Venerdì 25 novembre la città di Matera ha aderito con una serie di iniziative alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
Il Comune di Matera ha installato tre panchine rosse, due presso la villa comunale dell’Unità d’Italia e un’altra sul boschetto, all’interno del Parco Giovanni Paolo II, ha esposto un drappo rosso sulla facciata del palazzo comunale e ha illuminato di arancione, colore della Campagna internazionale promossa da UNwomen, il palazzo dell’Annunziata e la chiesa dello Spirito Santo negli ipogei di piazza Vittorio Veneto. Quest’ultimo sito è stato preferito alla Madonna dell’Idris che, a causa del maltempo, non avrebbe garantito una adeguata visibilità.
In piazza Vittorio Veneto si sono svolte nel tardo pomeriggio la rappresentazione teatrale promossa “Collettivodonnematera” e “Khaleh” insieme agli studenti del liceo artistico “C.Levi” e dell’IIS “I.Morra” e “L. Da Vinci” e con la partecipazione dell’attrice Giusy Zaccagnini”.
Maria Teresa Ambrico, del Collettivodonnematera, ci racconta come è nata l’iniziativa di quest’anno: “Siamo qui per il quarto anno consecutivo con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza alle donne. Ci siamo domandati anche quest’anno cosa potevamo fare per entrare in relazione con la comunità e da queste riflessioni è nata l’idea delle sagome che poi sono state sistemate in centro, presso le attività commerciali. Poi in serata abbiamo organizzato questa rappresentazione teatrale con il prezioso coinvolgimento di Giusy Zaccagnini. Ancora una volta sono state le sagome di donne, in rappresentanza delle 116 vittime registrae dall’inizio dell’anno a recitare un ruolo importante assieme ai ragazzi delle scuole coinvolte nel progetto. I ragazzi hanno simulato attraverso brevi ma incisive battute tutta la crudeltà di un femminicidio e la rappresentazione teatrale è stata particolarmente apprezzata dal pubblico presente in piazza. Un lavoro importante che è stato sostenuto dal docente. Claudio Vino del Liceo artistico Carlo Levi di Matera: “E’ il secondo anno che la nostra scuola viene coinvolta e che noi cogliamo come grande opportunità. Quello che viviamo è un vero e proprio genocidio, forse sempre esistito ma oggi emerso ufficialmente. La IV A ad indirizzo scenografia è stata la classe direttamente coinvolta in un percorso che ha intanto una valenza didattica proprio per il mestiere dello scenografo che è sempre legato al contesto, con forme militanti. E’ stata un’occasione per cimentarsi in un vero e proprio progetto civile”.
Alessandro Ambrosecchia, della IVA dell’Istituto “L. da Vinci” ha raccontato la sua esperienza: “Quando ci è stato proposto questo progetto, ho aderito subito perché è un argomento che mi ha coinvolto molto. Ognuno di noi aveva una storia da descrivere e a me è toccata la vicenda di una madre di 30 anni uccisa nel sonno insieme a sua figlia di 4 anni sordomuta. Con Giusy Zaccagnini abbiamo discusso questo tema, il femminicidio, che è un modo per imporsi sugli altri. Per me è stata un’esperienza molto importante. Mi auguro che domani partecipino in molti. Noi nel nostro piccolo ci abbiamo creduto”.
Michele Capolupo
Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne a Matera, bilancio del Collettivo Donne Matera
Noi donne del collettivo di Matera siamo soddisfatte della risposta corale e della dimensione collettiva, con cui in città sono state accolte le sagome delle donne uccise, e della partecipazione al corteo ed alla manifestazione in piazza.
Ringraziamo gli studenti ed anche la loro volontá di mettersi in gioco, con il laboratorio hanno sperimentato che il potere maschile non é necessariamente violento, piuttosto puó evolversi verso azioni responsabili e civili, rispettose della diversitâ e dei Diritti. A questo contribuisce la scuola quando oltre che dell’istruzione si cura dell’educazione in cui ognuno puô scoprire i valori umani.
L’impatto emotivo riscontrato sopratutto sui giovani, espresso anche regalando a qualcuna delle sagome una rosa rossa, ci danno la conferma che le vittime di violenza hanno diritto ad un’attenzione che va ben oltre i fatti di cronaca ordinaria.
Dall’inizio dell’anno oltre cento donne sono state uccise in Italia per mano di mariti, conviventi o ex. Ribadiamo che la violenza subita dalle donne non é un fatto privato, la sua condanna deve essere pubblica, attraverso una presa di coscienza reale delle istituzioni e della societâ civile, e né le richieste di aiuto possono ridursi ad una pratica burocratica secondo protocoll o.
Possiamo dire che ha preso corpo una richiesta, una richiesta di AIUTO e di DIRITTI, sia da parte di quelle donne che non hanno piú voce, che da parte di quelle donne ancora violate. C’è bisogno di migliorare le competenze e le strategie d’ intervento, al fine di sviluppare la capacita’ di leggere ed interpretare i contesti di vita di ” ognuna” e delle situazioni a rischio. Occorre usare un linguaggio comune e metodologico tra le varie parti (istituzioni in primis) che s’ interfacciano con le donne affinchè’ l’obiettivo piú importante diventi quello di dare alle donne un sostegno nel ritrovare la ” stima in se stesse e la forza di ricominciare a condurre una nuova vita”.
L’assenza in città’ e nel territorio di una casa rifugio non permette di incidere tempestivamente nell’aiuto ( disegno di legge n 1296 – misure per la prevenzione della violenza di genere e per la tutela delle vittime).
Per questo continueremo a dire “Non una di meno”.
L’assenza delle istituzioni senza servizi territoriali qualificati,di fatto, è complice del fenomeno.
La cultura che alimenta il femminicidio va affrontata in maniera decisa, invece non ci sono mai risorse finanziarie per accompagnare le donne in percorsi di autonomia ed autodeterminazione.
Lo sportello di ascolto per le vittime di violenza di genere e di stalking del comune di Matera è inesistente, non può essere sostituito dai soli servizi sociali. É cosí che si sottrae alle donne e ai loro figli un servizio territoriale essenziale al contrasto della violenza subita.
Ci chiediamo se verrà istituita la preannunciata casa rifugio per le donne e se il piano anti- violenza della Regione Basilicata sia ancora vincolato alla disponibilità delle risorse finanziarie.
Denunciamo, inoltre, che se alcuni servizi ci sono, come quelli consultoriali, sono ridotti all’essenziale, sviliti in attività ambulatoriali e decentrati, disattendendo le stesse linee guida della regione ( 1 consultorio per ogni 20.000 abitanti), perdendo così la loro forza originaria; mentre erano stati concepiti ed istituiti perchè le famiglie e le donne fossero sostenute in tutto il loro percorso esistenziale.
Come collettivo continueremo il nostro impegno civile, e attendiamo l’impegno concreto della comunità ma soprattutto delle istituzioni.
I diritti delle donne sono una responsabilità di tutti.
Il Collettivo Donne Matera
La fotogallery dello spettacolo promosso in piazza Vittorio Veneto per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne (foto www.SassiLive.it)