74,88 euro a titolo di risarcimento per “il danno prodotto alla Regione Basilicata” per l’uso di rimborsi riservati a consiglieri e amministratori regionali. Lo stabilisce una sentenza dei Corte dei Conti lucana. Con la stessa sentenza è stato assolto l’attuale Sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo (Pd) per spese che si riferivano al periodo quando era presidente della Regione. Le spese contestate a Pittella si riferiscono al periodo tra il 2010 e il 2012, quando era in corso la nona legislatura regionale, durante la quale l’attuale governatore era prima consigliere e poi assessore. La documentazione presentata da Pittella, “è tutta inerente – dicono i suoi avvocati – alla sua attività istituzionale e di rappresentanza”. Tra le persone condannate a risarcire vi è anche l’attuale presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica (UDC), all’epoca consigliere. In totale le persone condannate sono 22, mentre oltre a De Filippo ne sono state assolte altre tre.
Di seguito la lista delle 22 persone condannate a risarcire e gli importi relativi.
Le 22 persone condannate dalla Corte dei Conti della Basilicata sono: Antonio Autilio (14.543,34 euro), Luca Braia (12.640,68 euro), Paolo Castelluccio (6.664,16 euro), Giuseppe Dalessandro (5.932,48), Vincenzo Folino (3.722,82), Rosa Gentile (4.741,07), Attilio Martorano (12.503,78), Rosa Mastrosimone (14.382,82), Franco Carmelo Mario Mattia (9.321,10), Vilma Mazzocco (4.566,08), Francesco Mollica (17.922,85), Nicola Giovanni Pagliuca (4.374,75), Marcello Pittella (20.274,88), Erminio Restaino (3.904,68), Vincenzo Santochirico (8.601,08), Luigi Scaglione (18.147,85), Vincenzo Viti (17.541,23), Alessandro Singetta (9.954,35), Gennaro Straziuso (27.486,94), Enrico Mazzeo Cicchetti (8.573,23), Rocco Vita (5.352,76), e Pasquale Robortella (10.976,93). Sono stati invece assolti Vito De Filippo e anche Mariano Pici, Mario Venezia e Vito Gaudiano.
Di seguito la nota integrale relativa alla sentenza.
Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Partito), è stato condannato dalla Corte dei conti di Potenza a risarcire poco più di 20mila euro di rimborsi indebiti per “spese di segreteria e rappresentanza”. Con lui dovranno restituire parte dei rimborsi percepiti fra il 2010 e il 2012 il presidente del consiglio regionale lucano, Franco Mollica (UDC); il suo predecessore, oggi deputato, Vincenzo Folino (Sinistra Italia); l’assessore all’Agricoltura, Luca Braia (Partito Democratico), e il consigliere Paolo Castelluccio (Forza Italia).
Le condanne variano dai 17mila 922 euro di Mollica ai 3mila 722 di Folino. Le contestazioni riguardano in massima parte scontrini e fatture di alberghi e ristoranti, rimborsate senza alcuna dimostrazione della effettiva natura “di rappresentanza” della spesa sostenuta. “Non si comprende, per esempio – scrivono i magistrati – come una ricevuta fiscale di un pernottamento di due persone in una località turistica rinomata, in piena estate, possa plausibilmente ricondursi a una esigenza di rappresentanza quando manchi un riferimento a un evento pubblico, anche non istituzionale, che ne giustifichi la relativa imputazione”.
Stesso discorso per pranzi e cene “a seguito del prolungamento dei tempi di lavoro di non precisate riunioni”, dato che consiglieri e assessori regionali intascavano già un’altra indennità per il loro “sostentamento personale”. Il totale delle condanne, ripartite fra 22 consiglieri e assessori regionali, in carica ed ex, è di 240mila euro. E’ stato assolto, invece, l’allora presidente della Regione e attuale sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo (Pd), per 2ila 600 euro di francobolli. Ma a causa delle stesse “spese postali” resta a processo davanti al tribunale di Potenza con l’accusa di peculato e falso assieme – fra gli altri – a Pittella e Mollica.
A gennaio dell’anno scorso, rispetto ai rimborsi percepiti nel 2009 e nel 2010, era già arrivata una prima condanna della Corte dei conti sempre per Pittella più altri 21 consiglieri ed ex, fra i quali il deputato Folino e il sottosegretario De Filippo, per oltre 200mila euro complessive di “spese ingiustificate”. Di fronte ai giudici Pittella si era difeso sostenendo la sua buona fede, perché era prassi che scontrini e fatture fossero risarciti senza un controllo vero e proprio sulla documentazione giustificativa. Quindi aveva spiegato che la gran parte dei suoi pranzi “di rappresentanza” andavano riferiti a incontri con gli amministratori dell’area del Lagonegrese, che è anche il suo principale bacino elettorale. “Per intercettare e individuare le problematiche di quella zona”.
La documentazione presentata dal governatore Pittella “è tutta inerente alla sua attività istituzionale e di rappresentanza e di raccolta delle esigenze della collettività lucana”, ribadiscono gli avvocati del governatore, Raffaele De Bonis e Luca Di Mase. La condotta di Pittella “appare immune da censure” ed era “conformata a una prassi più
che costante” che “non ha mai ricevuto rilievi dagli organi di controllo e nelle approvazioni dei bilanci”. A questi rilievi, per gli avvocati del governatore lucano, si aggiunge poi il fatto che sia “estremamente difficile, a distanza di oltre cinque anni, riuscire a dimostrare quale attività istituzionale effettivamente è stata svolta in ogni singola data in cui – hanno scritto in una memoria difensiva – sono stati emessi i documenti contestati”.
Gianni Leggieri e Gianni Perrino, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle commentano le sentenze della Corte dei Conti che riguardano il governatore lucano e chiedono a Pittella di dimettersi. Di seguito la nota integrale.
Parafrasando il titolo di un vecchio libro, si potrebbe dire che l’ultima condanna della Corte dei Conti dimostra come non ci sia “niente di nuovo in Regione Basilicata.”
Siamo infatti alle solite, la storia si ripete e ancora una volta la Corte dei Conti interviene per condannare i consiglieri regionali per le varie ruberie commesse in questi anni ai danni dei cittadini lucani e delle casse pubbliche.
E’ infatti di ieri sera la notizia che la Corte dei Conti di Basilicata ha condannato ben 22 consiglieri regionali per illeciti rimborsi percepiti tra il 2010 e il 2012 nell’esercizio del loro mandato. Un malcostume che non è certo una sorpresa e che ha generato non pochi procedimenti sia dinanzi ai giudici contabili sia dinanzi al Tribunale penale. Un malcostume che accomuna i consiglieri regionali della Basilicata a quelli di altre regioni italiane.
Ma nella nostra Regione la situazione appare sicuramente più grave se si considera che tra i condannati dalla Corte dei Conti vi sono sia il Presidente della Giunta regionale – Marcello Pittella – sia il Presidente del Consiglio regionale – Francesco Mollica. Le massime cariche della nostra regione possono vantarsi di questa condanna. D’altra parte, lo diciamo da tempo che per la politica lucana certe condanne e certi comportamenti fanno curriculum e aiutano a scalare le vette del potere.
Ma la vicenda appare ancora più singolare se si considera che sempre tra i 22 condannati vi è quel Luigi Scaglione – ex consigliere regionale – balzato alle cronache recenti per essere stato nominato proprio dal Presidente Mollica come coordinatore della struttura di coordinamento informazione, comunicazione ed eventi del Consiglio Regionale, con uno stipendio lordo di oltre 120 mila euro per i prossimi anni.
Ed ecco chiuso il cerchio con la politica lucana che cade nello squallore più assoluto, mentre la gente comune continua a lottare giorno dopo giorno per mantenere il posto di lavoro o conservare un minimo di dignità.
Peccato che alla dignità dei cittadini lucani, fa da contraltare questo spettacolo indegno che offre invece la classe politica lucana: quasi tutti coinvolti, senza esclusioni e distinzioni tra maggioranza ed opposizione.
Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato nei fatti la sua diversità ed estraneità a questo sistema politico marcio. Così, loro percepiscono rimborsi illeciti, facendo passare per spese di rappresentanza anche spese per pranzi, cene e per stanze di albergo per loro e per persone non autorizzate, nonché spese per soggiorni in rinomate località turistiche in piena estate. Mentre noi del Movimento 5 Stelle abbiamo restituito circa 270mila euro alla collettività, parte dei quali (circa 170 mila euro) sono serviti a finanziare, ad oggi, progetti nelle scuole lucane.
Gianni Leggieri e Gianni Perrino, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle