, con risvolti negativi o positivi sul turismo, sull’economia e sul futuro in relazione alle scelte politiche che si faranno.
Caso contrario, se non si arriverà con i treni delle Ferrovie dello Stato Italiane, Matera (e sarebbe una clamorosa e imperdonabile occasione persa!) e tutta la sua provincia, per la precaria rete stradale,saranno invase da una lunga colonna di bus, caravan e autoveicoli, con relativi problemi di inquinamento e sicurezza sulle strade. Le feste di Natale, di Pasqua e di Ferragosto dovrebbero aver insegnato qualcosa, con gli intasamenti che potrebbero diventare quotidianità. Inoltre, non meno trascurabile è il possibile segmento Matera-Ferrandina-Potenza per realizzare una definitiva valorizzazione turistica di straordinarie aree interne, dalle colline materane alle Dolomiti Lucane fino al comprensorio del Marmo Platano. E nuove prospettive si aprirebbero anche per il mondo imprenditoriale con una possibile riapertura dei cantieri sulla tratta abbandonata e quindi assicurando occupazione e ossigeno all’economia della regione in grave crisi da anni. La ferrovia Ferrandina-Matera, altresì, metterebbe in condizione le aziende de La Martella, Jesce eValbasento di connettersi con i porti di Taranto, Bari, Salerno e Gioia Tauro per la spedizione delle merci in Italia e all’estero, e favorirebbe anche la ripresa industriale con l’apertura di nuovi insediamenti produttivi creando posti di lavoro.
Nel suddetto incontro materano con Latronico e Cifarellisi è discusso anche del Frecciarossa con la precisa richiesta delle fermate sia a Ferrandina (da sempre scalo di riferimento per Matera) che a Metaponto. Una sola fermata sulle rive dello jonio, come ipotizzato da qualcuno, allungherebbe il viaggio a chi deve raggiungere Matera(e quindi i tempi di percorrenza e il costo del biglietto) di almeno 60 km. Oltretutto, il supertreno da Battipaglia a Taranto non potrà superare la “media” di 100 km/h, tenendo conto della situazione infrastrutturaledella linea che non consentirà di raggiungere le velocità assicurate sulle tratte costruite appositamenteper l’A/V.D’altronde, fare arrivare il Frecciarossa a 20 km da Matera (cioè a Ferrandina) e allungare il viaggio inspiegabilmente fino a Metaponto, da dove raggiungere la Città dei Sassi in bus (senza tener conto delle code infinite del traffico estivo), sarebbe una cosa a dir poco insensata, se non ridicola.
Tutte questioni messe sul tappeto dal presidente di “Matera Ferrovia Nazionale”, Nicola Pavese, e dai dirigenti Giovanni Caserta, Lorenzo Rota e Gianni Maragno e dagli interventi di Michele Vizziello e Luciano Bitonto, sulle quali i due esponenti politici hanno preso degli impegni precisi. Per Latronico la “questione ferrovie lucane” deve essere inquadrata all’interno di una vasta strategia di potenziamento ed efficientamento logistico dell’intera rete del Mezzogiorno d’Italia. Mentre Cifarelli ha sottolineato l’importanza di “fare squadra” fra tutte le Istituzioni e gli orientamenti politici perché il collegamento ferroviario Ferrandina-Matera ha una sua rilevanza e coinvolge l’intera Basilicata.
Quindi, servono fatti concreti e non parole di circostanza se si ha a cuore il futuro delle nostre comunità. Senza tentennamenti, necessitano investimenti straordinari europei, governativi e regionali, tenendo conto anche del fatto che risorse lucane come petrolio, gas e acqua vengono utilizzate dall’intero Paese. E bisogna intervenire in tempi celeri, prima che la Basilicata venga cancellata dall’apatia e dall’indifferenza di chi invece doveva farla crescere.
Associazione Matera Ferrovia Nazionale
Nicola Locuratolo Tutto ok! Perfetto tutto il quadro espositivo, forse ancora perfettibile, ma comunque oggi, per l’appuntamento con Matera CEC 2019, il primo ed immediato step (passo da compiere) è l’immediata apertura dei due cantieri di armamento dalla tratta Ferrandina-Matera, non alterando minimamente l’attuale tracciato ed anche soprassedendo alla elettrificazione. Ogni modifica di tracciato richiede ulteriori tempi di progettazione esecutiva, ulteriori oneri economici, potrebbe porre dei problemi sul tracciato ottimale del traffco merci ed ulteriori tempi di esecuzione di grandi manufatti in c.a. che, procrastinando i tempi di consegna per i lavori da svolgere, faranno inevitabilmente mancare di cogliere l’obiettivo irrinunciabile di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
foto di Nicola Locuratolo.
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