Per assistere all’evento di Capodanno a Potenza e quello del Presepe Narrante di Matera Winfly ha lanciato dalla struttura aeroportuale Enrico Mattei di Pisticci pacchetti di voli privati e per gruppi.
L’offerta turistica prevede l’impiego di tre aerei diversi: il business jet bimotore MU-300 Diamond 1°, il Partenavia P68 e l’MUS300, con arrivi e partenza a Pisticci da Milano, Roma, Napoli, Salerno, Palermo, Brindisi e per gli aerei più piccoli da Taranto e Maratea.
I pacchetti di volo/aereo variano da un’ora (in media la percorrenza necessaria a volo) a 10 ore per dare la possibilità di promuovere una maggiore presenza turistica a Potenza per l’evento di Capodanno e a Matera per le festività a costi contenuti e a famiglie e gruppi. Un’opportunità, già sperimentata la scorsa estate con i voli panoramici a destinazione Matera e Maratea, per intercettare target turistici che specie dal centro-nord si muovono solo in aereo tenendo conto delle distanze e del tempo limitato a disposizione per le festività.
In attesa di verificare i risultati, il Centro Studi Turistici Thalia sottolinea che c’è una nuova nicchia del mercato, il turismo musicale, che è parte integrante del più ampio comparto del Turismo Culturale, che adeguatamente osservato, compreso e reso “a sistema”, come si dice, potrebbe avere una forza autonoma e di tutto rispetto nel traino di numeri turistici, incentivando sia il turismo domestico che quello internazionale. Citando uno studio Unioncamere: in un’analisi dei segmenti con maggiori prospettive di crescita, emerge proprio il turismo musicale evidenziando la nicchia relativa ai “festival ed eventi musicali” (quasi il 44% del totale), seguita a ruota da “folklore e tradizioni popolari” (41% del campione). Su tutti l’esempio migliore è la Notte della Taranta nel Salento che “richiama” tra i 100-120 mila spettatori e rafforza il turismo pugliese. Secondo i dati di Assomusica , associazione di categoria dei principali organizzatori di concerti, il fatturato dell’industria del live musicale farà registrare quest’anno in Italia un’ulteriore impennata (+6% di incassi; +5% di spettatori) in seguito ai decisi segni di ripresa del 2015 che avevano invitato tuttavia alla prudenza nel fare ulteriori previsioni e calcoli dopo il disastroso biennio 2012-2013; dati dunque confortanti che sembrano finalmente scongiurare la crisi degli ultimi anni. Qualche altro dato a testimonianza – rileva il C.S. Thalia – che l’industria italiana dello spettacolo può vivere e generare ricchezza e occupazione se riesce ad avere un ambiente legale che le consente di farlo: gli occupati nello spettacolo sono 230.000-250.000 di cui 25.000 nei settori teatro e danza, 54.500 nella musica, 85.000nel cinema ; l’incidenza lavoratori dello spettacolo sul numero totale degli occupati in Italia: circa 0,55% dei lavoratori attivi in Italia P.I.L. complessivo Italia: circa 1.400 miliardi di euro (fonte FMI)
Il turismo musicale – si sottolinea nella nota – è una realtà concreta, tangibile, e una nicchia molto meno di nicchia di quanto molti si sarebbero immaginati. Però non è fatto solo di “eventi” ma anche di “posti”. Un turista che parte per fare una vacanza all’insegna della musica potrebbe infatti trovare interessante viaggiare seguendo un itinerario che tocchi sia i luoghi dove si svolge l’evento musicale sia città d’arte e di patrimonio culturale.
Il tema del rapporto turismo-economia locale-musica – afferma Piero Scutari, presidente del CS Thalia – è in gran parte sottovalutato da chi si occupa di turismo in Italia e ancor più al Sud. Nonostante il Bel Paese è conosciuto all’estero come il Paese della canzone, gli intermediari e gli operatori specializzati nel turismo-eventi musicali sono ancora operatori di nicchia, dai piccoli numeri, e con proposte molto elitarie o specialistiche, di norma collegate ad eventi lirici. Gli operatori dell’ospitalità hanno visto nel tema musicale una variante di uno dei “turismi” tradizionali, del turismo urbano o culturale, sul quale non valeva la pena impegnarsi troppo o investire. Gli enti pubblici, e soprattutto Regioni, Enti di promozione turistica, hanno considerato la musica come un tassello del grande puzzle di proposte che caratterizza il Paese, ma – dice Scutari – non l’hanno saputo vedere come caratterizzato da una dignità propria, da una specificità e da un grado di attrattività che ne configurasse una proposta autonoma.
Con il capodanno da Potenza non possono bastare le cosiddette “cartoline spot” trasmesse dai canali Rai se – dice Arturo Giglio, segretario del Thalia – non c’è il “prodotto” soggiorno a Potenza con un pacchetto di almeno due-tre giorni e itinerari nelle aree limitrofe da Castelmezzano-Pietrapertosa, al Vulture e Val d’Agri. Rischiamo di sprecare una bella occasione senza nemmeno lontanamente tentare di imitare Matera che a Capodanno 2015 ha fatto grandi numeri in albergo portando benefici all’area murgiana ed ha “capitalizzato” la promozione per tutto il 2016. Attenzione: gli alberghi e strutture sono pieni da giorni perchè occupati dal personale Rai e ditte appaltatrici per oltre un migliaio di pernottamenti dal 9 dicembre sino ai primi di gennaio. Non dormono i turisti. Da noi la promozione di quella che è una delle risorse più qualificanti dell’offerta turistica nazionale in gran parte affidata alla sensibilità dei singoli operatori, pubblici o privati. Troppo poco. Cosa fare? La Regione Toscana, invece, investe nel settore musicale quasi 10 milioni di euro l’anno, tra progetti di formazione, produzione e distribuzione. Questo consente di mettere in scena circa 1500 spettacoli in un anno, una media di quattro a serata, senza contare le iniziative private, coinvolgendo più di 730mila spettatori. Ogni anno, grazie a questo intervento, la Regione porta la musica in tutta la Toscana, dal centro ai borghi, offrendo a tutti momenti di cultura a prezzi accessibilissimi. Inoltre, offre un palcoscenico a tanti giovani talenti, creando per loro nuove opportunità di lavoro. Insomma l’offerta legata alla cultura è ormai intrinsecamente legata allo sviluppo turistico ed economico della regione.
Dic 26
Sono un pugliese e per noi pugliesi, Italiani e abitanti di tutto il resto del modo, il capoluogo della Basilicata è Matera e comuni limitrofi.
Il resto non esiste.
I più grandi registi scelgono Matera per girare film importanti ? Ci sarà pure un motivo!!
Avete mai sentito di film girati a Potenza ? Adesso mi giunge voce che lì gireranno un film…. si chiamerà – Come Arrivare a Casa – si… perché in quel agglomerato di cemento con palazzi come alveari e strade come mulattiere, i navigatori satellitari impazziscono e per arrivare a destinazione devi affidarti alla Madonna del Buoncammino.
Purtroppo la politica Potentina ha fatto sempre da padrona, mettendo in secondo piano Matera, adesso però con la fresca nomina a capitale europea della cultura, ai politici Potentini gli rode e si sono inventati, come notate dal cartello pubblicato “Potenza vicino alla capitale della cultura”.
Si è raggiunta la vera follia appropriandosi delle bellezze di Matera…. io mi chiedo ma che cazzo di bellezze hanno da visitare a Potenza?.
Cari Politici Potentini siete un po’ truffaldini, vi siete appropriati anche del capodanno, grazie anche alla politica Materana senza palle che vi a permesso tutto ciò!! Ma mi chiedo gli ospiti dove li metterete uno su l’altro?
Sono perfettamente d’accordo con te Nicola Ladisi. Hai sintetizzato egregiamente le differenze tra le due città. La vera questione, che non “traspare”, è che Potenza si sta appropriando di tutto quanto è possibile appropriarsi da Matera per avere un peso “politico” e mediatico nel momento in cui si passerà alle Macro-regioni. Quando questo avverrà, metteranno sul piatto della bilancia nella trattativa con la Calabria, un titolo europeo che loro non è. Potranno portarsi “il pezzo di carta”, i soldi ma, la bellezza non la possono trasferire. Loro non hanno avuto la capacità di svilupparsi in nessun campo. Sono un paese di montagna e di montagna non hanno nulla; Maratea, bella località marina, passa con la Campania insieme al Vulture (petrolio).
Matera passerà, come è giusto che sia, con la Puglia, Regione con la quale c’è più affinità, più scambio culturale, commerciale insomma, abbiamo molto in comune. Quindi, caro amico, come puoi constatare non è una questione campanilistica ma di “fatto”. Ma possiamo noi materani andare a fare acquisti a Potenza (100 Km.) quando abbiamo Bari a mezz’ora? Ed i potentini stessi vanno a Salerno? La loro insofferenza è da compatire e non da comprendere.
nino silecchia
Tutto questo solo perché ai montanari gli rode il fegato di vedere Matera alla ribalta mondiale! Ma così facendo non concludere niente se non danneggiare tutta la regione! Primo perché non potete offrire nulla di turistico, non avete una piazza adeguata ma una mini piazzetta di paese, non avere strutture ricettive adeguate e sufficienti, non avete fama, non avete clima, non avete spazi ne professionalità, etc. Etc. Solo per un picco e per frustrazione siete riusciti a rubare uno dei tanti eventi internazionali che la città di Matera offre e che essendo CITTÀ può permettersi di ospitare, avendo piazze adatte, spazi, strutture, professionalità, bellezza, arte, fama etc. Etc. Nonostante ciò voi dal primo gennaio dopo aver tentato di vivere un giorno da Matera e da città tornerete ad essere putenz un paese montanaro sconosciuto e senza alcuna bellezza di rilievo ex adatte luna attrazione e tradizione, Matera continuare ad essere MATERA! L’unica cosa che si è tolto è una visibilità maggiore, di qualita e artistico/culturale all’intera regione! Uno spreco di risorse per far rigenerare un minimo i fegati logorati di Galella e compagnia bella abituati a sciacallare da sempre ai danni dell’intera regione.. contenti voi..
È quello me lo chiamate palco??? Sembra na discarica?????? io non sono materano ma guarda in quale posto riciclato vanno a fare il capodanno??? Il palco è più grande della piazza e le persone dove si mettono???? Sui balconi o sugli seri per vedere?????????? a Matera c’è più spazio,non sono materano ma preferivo più che veniva fatto a Matera ??????????