Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una proposta di legge sulle “Disposizioni a fini umanitari del patrimonio mobiliare dismesso delle Aziende sanitarie e strutture ospedaliere e delle strutture private accreditate”, di iniziativa del consigliere Gianni Leggieri (M5s), sottoscritta anche da Luigi Bradascio (Pp), Mario Polese (Pd), Aurelio Pace e Giovanni Perrino (M5s).
Scopo del provvedimento avviare programmi di intervento e cooperazione e progetti per favorire lo sviluppo sanitario nei Paesi in via di sviluppo. Prevista in particolare la formazione di un elenco annuale, da aggiornare almeno ogni sei mesi, “di apparecchiature e di strumentazioni sanitarie in buono stato di conservazione e perfettamente funzionanti, che le Asl e gli ospedali devono dismettere e potranno essere utilissime in Paesi in cui mancano strumentazioni di tal genere”.
Questi beni potranno essere richiesti dai comitati provinciali della Croce Rossa, dalla Caritas,da organizzazioni non governative, Onlus, enti morali ed enti ecclesiastici ed associazioni senza fini di lucro che si occupano di cooperazione internazionale per essere donati all’estero, “con priorità verso i Paesi in via di sviluppo, a fini umanitari”, come del resto è già avvenuto in passato attraverso l’autonoma iniziativa di associazioni lucane di volontariato che operano in Albania ed in altri Paesi.
Nel dibattito che ha preceduto il voto sono intervenuti i consiglieri Leggieri (M5s), Polese (Pd), Bradascio (Pp), Romaniello (Gm) e il presidente dell’Assemblea Mollica.
LEGGIERI (M5S): APPROVATA LA PRIMA PROPOSTA DI LEGGE DEL M5S BASILICATA. LA PDL VA A NORMARE IL RIUTILIZZO DEI BENI MOBILI DELLA SISTEMA SANITARIO DELLA REGIONE BASILICATA
“Sono molto soddisfatto per il lavoro fatto e soprattutto perché finalmente si iniziano a discutere le proposte che il Movimento 5 Stelle ha presentato in questi anni”.
Proposta di Legge contenente “Disposizioni a fini umanitari del patrimonio mobiliare dismesso della Aziende sanitarie e Strutture Ospedaliere e delle Strutture private accreditate”, da me presentata è stata approvata all’unanimità dal consiglio regionale.
Si tratta di una proposta molto semplice che riprende una prassi consolidata in diverse regioni italiane, in parte anche nella nostra, rendendola però legge a tutti gli effetti.
Con questa legge la Regione Basilicata, infatti, fatte salve l’autonomia gestionale e le procedure di contabilità generale delle Aziende Sanitarie e delle strutture ospedaliere, coordina e promuove l’utilizzo all’estero con priorità verso i Paesi in via di sviluppo, a fini umanitari, del patrimonio mobiliare dismesso dalle Aziende sanitarie e delle strutture ospedaliere, nonché, mediante eventuale convenzione, del patrimonio mobiliare dismesso da parte delle strutture sanitarie private accreditate operanti nel territorio regionale.
Così, all’inizio di ogni esercizio finanziario la Giunta regionale, per mezzo dei propri dipartimenti, provvederà ad acquisire l’elenco dei beni dismessi dalle aziende sanitarie locali, dalle aziende ospedaliere e dalle strutture sanitarie private accreditate e procederà alla sua pubblicazione, curandone l’aggiornamento almeno semestrale, sulla base delle segnalazioni delle suddette strutture.
Questi beni potranno essere richiesti dai comitati provinciali della croce Rossa, dalla Caritas, da organizzazioni non governative, Onlus, enti morali ed enti ecclesiastici ed associazioni senza fini di lucro che si occupano di cooperazione internazionale per essere donati all’estero, con priorità verso i Paesi in via di sviluppo, a fini umanitari.
Si tratta di una legge che mira a migliorare e rendere più equi i sistemi sanitari nei paesi in via di sviluppo in un ottica di collaborazione e di cancellazione degli sprechi.
Scopo del provvedimento è avviare programmi di intervento e cooperazione e progetti per favorire lo sviluppo sanitario nei Paesi in via di sviluppo. È prevista in particolare la formazione di un elenco annuale, da aggiornare almeno ogni sei mesi, di apparecchiature e di strumentazioni sanitarie in buono stato di conservazione e perfettamente funzionanti, che le Asl e gli ospedali devono dismettere e potranno essere utilissime in Paesi in cui mancano strumentazioni di tal genere.