Parlamentari di maggioranza e di opposizione hanno accolto la proposta di emendamento alla Legge di Bilancio suggerita dal presidente di Confapi, Maurizio Casasco, per regolamentare i pagamenti tra privati.
La proposta presentata da Casasco prevede l’introduzione del sistema francese nella disciplina per il rispetto dei tempi dei pagamenti tra privati. In particolare tale previsione normativa prevede un sistema di sanzioni comminate e incassate dall’Autorità Pubblica al soggetto, persona fisica o giuridica, che violi i termini temporali di pagamento. Le sanzioni andrebbero a finanziare un fondo utile a indennizzare le PMI che subiscono ritardi di pagamenti dalla PA.
Il presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, nel sottolineare la convergenza di maggioranza e opposizione sulla proposta del presidente nazionale, spiega che tale emendamento si propone di arginare il grave squilibrio finanziario che subiscono le nostre PMI poiché i tempi medi di pagamento, sia tra privati sia verso lo Stato, sono lunghissimi, ben oltre la media di altri Paesi e ben oltre i limiti stabiliti dalla direttiva europea 2011/7 (Lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali), da noi sistematicamente disattesa.
Questo ‘costringe’ le piccole imprese a fungere da banche alla grande industria e/o a sottostare ai gravosi costi di factoring, spesso di proprietà delle imprese più grandi. Questa norma – che in Francia vige fin dal 2009 – aiuterebbe moltissimo le imprese operanti nel nostro Paese nello svolgimento delle proprie attività quotidiane, combatterebbe le crisi di liquidità e di cassa, ridurrebbe il fenomeno dei mancati pagamenti e genererebbe un riverbero positivo per lo Stato che vedrebbe diminuire i mancati pagamenti dell’IVA da parte delle imprese. Inoltre, la presenza di una norma di questo tipo incentiverebbe le imprese estere a investire in Italia poiché fornirebbe un perimetro rafforzato di certezze sugli incassi.
De Salvo sottolinea, inoltre, che nello specifico settore agroalimentare esiste una legge del 2012 che impone di pagare il prezzo delle forniture dei prodotti agroalimentari entro 30 giorni e che, tuttavia, è sostanzialmente inapplicata. La totale assenza di controlli – spiega il presidente di Confapi Matera – facilita una concorrenza sleale a danno delle aziende sane e a tutto vantaggio degli speculatori.