“Dobbiamo vincere la sfida alla omologazione perché la biodiversità può avere un ruolo primario per il rilancio della nostra regione. Oggi, con la firma di questo accordo diciamo “Si” a un modello nuovo di comunità nel quale ognuno degli attori, dalle istituzioni alle scuole coinvolte, dai produttori ai consorzi di tutela, deve fare la propria parte per generare nuovi modelli di sviluppo.
Biodiversità significa tipicità e identità territoriale: può e deve diventare unicità, su cui creare proprio quel valore che ci rende distintivi, attrattivi e che ci permette di proporre un territorio e degli alimenti ricercati da turisti e visitatori.”
Lo ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali Luca Braia intervenendo a Rotonda, dove, con la firma di un accordo, si è istituita la “Comunità del cibo e della biodiversità di interesse agricolo e alimentare dell’area Sud della Basilicata” (Pollino-Lagonegrese)
“I processi di cambiamento hanno effetti se una comunità nel suo insieme ne prende coscienza. Dietro la costituzione della comunità del cibo e della biodiversità c’è un patto territoriale che deve vedere tutti protagonisti attivi.
La Basilicata, è oramai evidente, è uno straordinario territorio con grandissime potenzialità naturali. Una regione che conserva la sua biodiversità e che deve oggi fare un salto di qualità fondamentale, prendendo coscienza delle enormi potenzialità e passando dall’esclusiva azione di tutela e conservazione, che è stata decisiva per il mantenimento del contesto ottimale, a un processo di consapevole valorizzazione.
Abbiamo le regole che tutelano la biodiversità ed ora dobbiamo far diventare tutto questo valore economico, soprattutto per contrastare lo spopolamento proprio dei luoghi in cui è esattamente la principale caratteristica, anche grazie alla nuova generazione di agricoltori che con i primi insediamenti è chiamata ad affrontare la sfida.
In queste aree in cui non si può fare agricoltura intensiva, dobbiamo essere capaci di essere complementari nelle azioni e costruire un sistema virtuoso in cui i territori diventano caratterizzati proprio dalla loro tipicità, che è esattamente la diversità che va comunicata, promossa e venduta.
L’istituenda comunità del cibo e della biodiversità dovrà far crescere la consapevolezza e al contempo trasformare l’attività agricola mettendo in campo anche modelli di produzione e commercializzazione che rispettano l’ambiente e sono sostenibili dal punto di vista della biodiversità, rappresentando modelli comportamentali e di produzione che vengono scelti sia dalla comunità che mangia e sia dalla comunità che vuole visitare luoghi unici. La Basilicata diventa quindi un brand perché è un luogo nuovo, elemento di scoperta e di grande novità anche grazie alla grande vetrina di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
E’ arrivato tempo nuovo di vivere la biodiversità della Basilicata come unicità di un popolo che vive nella sua dimensione territoriale e la porta a valore. Ci promuoviamo come territorio, con una capacità di attrazione differente, un modello collettivo, una comunità, anche nelle fiere specializzate.
Diverse sono le misure del PSR Basilicata 2014-2020 messe a disposizione di chi intorno alla biodiversità vuole creare un investimento economico e sviluppo.
Dalla misura 10 (allevatori custodi, agricoltura integrata, semina su sodo) alla misura 11 sul biologico su cui abbiamo fatto l’importante scelta politica di mettere a disposizione 87 milioni di euro e circa il 40% in più dei premi, proprio perché le caratteristiche di poca antropizzazione ci consentono di essere credibili per la pratica del biologico e aggredire un mercato enorme di persone che oggigiorno vogliono mangiare bene e mangiare sano. Oltre 2400 aziende si occuperanno di biologico nei prossimi anni per un totale di circa 74 mila ettari. Non possiamo perdere l’occasione.
La misura 16 relativa alle filiere e la misura 3.2 di imminente uscita per la promozione e valorizzazione delle produzioni di qualità, saranno altri strumenti economici per i territori.
Abbiamo cominciato – conclude l’Assessore Luca Braia – il percorso di unificazione del testo unico sulla multifunzionalità in agricoltura che comprenderà agriturismo, turismo rurale e agricoltura sociale.
Con la sfida aperta di arrivare ad utilizzare il 100% dei prodotti lucani nei nostri agriturismi che sono la vera porta dell’accoglienza in Basilicata, come già fanno ad esempio già in Toscana.
E’ il tempo del coraggio e di scelte di cambiamento. La Biodiversità diventa quindi l’elemento per difenderci dall’omologazione, per differenziarci e farci apprezzare e riconoscere per quello che è la nostra unicità. E’ il tempo della biodiversità culturale per la Basilicata e come comunità dobbiamo saper cogliere ogni opportunità, insieme.”