“Se lo Stato esercita i suoi poteri di legislazione e giurisdizione, la Lucania ha diritto ad avere la sua sede giurisdizionale propria nel massimo livello possibile in sede periferica, con parità assoluta con le altre Regioni a prescindere dai numeri delle pratiche che si svolgono. Il costo della democrazia è anche il costo delle istituzioni che sono presidi sul territorio”. Lo ha detto Raffaello Mecca, già sindaco di Potenza e “storico” preside del liceo classico del capoluogo, nell’audizione tenuta ieri sera davanti alla prima Commissione permanente del Consiglio regionale. L’organismo ha accolto la richiesta di audizione avanzata dall’associazione degli ex allievi del liceo Quinto Orazio Flacco di Potenza (presenti oltre a Mecca anche l’avvocato Donato Aicale, il giudice Pasquale Materi e il giornalista Mario Restaino, componenti dell’esecutivo).
In apertura dei lavori il presidente Vito Santarsiero (Pd) ha ringraziato l’associazione degli ex allievi “per l’iniziativa assunta a tutela dell’identità regionale e a difesa della Corte d’Appello”, con un convegno che si è svolto a Potenza nei giorni scorsi. “Una iniziativa di grandissima rilevanza, tesa a favorire un momento di riflessione, molto partecipata, che ci ha consentito di sottolineare – ha detto Santarsiero – l’assoluta importanza della Corte d’Appello, non solo presidio di giustizia, ma momento essenziale di tutela della nostra identità regionale, i cui valori di intangibilità e di unità territoriale vengono chiaramente affermati nel primo articolo del nuovo Statuto della Regione, appena entrato in vigore. Ci è stata rivolta una sollecitazione a tenere alto il livello vigilanza, dopo l’attenzione manifestata più volte negli ultimi mesi, ed anche dopo le rassicurazioni del sottosegretario Migliore”.
“La Corte d’appello di Potenza è un baluardo della legalità e del diritto della Basilicata ad esistere, sopprimerla sarebbe un anacronistico ritorno indietro e potrebbe aprire le porte alla malaugurata perdita della Regione”, ha detto il presidente dell’associazione, l’avvocato Donato Aicale facendo riferimento anche alla proposta di legge depositata al Senato per l’istituzione delle macroregioni. “L’efficienza del sistema giustizia è un problema enorme che non può essere affrontato con il taglio orizzontale delle Corti”, gli ha fatto eco il giudice Pasquale Materi. “Al di là delle rassicurazioni del sottosegretario Migliore – ha aggiunto -, il quale si è espresso in termini cautamente ottimisti sul mantenimento della Corte, il problema esiste. Il disegno di legge non dice esplicitamente che la Corte viene soppressa, ma detta parametri relativi all’estensione territoriale ed ai carichi di lavoro, a cui si sono aggiunti quelli meno penalizzanti relativi alle caratteristiche del territorio e alla situazione della criminalitàorganizzata. La delega che sarà conferita sarà ampia, e il Parlamento sarà libero di optare per una o l’altra soluzione, diversamente da ciò che è accaduto per le circoscrizioni giudiziarie”.
Dietro la difesa della Corte d’Appello “non ci sono soltanto ragioni di ordine tecnico, ma ragioni più profonde – ha detto Mecca -. I valori della democrazia sono un prodotto della storia, che si nutre delle attese di futuro che la politica ha il dovere di progettare. I territori sono tutt’altro che estranei alla democrazia, non c’è democrazia senza radicamento nella storia dei territori che compongono una nazione. Abbiamo sempre posto poca attenzione alla qualità distintiva del nostro modo di essere italiani, se non riflettiamo costantemente sulla ragione particolarissima di essere cittadini italiani, finiamo per autorizzare i disegni eliminatori di chi pensa agli assetti nazionali in termini di produttività economica e basta. Per questo preservare la Corte d’Appello è un atto dovuto. La questione importante è la difesa della regione, io non sono contento di come viene amministrata ma darei tutto per difendere la sua esistenza perché senza di essa siamo nulla. Non c’è niente di peggio del colonialismo meridionale. La Regione deve esistere a tutela della dignità dei cittadini che la abitano, facciamo tutte le battaglie per difendere le istituzioni e cerchiamo di riscoprire le ragioni dell’unità, perché gli interessi di parte finiscono per frantumare la regione, con esiti tragici e miopia storica imperdonabile”.
Dopo l’audizione sono intervenuti brevemente i consiglieri Napoli, Cifarelli, Romaniello e Spada, che hanno sottolineato, con accenti diversi, la necessità di estendere il confronto sul tema della Corte d’Appello coinvolgendo i territori ed i soggetti associativi che li rappresentano, A partire, come ha annunciato Santarsiero, da una seduta della Commissione, con lo stesso ordine del giorno, che si svolgerà a Matera entro dicembre con l’audizione dell’associazione degli ex allievi del liceo Quinto Orazio Flacco di Potenzae dell’associazione degli ex allievi del liceo classico Duni di Matera. Poi, come ha proposto il consigliere Napoli, la questione sarà nuovamente al centro del dibattito in Consiglio regionale.
La Commissione ha inoltre avviato l’esame del disegno di legge della Giunta regionale sul “Riordino del sistema di governo locale”. Su proposta del presidente Santarsiero è stato deciso di svolgere preliminarmente uno studio approfondito della situazione dei Comuni lucani sotto il profilo economico, socio demografico, dei servizi sanitari, degli ambiti istituzionali esistenti e delle competenze dei vari enti (Ambiti sovracomunali, Gal, Contratti di Fiume, aree interne, distretti socio-sanitari, distretti turistici, Parchi regionali e nazionali) che a volte si sovrappongono, con scenari e ipotesi per il futuro.
Ai lavori della Commissione, oltre al presidente Santarsiero (Pd), hanno partecipato i consiglieri Bradascio (Pp), Cifarelli e Spada(Pd), Romaniello (Gm), Napoli (PdL-Fi) e Rosa (Lb-Fdi).