L’Università della Basilicata ha aderito al progetto dell’Inps “Valore P.A.”, per l’organizzazione di corsi di formazione destinati al personale delle pubbliche amministrazioni. I percorsi formativi riguardano tre aree tematiche: “Anticorruzione e trasparenza”, “Appalti e contratti” e “Personale, organizzazione e riforma della Pubblica amministrazione”.
Nello specifico, i tre corsi riguarderanno la “Prevenzione e repressione della corruzione e della illegalità nella Pubblica amministrazione”, gli “Appalti e contratti pubblici nel nuovo codice: codificazione, semplificazione e trasparenza. Dalla programmazione alla gestione” e i “Modelli di organizzazione e di gestione delle risorse umane”.
Aderendo al progetto, l’Università della Basilicata “intende mettere a disposizione le proprie competenze e le proprie strutture per condividere, con le pubbliche amministrazioni operanti sul territorio, percorsi formativi capaci di rendere la formazione un fondamentale strumento di aggiornamento e di crescita professionale delle risorse umane, oltre che un efficace sistema per l’innalzamento del livello qualitativo dei servizi prestati”. I corsi – della durata di 60 ore di didattica frontale – si svolgeranno nella sede dell’Ateneo lucano, e saranno tenuti da docenti dell’Unibas “che vantano un’esperienza pluriennale nella didattica di ciascun percorso formativo e nella materia specifica”, e da docenti di altre Università, dirigenti pubblici, magistrati, esperti esterni, “capaci di garantire una corretta dialettica tra insegnamento di tipo accademico e concrete esperienze professionali”. Sarà possibile effettuare le iscrizioni – per i funzionari già candidati dalle amministrazioni pubbliche che hanno aderito al progetto “Valore P.A.” – dalle ore 12 del 7 novembre alle ore 12 del 17 novembre sul sito internet dell’Inps: sul portale dell’Ateneo saranno poi pubblicati i calendari delle lezioni (attivate al raggiungimento del numero minimo di iscritti). L’iniziativa è finanziata dall’Inps con la copertura completa del costo dei corsi, con l’obiettivo di “sviluppare – è scritto nella relazione del progetto dell’Istituto di previdenza – un modello di prestazione di welfare con il supporto attivo e sinergico delle altre pubbliche amministrazioni, le quali rappresentano l’interlocutore più qualificato nell’individuare coloro che necessitano dell’intervento formativo proposto, in relazione alle competenze già acquisite o all’attività di servizio concretamente espletata”.