Una compagine di governo, quello del Presidente Gentiloni, che non tiene conto delle aspettative del Paese. Vengono traditi gli stessi impegni assunti pubblicamente dal presidente Renzi e dai suoi Ministri alla vigilia del referendum allorquando legarono il destino del governo all’esito referendario”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico, deputato dei Conservatori e Riformisti. “Ora tutto viene spudoratamente tradito con il rischio di alimentare un’ondata di reazioni che allarga l’area della sfiducia e della protesta. Un clima surreale dove sembra che la preoccupazione prevalente siano gli assetti del partito Democratico ed il tentativo di rivincita di Renzi sulla volontà popolare che è stata chiara e clamorosa. La stessa scelta dei Ministri conferma questa insensibilità ai limiti della provocazione. Il Paese resta con i suoi problemi e con il portato della irresponsabilità che ha segnato il tratto del governo Renzi; anni in cui la propaganda facile ha preso il sopravvento sulla verità e la durezza dei problemi che ora esplodono dal sistema bancario alla tenuta dei conti pubblici. Con responsabilità e fermezza i nostri gruppi parlamentari, con la guida politica dell’onorevole Raffaele Fitto, lavoreranno per costruire una alternativa di governo all’altezza delle attese della nostra gente”.
Il vice presidente del Consiglio Regionale e consigliere di Forza Italia Paolo Castelluccio contesta la nascita del Ministero per il Mezzogiorno “senza portafoglio”: una struttura senza senso politico.
Non sarà certamente l’istituzione di un Ministero per il Mezzogiorno, tra l’altro “senza portafoglio”, a dare una risposta al forte disagio sociale delle popolazioni del Sud espresso con il No al referendum e tanto meno a dare soluzioni ai tanti problemi storici delle regioni meridionali. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio Regionale e consigliere di Forza Italia Paolo Castelluccio per il quale non solo infatti rappresenta una struttura senza senso perché arriva, oltretutto con enorme ritardo, in un Governo di scopo che si presume e si spera ci conduca in tempi brevissimi al voto, ma è anche privo di ogni incisività. Tutti i piani di sviluppo per il mezzogiorno, la gestione dei fondi comunitari, gli interventi già programmati e quelli da programmare, passeranno pertanto per un ministero che ufficialmente è senza portafoglio ma che in realtà sappiamo benissimo in che mani sta.Da un professore, Andreatta, l’ultimo ministro del Mezzogiorno, nel 1993, ad un altro professore, De Vincenti, siamo ad un ricorso storico senza alcuna novità sostanziale.
Intanto – dice Castelluccio -il Paese continua ad essere diviso a metà, con oltre 20 milioni di cittadini in una condizione di emergenza totale mentre il famoso piano per il Sud annunciato da Renzi oltre due anni fa come il Patto Basilicata si sono rilevati l’ennesimo bluff, come dimostra la recente rilevazione sulla qualità della vita in Italia dove tutte le ultime posizioni sono occupate da Province del Sud e nel dettaglio con quelle lucane messe decisamente male a fondo classifica. La Basilicata e il Mezzogiorno – conclude – hanno bisogno di ben altro per recuperare il divario con la “questione settentrionale” e gran parte dei territori dei Paesi europei.