Dal 24 giugno 2016 al 22 gennaio 2017, al Palazzo Reale di Milano, si tiene la personale dedicata a Maurits Cornelis Escher, il grande maestro olandese nell’arte dell’incisione. Oltre duecento le opere collocate in un percorso espositivo diviso in sei sezioni.
Non sono in molti a sapere che Escher terminò con Rocca Imperiale il suo giro della Calabria, senza toccare i limitrofi territori della provincia materana: ne sono testimonianza due splendide incisioni del Castello e del Convento della cittadina Jonica. Forse, dopo il tour della Sicilia e della Calabria, l’artista olandese ne aveva programmato uno anche in Basilicata, alla ricerca di particolari che avrebbero potuto fornire alimento al suo estro creativo. Ma Escher non arrivò nei Sassi di Matera e, forse, questa mancanza non consentì al grande Maestro di anticipare quel processo di maturazione raggiunto con il capolavoro intitolato “Relatività” (o “Casa di scale”), in cui le forze gravitazionali scompaiono e l’ambiente e i personaggi che lo popolano si trasformano in una straordinaria architettura naturale, che tanto richiama l’audacia e l’ingegno delle popolazioni che si sono avvicendate negli antichi rioni di Matera, peculiari per i rapporti tra vuoto e pieno, tra l’architettura e il suo negato.
Ma se Escher nei “Sassi” non è mai arrivato, l’arte da lui professata ha ben attecchito e nel corso degli anni si è profondamente radicata, generando un susseguirsi di capolavori d’arte. E fu proprio nei Sassi, degli anni ‘70 (la città fantasma evacuata per motivi igienico sanitari), rifiutati e spesso rimossi dalla coscienza collettiva dei materani, che ad opera di Vittorio Manno ed Angelo Rizzelli è sorta la Scuola Laboratorio per incisori, a tutt’oggi operante.
Non pochi sono stati i problemi che i due Maestri incisori hanno affrontato, superandoli, per avviare questa impresa nel cuore dei Sassi di Matera, da quelli della sicurezza personale (in un ambiente considerato in quegli anni ‘territorio di nessuno’), ai cani randagi che, in branco, si muovevano indisturbati. Ma la costanza e l’impegno non hanno mai difettato e i nostri sono riusciti a fare della loro “Scuola” una enclave della cultura in quel vasto spazio dove echeggiavano ancora i lamenti della povertà ed era vivo il sentimento della vergogna. In quarant’anni di eccellente vitalità artistica, hanno contribuito, e non poco, al riscatto della città di Matera e continuano ad offrire la loro sede e il loro supporto ad artisti incisori provenienti da ogni parte del mondo, che rimangono sbalorditi dalla straordinaria creatività, suscitata da luoghi e panorami incontaminati.
Ispirati dal grande incisore Guido Strazza, Manno e Rizzelli, sin dal lontano 1976, hanno dato vita alla Associazione Grafica di Via Sette Dolori (“Scuola-Laboratorio per incisori”). Con grande spirito di sacrificio e impegno costante, nel corso degli anni hanno costituito una delle eccellenze della città di Matera nel mondo.
I primi passi della Scuola di Grafica di Via Sette Dolori, sono stati guidati dalla supervisione del critico d’arte Giuseppe Appella. Nel 1978 Guido Strazza, insieme a Giulia Napoleone tenne il primo corso di incisione calcografica, nel ’79 fu la volta di Peter Willburger con l’acquaforte e nell’81 toccò ad Assadour con l’acquatinta e la stampa a colori. Da allora la “Scuola-Laboratorio” ha esercitato un irresistibile richiamo per rinomati docenti nelle tecniche dell’incisione, quali – solo per citarne alcuni -: Lorenzo Bruno, Roberto Mannino, Akané Kirimura, Hector Saunier, Hong Hyun Joo, Marina Bindella.
I corsi hanno, poi, richiamato un numero sempre maggiore di allievi da ogni parte del mondo e contribuito a diffondere, attraverso l’arte incisoria, l’amore per una città unica nel suo genere.
Ispirati e sorretti da una visione soggettiva, maestri e discenti, nel corso degli anni, hanno potuto diffondere scorci, particolari architettonici, immagini, segni dei Sassi e della antica cultura del mondo contadino in raccolte nazionali e internazionali.
Per citarne soltanto alcune: Tokio 2002, Oslo 2005, San Pietroburgo 2013.
Ai benemeriti Maestri Vittorio Manno e Angelo Rizzelli, pionieri dell’arte dell’incisione e del recupero degli antichi Rioni Materani, l’augurio che, per la prossima scadenza di Matera 2019, le istituzioni locali si facciano carico di organizzare una grande mostra che valorizzi il loro pregevole lavoro di oltre quarant’anni, a dimostrazione che arte e cultura non sono soltanto fenomeni da importare. Segnale, quest’ultimo, atteso da quanti in questa Città, con discrezione, impegno, deferenza e decoro hanno prestato la propria arte al servizio di quei valori perenni, che sono il vero punto di forza della Matera, Capitale Europea della Cultura 2019.
Gianni Maragno