E’ stato presentato oggi, nel corso di una conferenza stampa, il progetto “Matera, Capitale della Cultura nel 2019, anche per i disabili”, promosso dall’Unitalsi in collaborazione con il Comune e lo Iat.
Aprendo l’incontro l’assessore al Turismo, Enzo Acito ha sottolineato: “Davanti ad una azione di volontariato di questo spessore, non si può che essere più che soddisfatti. Si tratta – ha aggiunto – di una attività che merita emulazione, perché se tutti fossimo così sensibili alle esigenze delle fasce deboli passando dalle parole ai fatti come l’Unitalsi, la qualità della vita della città migliorerebbe. A fronte di una richiesta continua di collaborazione fra pubblico e privati, inoltre, avere questa sinergia con una associazione di questo spessore è indubbiamente una nota di merito che vorremmo si moltiplicasse. Lo stesso meccanismo, infatti, è stato applicato per il Natale a Matera e con alcune manifestazioni che favoriranno le fasce deboli, inserite nel calendario degli eventi. Spero, perciò, che questo sia solo l’inizio di una buona pratica. Matera crescerà se doteremo di adeguata attenzione iniziative di questo genere”.
L’assessore alle Opere pubbliche, Michele Casino ha agigunto: “Ben vengano queste iniziative che rendono accessibile la nostra città. Nelle prossime settimane, infatti, su segnalazione dei cittadini, avvierò la verifica delle barriere architettoniche per mettere a punto un piano di abbattimento. Uno dei primi interventi sarà l’affaccio di piazza Ridola. Nei prossimi giorni infatti incontreremo la prof.ssa Antonella Guida per mettere a punto piano con l’Ufficio Sassi, per intervenire in questo senso. Una città che si appresta ad essere Capitale della Cultura non può trascurare queste problematiche”.
Il vice presidente della sezione lucana dell’Unitalsi Antonella Pagliuca ha descritto le linee d’azione dell’associazione: “La nostra è un’associazione che nasce con lo scopo di trasportare ammalati a Lourdes, sin dal 1903. In questo percorso che svolgiamo insieme, abbiamo portato avanti una rivoluzione copernicana. Oggi siamo persone che, una accanto all’altra, compiono un percorso che conduce ad un santuario, ma che si è trasformato: le problematiche della disabilità restano le stesse, ma la sensibilità sul tema è profondamente cambiata. Parlando di disabilità, dobbiamo superare il concetto di carrozzina, ma affrontiamo un tema più ampio. Abbiamo superato la concezione di trasporto al santuario, ma oltre alla connotazione religiosa si è aggiunta quella della vita di tutti i giorni dei disabili. Abbiamo organizzato per questo, eventi come quelli legati al Capodanno o ad eventi collettivi, come accade in altri luoghi italiani come la Sardegna dove l’Unitalsi ha una casa di accoglienza per il periodo estivo riservata ai disabili. Quello che presentiamo oggi, in particolare, è un progetto civile nazionale finanziato dal Ministero del Welfare; abbiamo raccolto le istanze di tutte le sottosezioni diocesane ed è emersa un’esigenza molto forte: Matera 2019 dovrà essere un’occasione aperta a tutti, anche a chi ha capacità ridotte di mobilità. Il nostro contributo alla città? Intanto – ha proseguito Pagliuca – sollecitando le istituzioni tra cui Comune e Università per mappare la situazione reale, per superare le barriere architettoniche e poi con questo progetto “Matera Capitale della Cultura 2019, anche per i disabili. Insieme all’Apt e alla Camera di Commercio abbiamo raccolto i dati necessari. Dal 2011 si è registrato infatti, un processo di crescita in modo minimo ma costante fino allo scatto che è conciso con la designazione europea. Abbiamo inoltre voluto mappare la presenza di disabili in città, un processo un po’ lento anche perché eve affrontare la discrezione di chi non vuol chiedere aiuto. 11.168 persone nel 2014 hanno detto di essere disabili, secondo ciò che è emerso dalle strutture ricettive.
Abbiamo richiesto 8 volontari con bando pubblico (che verrà riproposto anche nel prossimo mese di giugno), selezionati nel luglio scorso. Obiettivi del progetto sono quelli legati all’accoglienza dei turisti che hanno qualche disabilità: dall’indicazione dei bagni pubblici, ai percorsi accessibili, alle strutture disponibili, in sintesi al supporto logistico. Sia per l’effettuazione di terapia o per il trasferimento dall’aeroporto, i nostri pulmini, di cui uno con pedana, possono essere utilizzat. E’ un progetto che stiamo costruendo passo per passo – ha concluso – con il Comune e i ragazzi dello Iat”.
Anna Bruni, presidente della sottosezione di Matera dell’Unitalsi è entrata nel merito del progetto: “Il Comune è sempre stato vicino alla nostra associazione, che utilizza locali del Comune per la nostra attività. La nostra sottosezione è diocesana, dunque copre il territorio di Matera e Irsina. Oltre al progetto che presentiamo oggi, ce n’è un altro altro progetto che ci coinvolge tanto è vero che due nostri volontari quest’anno, prestano servizio nelle famiglie.
L’iniziativa che presentiamo riguarda ad oggi, sei volontari perché dal momento del bando al suo effettivo inizio, due dei volontari hanno trovato altre occupazioni. A disposizione del progetto, per ptutta la settimana, ci sono due ragazzi di Matera, uno di Santeramo, oltre a volontari di Grassano e Salandra
I volontari vengono coadiuvati da Operatori Locali del Progetto che offrono il loro lavoro, gratuitamente 20 ore alla settimana e, a questo proposito, è disponibile un apposito numero di telefono oltre al sito dell’Unitalsi presente sul sito istituzionale del Comune (www.comune.mt.it) : 389.3166506.
All’incontro era presente anche Luigi Bradascio, Presidente della IV Commissione sanità della Regione: “Innanzitutto come organizzatore e fondatore di associazioni per la disabilità sento di dover intervenire anche per dire che la Regione Basilicata da almeno tre anni sta vivendo un periodo particolarmente fortunato per quanto riguarda la disabilità dopo un lungo periodo di non ascolto. Sono infatti nate iniziative molto importanti che vedono Matera protagonista. Nel nostro ospedale, infatti, da pochi giorni, è partito il Reparto di neuropsichiatria infantile con 8 posti disponibili. Il fatto che tutta l’Italia del sud abbia bisogno di questa assistenza è dimostrata dal fatto che ci sono già 6 mesi di attesa. La stessa cosa si verificherà, molto probabilmente, dall’1 gennaio quando partirà il progetto Stella Marisa a Chiaromonte. E’ chiaro, così, che in questo ambito c’è moltissimo da lavorare perché non solo la Basilicat ama tutto il sud ha bisogno di questi servizi. Qualche sera fa abbiamo finalmente votato in Commissione la ripartizione dei fondi per il superamento delle barriere architettoniche; piccole somme che non risolvono i problemi dell’enorme domanda, ma i tempi sono quelli che sono. La settimana scorsa la mia commissione ha approvato una delibera sugli assistenti alla disabilità, una figura professionale ormai in piena espansione. Servono i corsi di formazione adeguati nei quali sarebbe utile inglobare i ragazzi del servizio civile. Nel Piano straordinario della disabilità – ha concluso – abbiamo finora suddiviso i fondi per l’assistenza scolastica e il centro diurno. Un capitolo importante, pari a 800 mila euro per ogni anno e per tre anni, che è finalizzato al ‘Dopo di noi’. Questa estate inoltre, con l’approvazione della Legge nazionale con fondi pari a 50 milioni, ne sono stati destinati 500 mila per la Basilicata. La Regione, infine, ha dotato la Asm di un bonus di 5 milioni finalizzata al potenziamento dei servizi per l’aumento di flusso in vista del 2019. Il vero obiettivo a cui siamo chiamati, insomma, è programmare come se la disabilità sia la normalità, perché la vera cultura passa attraverso la solidarietà e l’amore verso l’altro”.
Chiudendo l’incontro, il presidente della Commissione Politiche sociali del Comune, Gaspare l’Episcopia ha tratto le conclusioni sull’incontro: “Numerosi spunti sono emersi oggi, dagli interventi. Qualcuno ha parlato di percorso da compiere insieme, che indica un superamento del concetto di servizio e il modus operandi dell’Unitalsi. Le opportunità lavorative che queste attività posono creare, sono molte. Faccio un esempio: le motocarrozzette che percorrono la città sono tante. Se a questo servizio si aggiungesse la presenza di una pedana su questi mezzi, il Comune potrebbe essere più sensibile per il rilascio di aiturozzazione. A livello regionale, comunale e cittadino serve sinergia per giungere all’unità d’intenti”.
Infine Marian Anna Flumero, referente per il Comune allo Iat ha sottolineato che questa struttura è l’unico Infopoint ad essere autorizzata e accessibile ai sordi. Sintetizzando le attività dello Iat (nato da un’Ati fra associazione Cultura e Turismo 2019 e Sistema Museo) sono stati illustrati alcuni dati. Oltre al personale qualificato presente nella struttura, che parla inglese, francese, tedesco, spagnolo, cinese, russo, arabo, giapponese e Lis (linguaggio dei segni), lo Iat conta anche su una pagina Facebook (Iat Comune di Matera, informazioni turistiche), su un blog (Ita Comune di Matera) e su un indirizzo di posta elettronica (iatcomunedimatera@gmail.com). Lo Iat inoltre si occupa di acoglienza dei turisti, distribuzione di materiale informativo e promozionale in diverse lingue, orientamento e informazioni di carattere storico-artistico e naturalistico oltre a informazioni su manifestazioni, eventi, mezzi di trasporto pubblico su rete teritoriale e regionale, info sulla Ztl, su parcheggi e aree camper e su strutture ricettive.
Sono stati inoltre illustrati inoltre i dati sugli accessi di disabili: nel mese di agosto su 10 mila presenze, gli accessi allo Iat sono stati pari al 10%, a settembre su 8000 presenze l’8% sono stati gli accessi, infine ad ottobre su 6000 presenze gli accessi sono stati pari al 7%.
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)