Sono state illustrate in mattinata nel corso di una conferenza stampa che si è svolta al Comune, le iniziative che si svolgeranno a Matera venerdì 25 novembre in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
E’ stato l’assessore alla Tutela dei Diritti umani, Massimiliano Amenta ad aprire l’incontro, descrivendo le azioni messe in atto del Comune che ha installato tre panchine rosse in città (2 ai Giardini dell’Unità d’Italia e 1 al Parco Giovanni Paolo II), esposto un drappo rosso sulla facciata del palazzo comunale e che illuminerà di arancione, colore della Campagna internazionale promossa da UNwomen, il palazzo dell’Annunziata e la chiesa dello Spirito Santo negli ipogei di piazza Vittorio Veneto. Quest’ultimo sito è stato preferito alla Madonna dell’Idris che, a causa del maltempo, non garantirebbe una adeguata visibilità.
Nella chiesa dello Spirito Santo, inoltre, in caso di pioggia, si svolgeranno anche le iniziative promosse da “Collettivodonnematera” e “Khaleh” insieme agli studenti del liceo artistico “C.Levi” e dell’IIS “I.Morra” e “L. Da Vinci”, precedentemente previste in piazza Vittorio Veneto. la chiesa della Madonna dell’Idris.
“Domani Matera che è citta della Pace e dei diritti umani, sarà in prima linea nella campagna di sensibilizzazione su questo importante – ha ricordato inoltre l’assessore Amenta che ha invitato i cittadini apartecipare alla manifestazione che si terrà domani pomeriggio – Credo che nostro dovere sia non solo ricordare la giornata di domani, ma considerarci un baluardo nella difesa delle donne. Le iniziative promosse dal Comune sono tangibili insieme al patrocinio dell’iniziativa di Collettivedonne Matera e dell’associazione Khaleh che hanno installato alcune sagome femminili nelle vie del centro. Da parte delle istituzioni la guardia deve rimanere alta in particolare su questo fenomeno. Ci piace pensare che le donne si debbano considerare come gioielli”.
Il presidente della Commissione Politiche sociali, Gaspare L’Episcopia ha ricordato che nell’ultima seduta della commissione sono state presentate le iniziaitve che si svolgeranno domani. E’ necessario – ha aggiunto – essere incisivi, coordinando forze civiche, istituzionali, e della sicurezza. Tutte le attività, così, acquistano efficacia sostanziale. Dal dibattito in commissione è emersa la necessità di rifinanziare lo Sportello donna che il Comune aveva istituito, così come a più livelli l’impulso delle associazioni si deve trasformare in azioni concrete. Il mondo della scuola, in particolare, deve affrontare questi temi perché è da lì che nasce il nuceo fondante che farà nascere l’uomo sociale – ha concluso – per affrontare anche l’avanzare incontrollato dei social media”.
Maria Rosaria Accattato, componente della Commissione Regionale Pari Opportunità ha aggiunto: “Il Comune di Matera ha aderito al progetto Panchine rosse, un vero e proprio spazio di riflessione, che ha coinvolto anche altre 30 amministrazioni comunali. Il femminicidio non è più un’emergenza ma un fenomeno, una triste realtà ormai consolidata come dimostrano le 80 vittime uccise dall’inizio dell’anno ad oggi. Più che di violenza, bisogna parlare delle diverse forme in cui si sviluppa questo aspetto: psicologica, sessuale, fisica. Ogni volta che si limita la libertà di una donna, possiamo parlare, infatti, di violenza. In questo senso si può intervenire con strumenti come gli Sportelli antiviolenza anche attraverso tutte le istituzioni che operano in questo senso. La prevenzione resta una forma di sostegno fondamentale verso interlocutori specifici, come le scolaresche alle quali si rivolge la Commissione regionale pari opportunità. Bisogna insegnare delicatezza, rispetto e amore nella sua forma più alta. Lo dico anche alla luce della scelta del Comune di dipingere alcune panchine di colore rosso a sostegno della Campagna internazionale. Dobbiamo fare in modo che i nostri interlocutori (associazioni, gruppi parrocchiali e ragazzi) comprendano chiaramente il nostro messaggio e contribuiscano. Il 26 novembre a Potenza promuoveremo una iniziativa alla quale le associazioni possono contribuire nel caso in cui non possano esserci, scrivendo un pensiero sul sito istituzionale della Commissione regionale pari opportunità”.
Maria Teresa Ambrico, del Collettivodonnematera: “Da quattro anni svolgiamo questa iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza alle donne. Insieme immaginiamo, ogni volta, cosa si può fare in città per entrare in relazione con la comunità. Da queste riflessioni, è nata l’idea delle agome che poi sono state sistemate in centro. Lo abbiamo accennatto ad alcuni amici, titolari di esercizi commerciali di Matera, senza immaginare il forte impatto che questa proposta avrebbe avuto – ha spiegato – La nostra intenzione, dunque, di far tornare in vita le donne con una richiesta di sostegno e aiuto, ora dovrà essere definita. L’aiuto dovrà essere riconosciuto, sostenuto e risolto. Il Collettivo si occupa di questioni di genere e, per questo, grazie ai numerosi stimoli giunti dalla scuola, abbiamo organizzato la manifestazione che si terrà domani con il prezioso coinvolgimento di Giusy Zaccagnini”.
Maddalena Colangelo che, nel Collettivodonnematera ha seguito la parte del progetto realizzata con le scuole ha aggiunto: “Ringrazio le scuole e gli studenti che hanno scelto di essere parte di questo progetto, di questa attività in cui si è partiti dal confronto con i futuri uomini affinchè riconoscano che la propria potenza può essere positiva, ma che violenta senza rispetto dei valori. E’ questo il processo per cui ci siamo affidati a Giusy Zaccagnini che si è occupata dell’attività teatrale. Il punto di vista maschile giovanile non è stereotipato ma ha la freschezza dei ragazzi. Nel quotidiano, la violenza è presente già nelle parole; confrontarsi con quello è un passaggio imporatnte. In questo senso, il teatro di Giusy Zaccagnini svolge un compito sociale”.
Per Brunella Calia, dell’associazione Khaleh: “Siamo qui, anche quest’anno, perché lavoriamo e proprio questo concetto deve essere fondamentale. Bisogna unire le singole risorse e coordinarle, fornendo il valore necessario, parlando lo stesso linguaggio con una metodologia condivisa. In questi anni ci sono state tante parole, ma Matera è ancora carente di servizi. Ad ogni donna va data una opportunità, diversa a seconda delle esigenze, da oggi è il momento di concretizzare l’attività comune. Noi del collettivo siamo prima di tutti cittadini e vogliamo lavorare in modo condiviso”.
Il dirigente scolastico dell’IIS “I. Morra”, prof.ssa Maria Rosaria Cancelliere ha sottolineato: “I ragazzi sono i primi protagonisti di una crescita sana, la prof.ssa Colucci, in particolare, ha coinvolto i ragazzi nei laboratori all’interno dei quali si è potuto mettere in pratica il racconto di singole vicende che verranno rappresentati domani sera. L’uccisione di 80 donne, un fenomeno che cresce in modo esponenziale ci pone davanti ad una vera e propria emergenza sociale. Per questo è necessario formarli nel rispetto delle regole e nel rispetto dell’altro e, dunque, la prima formazione deve partire dal sesso maschile”.
Il prof. Claudio Vino del Liceo artistico ha descritto l’esperienza degli studenti del liceo artistico “C. Levi”: “E’ il secondo anno che la nostra scuola viene coinvolta e che noi cogliamo come grande opportunità. Quello che viviamo è un vero e proprio genocidio, forse sempre esistito ma oggi emerso ufficialmente. La IV A ad indirizzo scenografia è quella direttamente coinvolta in un percorso che ha intanto una valenza didattica proprio per il mestiere dello scenografo che è sempre legato al contesto, con forme militanti. Si tratta, in sintesi, di un’occasione per cimentarsi in un vero e proprio progetto civile”.
Per Caterina Rotondaro dell’Ufficio Servizi sociali del Comune ha aggiunto: “I nostri uffici lavorano da anni su questo fenomeno in modo assiduo. La prevenzione, come è stato detto, è un passaggio dondamentale per formare le coscienze. Purtroppo ognuno di noi si sta abituando a sentire parlare di casi di donne che quotidianamente vengono violate e uccise.
La violenza di genere è un fenomeno poliedrico, che bisogna osservare da più prospettive. Nasce infatti nell’ambito dei sistemi di relazione; l’88% degli abusi avviene nell’ambito domestico contro donne che hanno una relazione affettiva con le persone che poi fanno violenza. Dobbiamo riflettere sul fatto che ogni volta entra in crisi un sistema, tutto questo si riflette nei comportamenti e nella tolleranza reciproca delle persone”. In quanto all’attività svolta dai Servizi sociali del Comune, Caterina Rotondaro ha aggiunto: “Bisogna creare azioni comuni, che evitino il frazionamento. Con la legge sugli atti persecutori si sono susseguiti numerosi aspetti legislativi tra cui il Piano antiviolenza della Commissione Pari opportunità approvato dalla Regione Basilicata con un apposito gruppo di monitoraggio. I nostri uffici lavorano quotidianamente con donne vittime di questo fenomeno e fino a qualche tempo fa lavoravamo con lo Sportello di ascolto per donne vittime di violenza e stalking che purtroppo non c’è più, anche se il numero verde è ancora attivo”.
All’inconteo sono intervenuti anche alcuni studenti delle scuole coinvolte. Tra loro ha parlato Alessandro Ambrosecchia della IVA dell’Istituto “L. da Vinci” che ha descritto la sua esperienza: “Quando ci è stato proposto questo progetto, ho aderito subito perché è un argomento che mi ha coinvolto molto. Ognuno di noi aveva una storia da descrivere e a me è toccata la vicenda di una madre di 30 anni uccisa nel sonno insieme a sua figlia di 4 anni sordomuta. Con Giusy Zaccagnini abbiamo discusso questo tema, il femminicidio, che è un modo per imporsi sugli altri. Per me è stata un’esperienza molto importante. Mi auguro che domani partecipino in molti. Noi nel nostro piccolo ci abbiamo creduto”.
Alla conferenza stampa sono intervenute anche le consigliere Rossella Rubino e Maria Teresa Vena che hanno sottolineato il ruolo svolto dalle associazioni e dalle istituzioni e le ricadute positive sul mondo della scuola. Il consigliere Rubino ha aggiunto: “La politica deve educare la società civile perché si tratta di un problema spesso culturale che nasce nelle famiglie, continua a scuola e finisce nei social media che sono estensione del tessuto delle relazioni”.
Per Maria Teresa Vena: “Grazie al mio ruolo come docente e amministratore comunale, ho sostenuto con forza il progetto a scuola. Crediamo che la prima forma con cui intervenire sia la sensibilizzazione su questa realtà terrificante che ci rende incivili a causa dell’ingoranza culturale. Tutti dobbiamo credere nella necessità di affermare il diritto al rispetto. Non ci fermeremo a questa manifestazioni, ma bisogna procedere con attività quotidiane, adottando di concerto con le associazioni misure preventive e di ausilio. Non possiamo sottovalutare, inoltre, un’altra forma di violenza: quella economica che rende non autosufficienti le donne. Matera è la prima città del sud ad avere istituito il Garante per l’infanzia, un passo che questa amministrazione ha compiuto sapendo bene quanto sia importante sostenere la famiglia in tutte le forme in modo prioritario individuando risorse economiche e umane”.
Infine Lucia Maffei della Commissione opportunità dell’Ordine degli avvocati e presidente della Commissione degli Avvocati di famiglia ha affrontato il tema giuridico di questo fenomeno: “Gli aspetti legati a questo fenomeno riguardano quello sociologico, normativo e giuridico. L’importanza di fare rete è fondamentale. Nell’ambito dell’associazionismo ho tentato di creare una rete, perché non si può agire frammentariamente. Quello che affrontiamo è un problema strutturale nel quale noi siamo un avamposto per le donne che sono vittime di violenza e che hanno bisogno di un avvocato. A questi ultimi tocca aiutarle sotto il profilo giuridico ma non solo e per questo la formazione dell’operatore è fondamentale”.
La fotogallery della conferenza stampa e quella dedicata alle panchine rosse presenti sul boschetto e nella villa comunale di Matera