Marco Faruoli, 13enne diversamente abile, affetto da sindrome di down, accompagnato dal papà Antonio ha ricevuto oggi dal consigliere regionale del Gruppo misto Aurelio Pace, una targa ricordo “per i suoi incredibili risultati ottenuti in ambito sportivo”.
Negli ultimi due anni infatti Marco ha ricevuto moltissimi riconoscimenti, premi, medaglie, targhe, attestati vari per gli ottimi risultati ottenuti in Italia ed all’estero nelle sue specialità, il lancio della pallina ed i 50 metri, che lo hanno portato ad essere tra i primi 10 a livello nazionale.
All’incontro erano presenti anche il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza Vincenzo Giuliano, il presidente del Csen (Centro sportivo educativo nazionale) Sandro Caffaro, il presidente della società italiana pediatria di Basilicata Domenico Armiento, l’allenatore del ragazzo Vincenzo Sonnessa.
“I lucani e il Consiglio regionale come istituzione sono orgogliosi –ha detto Pace – di Marco che mette in campo qualità e tenacia in tutte le attività che svolge grazie anche a due pilastri importanti quali la scuola e la famiglia che lo seguono con attenzione. Quanto succede a questo ragazzo –ha aggiunto – dimostra che la diversità è un valore aggiunto e la sfida la si vince tutti insieme, famiglie, scuola e istituzioni. Per questo da oggi Marco per noi tutti diventa un ambasciatore che, con il suo esempio, traduce in realtà il contenuto di una frase importante di Madre Teresa di Calcutta: ‘la disabilità non è un mondo a parte ma è parte del nostro mondo’”.
Per il Garante Giuliano che ha donato a Marco un libro di fiabe “i ragazzi oggi più che mai hanno bisogno di punti riferimento su cui poggiare i loro sogni e le loro speranze, cose che la società materialistica di oggi sta sempre più cancellando. Questo ragazzo è la dimostrazione che i disagi e le difficoltà che si incontrano nella vita con la volontà possono essere rimossi”.
L’allenatore Vincenzo Sonnessa che è diventato il migliore amico ed il punto di riferimento per questo atleta speciale, che gareggia e vince in gare tra atleti disabili ma anche nei meeting sportivi scolastici, in quelli organizzati da Special Olympics del Coni, confrontandosi pure con ragazzi più grandi di lui ed anche normodotati, ha sottolineato “la rilevanza del progetto che vede Marco, con il sogno di partecipare alle Olimpiadi, protagonista a Melfi con la sua famiglia, la scuola, il suo fare sport. Obiettivo raggiungere la massima autonomia e la sua integrazione sociale”.