Al fine di continuare con senso di responsabilità nel rapporto di accreditamento con il SSR (Servizio Sanitario Regionale) e garantire al tempo stesso, per quanto possibile, l’erogazione dei LEA (livelli essenziali di assistenza) agli assistiti, l’ASPAT Basilicata, con le strutture associate, ha aderito oggi alla sottoscrizione dei contratti per la specialistica ambulatoriale. Lo ha riferito la presidente dell’ASPAT Basilicata Antonia Losacco che ha inviato una lettera al Direttore Generale ASM (Matera) Pietro Quinto, al Direttore Generale ASP (Potenza) Giovanni Battista Bochicchio, al Direttore Generale Dipartimento SaluteDonato Pafundi, all’Assessore regionale alle Politiche alla PersonaFlavia Franconi e al Presidente della Regione Marcello Pittella per spiegare la posizione dell’Associazione.
In sintesi – è scritto nella lettera – la sottoscrizione dei contratti esprime una riserva implicita circa le inadempienze riferite a quanto stabilito nella stessa dgr 1341/2016 e a quanto più volte richiesto con abbondante argomentazione. L’ASPAT inoltre ritiene necessario sottolineare, al di là di anacronistiche primogeniture, che l’attuale configurazione dei tetti di spesa definita dalla Giunta Pittella, anche con il contributo della nostra associazione, deve essere riformulata e pertanto rilancia per l’anno 2017 la propria proposta programmatica già precedentemente diffusamente esposta e chiede l’attivazione immediata di un Tavolo regionale di confronto.
Nella lettera si ricostruisce il complesso iter della vicenda partendo dall’impegno della giunta regionale di definire entro il 28 febbraio 2016 le linee di indirizzo relative ai tetti di spesa, al fine di concludere la fase di sottoscrizione dei contratti entro il 31 marzo 2016, sottolineando che “ancora una volta, purtroppo, siamo arrivati a fine anno!”.
Le proposte di Aspat Basilicata, illustrate in numerosi incontri, si articolavano sui seguenti punti:
1 – l’istituzione dei Tavoli Tecnici di confronto e partecipazione per ciascuna Branca Specialistica ai fini della programmazione della spesa con l’Ente Regione;
2 – l’adozione dei provvedimenti attuativi previsti dalla dgr n. 1373/2014, al fine di ottemperare all’art.8 della L.R. n. 17/2011 (nostra diffida del 25/09/2015);
3 – l’eliminazione della disparità di trattamento tra i due regimi ambulatoriali ex art. 26 ed ex art. 25, i principi programmatori devono essere uguali;
4 – la regolamentazione in primis et ante omnia dell’attività prescrittiva erogativa di cure prestazionali domiciliari di FKT;
5 – Tetto di spesa mix da assegnare alle strutture: storico LEA configurato al 80% (equivalente al principio di affidamento dei centri) e dal Tetto di “competitività” configurato al 20% (quota di garanzia alla libera scelta);
6 – la regolamentazione del Tetto di competitività del 20%;
7 – il riconoscimento totale dei corrispettivi inerenti le prestazioni di logopedia ed elettromiografia rese dalle strutture private, ad integrazione di quanto erogato dagli ambulatori pubblici;
8 – l’assegnazione di un Tetto minimo alle strutture da calcolare a seconda dell’ AFO di appartenenza tale da garantire il sostentamento della stessa secondo i requisiti obbligatori richiesti;
9 – l’approfondimento delle problematiche dei laboratori di analisi;
10 – la regolamentazione dei risparmi di settore;
11 – la determinazione delle COM sulla base dell’organizzazione strutturale, strumentale, tecnologica e di personale operante in ogni struttura;
12 – la determinazione, a ulteriore e necessaria tutela della serietà dell’offerta prestazionale, di un’adeguata proporzione tra il numero degli operatori e il volume delle diverse tipologie di prestazioni erogate, con l’obbligo di rispettare un rapporto tra personale assunto con CCNL e personale che collabora in regime libero-professionale;
13 – l’istituzione dei tavoli tecnici di monitoraggio e controllo della spesa con le Aziende Sanitarie.
La Delibera di Giunta Regionale n. 1341/2016 ha accolto solo in parte le proposte da noi indicate e cioè:
• 4 – la revisione dell’attività prescrittiva erogativa delle cure prestazionali domiciliari FKT (per ora solo enunciata);
• 5 – il Tetto di Spesa “mix” da assegnare alle strutture: storico LEA configurato al 80% (equivalente al principio di affidamento dei centri) e dal tetto di “competitività” configurato al 20% (quota di garanzia alla libera scelta);
• 8 – l’assegnazione di un Tetto minimo alle strutture;
• 9 – l’approfondimento delle problematiche dei laboratori di analisi.
Purtroppo, persistono ancora le seguenti fondamentali criticità irrisolte:
• 1 – l’istituzione dei Tavoli Tecnici di confronto e partecipazione per ciascuna Branca Specialistica ai fini della programmazione della spesa con l’Ente Regione;
• 2 – l’adozione dei provvedimenti attuativi previsti dalla dgr n. 1373/2014, al fine di ottemperare all’art.8 della L.R. n. 17/2011;
• 3 – l’eliminazione della disparità di trattamento tra i due regimi ambulatoriali ex art. 26 ed ex art. 25, i principi programmatori devono essere uguali;
• 4 – la regolamentazione dell’attività prescrittiva erogativa delle cure prestazionali domiciliari di FKT, così come previsto dalla dgr n.1341/2016
• 6 – la regolamentazione del tetto di competitività;
• 7 – il riconoscimento totale dei corrispettivi inerenti alle prestazioni di logopedia ed elettromiografia rese dalle strutture private;
• 10 – la regolamentazione dei risparmi di settore;
• 11 – la determinazione delle COM sulla base dell’organizzazione strutturale, strumentale, tecnologica e di personale operante in ogni struttura;
• 12 – la determinazione, a ulteriore e necessaria tutela della serietà dell’offerta prestazionale, di un’adeguata proporzione tra il numero degli operatori e il volume delle diverse tipologie di prestazioni erogate, con l’obbligo di rispettare un rapporto13 – l’istituzione dei tavoli tecnici di monitoraggio e controllo della spesa con le Aziende Sanitarie.
Infine, l’Aspat rileva che nella formulazione del tetto di branca deve essere eliminato il coefficiente ponderale relativo alle liste di attesa, poiché l’efficienza di una categoria non deve comportare la sua penalizzazione quando riesce a contenere le liste di attesa, erogando prestazioni extra budget senza retribuzione.