Riceviamo e pubblichiamo la nota del professore materano Salvatore Longo, con cui intende evidenziare un’importante traguardo raggiunto da Matera, come riportato sui quotidiani nazionali, e relativa alle condizioni naturali ed ambientali della nostra città.
Matera, la città più verde d’Italia potrebbe essere il titolo di un’interessante ricerca condotta dalla Federazione Coltivatori Diretti ed effettuata per conoscere la disponibilità del verde pubblico posseduta da ciascuna città capoluogo. In Italia, Matera risulta la prima città con 988,1 mq. per ogni abitante, notizia riportata dal Corriere della Sera di domenica 11 dicembre 2016.
E’ una vera soddisfazione avere questo primato, che esprime interessanti risvolti relativi alla situazione dell’ambiente naturale, connotato dalla purezza dell’aria e dalla conseguente gradevole vivibilità del territorio. Questo invidiabile traguardo è stato conseguito per una capillare presenza del verde attestata, in questo caso, dai diversi parchi e dai numerosi alberi disseminati lungo la città. In queste condizioni il verde esplica la funzione di un polmone verde, capace di assorbire una grande quantità del deprecato inquinamento prodotto soprattutto dalla circolazione degli autoveicoli e, nello stesso tempo, idoneo a restituire benefiche quantità di ossigeno al nostro ambiente.
Se questa è una constatazione immediata di una situazione favorevole, occorre fare un passo indietro per conoscerne l’origine, prodottasi con l’attuazione dell’impianto urbanistico della città contemporanea avvenuta nel secolo scorso. L’arch. Luigi Piccinato redasse il Piano regolatore nel 1958 per pianificare la nuova città che si stava realizzando con la costruzione dei nuovi rioni, finanziati dallo Stato con la legge, 17 maggio 1952, n. 619, e destinati ad accogliere la popolazione residente negli antichi rioni dei Sassi. Inoltre, lo stesso Piano, previde l’istituzione di specifiche aree verdi destinate agli stessi abitanti dei nuovi rioni e la realizzazione, con l’individuazione di precise aree, di alcuni parchi ubicati sia al centro che alla periferia della città, in modo tale da rendere meglio vivibile una città che si sarebbe sviluppata nel tempo; mentre in quel preciso momento non superava 40 mila abitanti.
A distanza di sessant’anni si apprezza l’efficacia delle indicazioni fornite dal Piano Regolare, pur con le sue diverse varianti, ha rappresentato un insostituibile strumento di pianificazione che ha organizzato in modo armonico ed articolato lo sviluppo della città rispettando i criteri urbanisti più aggiornati.
Salvatore Longo
Ogni anno è la solita musica. E’ uno nuovo che non ha capito una mazza e non conosce il metodo di rilevazione. Qui non si parla del verde urbano alias il giardinetto sotto casa ma del verde del territorio che per Matera è estesissimo ed include il Parco della Murgia, la riserva di S. Giuliano ed allargando arriva ai terreni agricoli.Il territorio di Matera è molto esteso. Se vogliamo parlare della qualità dell’aria è altro. Anche se non è monitorato se non con una centralina posizionata mestamente a P.zza Matteotti.