Il bernaldese Tullio Paone ha inviato alla nostra redazione alcune considerazioni sull’impatto del frecciarossa su chi prende il treno quotidianamente. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Il viaggio inaugurale della Freccia Rossa
All’utente forestiero può sembrare un’ottima notizia quella della corsa della Freccia Rossa in Basilicata (pur non avendo la minima idea di dove la Basilicata si trovi), già una visione poco meno superficiale ci porta a pensare “Come transita un tale concentrato di tecnologia e perfezione su una vetusta linea ferroviaria posta su malferma massicciata?” Risposta: ”Transita alla velocità di un regionale.”
Interrompo il fraseggio e continuo le valutazioni: 3 milioni di Euro è stato l’obolo versato dai lucani alle FS per il “disturbo”, ne valeva la pena per una foto in prima pagina? Vuoi mettere i vantaggi però? Certo, la tratta Metaponto-Roma si fa in 4 ore e 52 minuti, tariffa base € 74,50, l’Intercity 5 ore e 56 con € 58,00, in comodo autobus € 28,50.
E’ questo è ciò che è evidente, meno evidente per quanto di estrema gravità è, però, il disaggio arrecato a pendolari, studenti ed addirittura a persone, in genere anziani, che, per bisogno di cure si recavano all’Ospedale “San Carlo” di Potenza, dallo stravolgimento degli orari e dalla cancellazione di alcune corse sulla linea Taranto-Potenza necessari a lasciare campo libero a “Sua Maestà” La Freccia. Particolarmente odiosa appare la cancellazione dell’unica corsa giornaliera che collegava Metaponto all’Ospedale ed all’Università anche se qualcuno può obiettare che adesso c’è la Freccia Rossa che ti porta direttamente alla Bocconi e, masticando amaro, considerando anche la fonte “nera” origine dei soldi spesi dalla Regione, invece del San Carlo arrivi direttamente all’Istituto del compianto professor Veronesi.