Pio Abiusi torna ad occuparsi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Di seguito la nota inviata alla nostra redazione.
Certi premi non vengono a caso, e il Comune di Melfi ha dovuto portare fatti e cifre per averlo. Sta di fatto che il Comune della città normanna è stato portato ad esempio nella raccolta differenziata perché ha preso la strada giusta, quella di coinvolgere i cittadini in un sistema semplice ed efficace e soprattutto quello di ricordare ai cittadini che il riciclo è un dovere civico e che questo dovere va rispettato fino in fondo. Ha avuto il coraggio, Livio Valvano, quando ha visto che il sistema non riusciva ad entrare a regime, di mandare i vigili presso le abitazioni per controllare se la raccolta veniva fatta correttamente. Questo perché con l’accettazione del Kit domestico, ogni cittadino aveva dovuto dichiarare di accettare, collaborare o facilitare lo svolgimento dei controlli da parte della Polizia locale o di qualunque altro personale esterno autorizzato o delegato dal Comune. L’altra novità importante è la sostituzione dei cassonetti condominiali con delle isole ecologiche nei vari quartieri, dando vita a quella che può definirsi una raccolta di prossimità, la stessa cosa che ha fatto il Comune di Atella , con ancora alcune varianti di incentivazione al conferimento differenziato. Se il servizio deve funzionare non può prescindere da questi due fattori: controllo da una parte e coinvolgimento dei cittadini nel conferimento. Se questo è vero, Potenza dovrebbe cambiare qualcosa nel suo sistema di raccolta e prendere a modello le cose che sicuramente hanno funzionato. Se Melfi in due anni è passato dal 40 al 67 per cento, vuol dire che hanno saputo guardare al funzionamento ed apportare le modifiche necessarie. A Potenza c’è un sistema che richiede troppo personale e che essendo portato fin sotto i condomini non consente di tenere sotto controllo l’intera popolazione. Nel programma di alcuni candidati sindaci c’era la raccolta per rioni, attraverso la stipula di una convenzione con i cittadini. Esattamente come hanno fatto a Melfi. Ma ,si sa, i programmi si scrivono per quei 30 giorni di campagna elettorale.
Questo è il testo di un intervento pubblicato oggi su “Talenti Lucani” Le conclusioni sono indirizzate alla raccolta porta a porta che si sta avviando a Potenza. Ma lì si sa c’è l’Acta che è piena di personale specie indiretto e gli addetti pare non siano sufficienti per avviare la raccolta porta a porta.
L’ACTA chi la ha se la tiene. Tentarono di spalmarla a livello regionale, prima, e poi a livello comprensoriale ma tutti dissero: l’acta chi la ha se la tiene. Il Finanziamento per il Bacino centro fu diviso. Potenza da sola e gli altri comuni in altro sub-ambito. Tutto questo deve far riflettere anche Matera dove non abbiamo palle al piede, escluso gli amministratori ed i dirigenti comunali, possiamo dire in via preliminare che 152 euro ad abitante sono tanti, a largheggiare si va dai 110 ai 120 Euro, andrà tutto bene nel immediato perchè sui 7 Meuro del progetto del Sub-ambito 1 la Regione ne mette 5,6 ma poi? Torneremo almeno al costo attuale e già oggi sono cifre elevate spese stupidamente e non certo perchè Matera è vittima del burocratismo regionale ma solo perchè abbiamo amministratori e dirigenti indegni o incapaci.
Pio Abiusi