Gianni Leggieri, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle in una nota contesta un provvedimento inserito nella riforma sanitaria dela Regione Basilicata che riguarda la riduzione del servizio di guardia medica nelle ore notturne perchè i tagli dovrebbero riguardare innanzitutto i costi assurdi della politica regionale. Di seguito la nota integrale.
Si continua a giocare con la salute dei cittadini, si continua a tagliare sui servizi essenziali e costituzionalmente garantiti mentre le risorse andrebbero cercate in altre direzioni e i tagli dovrebbero riguardare innanzitutto i costi assurdi della politica regionale.
E’ questa in sintesi la posizione del Movimento 5 Stelle di Basilicata dopo l’ennesima notizia su imminenti tagli alla sanità lucana per fare cassa.
La decisione di questi giorni di andare a incidere sul servizio di guardia medica nelle ore notturne è una decisione che desta grandi preoccupazioni perché, ancora una volta, si va ad indebolire il sistema dell’assistenza sanitaria e si rischia di mettere in seria difficoltà anche il servizio di 118.
Si continua a ragionare con i soli numeri senza badare che dietro a quei numeri ci sono persone, pazienti da curare e vite da salvare.
Così spinti dalle necessità di Bilancio e dal bisogno di risparmiare 27 milioni per far quadrare i conti, i burocrati della Regione Basilicata hanno ben pensato di incidere ancora una volta sul settore della sanità, sull’avamposto della tutela della salute dei cittadini, sui servizi essenziali.
Prevalgono nelle stanze di via Verrastro logiche contabili e ragionieristiche che non tengono in alcuna considerazione i bisogni dei territori e la salute dei cittadini.
E’ chiaro che se degli sprechi ci sono, questi vanno eliminati, ma deve essere altrettanto chiaro che questo non deve essere fatto in maniera indiscriminata e senza considerare le ricadute sui territori e sulla gente. Non possiamo essere spinti solamente dalla necessità di fare cassa nell’immediato per coprire buchi di Bilancio.
Non si deve neppure dimenticare che, mentre le direttive nazionali vanno verso un alleggerimento del lavoro del 118, proprio attraverso un maggior coinvolgimento dei medici di famiglia e delle guardie mediche, la Regione Basilicata decide di invertire la tendenza e di caricare il 118 regionale, già in forte difficoltà, di ulteriore lavoro. Una scelta incomprensibile se non si accetta la lettura classica del risparmio di spesa che muove ogni decisione regionale di questi giorni.
In questa particolare fase storica, contraddistinta da una grave crisi economica che colpisce i cittadini della nostra Regione in maniera pesante, che allontana tantissimi lucani dalle cure mediche, non possiamo anche permetterci di assistere allo smantellamento del sistema di prima assistenza.
Il diritto alla salute va garantito e tutelato e non ulteriormente mortificato. Per fare questo occorre saper cambiare completamente rotta, imboccare una via nuova che vada nella direzione di veri tagli degli sprechi e di investimenti seri. Abbiamo invece ancora logiche clientelari che bloccano interventi di razionalizzazione della spesa e che impediscono di andare ad incidere nei settori dove esiste il vero spreco.
Il cittadino, il paziente, il malato devono essere al centro delle politiche in materia di salute e non possiamo dimenticare che prima dei numeri ci sono le persone.
L’invito è quello di cambiare rotta, raccontando la verità ai cittadini e soprattutto avviando una vera riforma partecipata che sia condivisa e non imposta.