Il deputato Vincenzo Folino di Sinistra Italia traccia un ricordo di Antonio Luongo, segretario regionale PD, ad un anno dalla sua scomparsa.
Un anno senza Antonio
Penso ad Antonio Luongo ad un anno dalla sua scomparsa, e mi vengono in mente due parole per provare a descrivere ciò che sento. La prima è “amicizia”. La nostra è stata vera, lunga, contrastata, bellissima. La sua mancanza mi invita a riflettere ogni giorno su molte cose, su cosa ci saremmo detti oggi, su cosa abbiamo fatto e su cosa avremmo potuto ancora fare insieme. La seconda è “politica”, che non è stata altra cosa dalla nostra vita. C’è una generazione, prima della nostra, che ha fatto politica per molto tempo, senza quasi riuscire ad immaginare uno spazio individuale privato. Oggi, invece – ce lo dicevamo spesso con Antonio nell’ultimo periodo – si ha la sensazione che la politica non sia tutto (e questo è un bene), ma soprattutto che l’impegno politico sia destinato a durare per un tempo più breve, per poi esaurirsi. E magari sarebbe bello concentrare, in questo tempo breve, le qualità che Antonio ha sempre portato con impegno e disinteresse nella politica lucana: la capacità di “muovere le cose” innovando, di guardare le forze in campo, di sentire le ragioni di tutti, di stare sempre vicino ai ceti sociali più deboli e all’interesse generale.