Francesco De Giacomo, Presidente della Provincia di Matera e Sindaco di Grottole, in una nota respinge tutte le accuse che riguardano la sua posizione rispetto ai casi contestati durante l’esercizio del doppio ruolo istituzionale. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Nel mentre sul nostro territorio provinciale imperversava una bufera con la quale madre natura ha voluto mettere a dura prova tutti gli apparati responsabili della tutela, salvaguardia ed incolumità delle persone e delle cose, c’è stato chi, incurante di tutto ciò, ha prima architettato e poi maldestramente cavalcato un rovescio mediatico sul sottoscritto e sulla sua azione di governo nella Provincia di Matera e nel Comune di Grottole.
In particolare, a più riprese, in questi ultimi giorni abbiamo assistito ad attacchi immotivati ed infondati, decisi solamente a tentare di screditare il sottoscritto, agli occhi dell’opinione pubblica pur di fare audience e raccogliere popolarità spicciola per mezzo di abili menzogne.
Pertanto, intervengo con qualche ritardo solo dopo aver fronteggiato le emergenze atmosferiche, alle quali ho voluto dare priorità piuttosto che stare dietro alle chiacchiere, ai dischi rotti ed alle campane stonate che si sono coralmente azionate in questi giorni, credendo da sempre nell’uso appropriato della stampa al fine di fornire comunicazione libera e vera.
C’è invece chi, al contrario, ha fatto un uso strumentale della informazione per porre specchietti per le allodole con titoli sensazionalistici, magistralmente elaborati, e con contenuti altrettanto escogitati a tavolino, perché, come dice la massima latina “ex falso sequitur quodlibet” (dal falso segue ciò che si vuole ed a proprio piacere).
Coloro a cui intendo rivolgere le mie parole per fugare ogni dubbio sulla mia integrità morale sono in modo particolare i cittadini della provincia di Matera, i grottolesi, dei quali sono orgogliosamente sindaco, l’assise materana che mi onoro di presiedere, la giunta e l’amministrazione comunale di Grottole, il partito politico al quale appartengo, che ha sempre creduto in me, e tutti coloro i quali non hanno mancato di farmi sentire il loro prezioso sostegno e la vicinanza in queste ore.
Tutto nasce dalla nota di un cittadino grottolese, improvvisatosi azzeccagarbugli, prestato alla politica, che lascia il tempo che trova nella forma e nella sostanza di quanto espone e che sono pronto a chiarire ad ogni richiesta che mi verrà avanzata in merito dagli organi preposti.
A soffiare sul clima mediatico creatosi non ha certo fatto mancare il suo apporto il consigliere provinciale Giuseppe Ferrara, con comunicati densi di simulazioni legati più alla logica del clamore a tutti i costi che al fare politica. Tant’è che se il Consigliere fosse stato più presente in quella stessa aula alla quale siamo stati entrambi designati, certamente avrebbe potuto offrire un valido contributo alla risoluzione dei tanti problemi che l’Amministrazione Provinciale ha dovuto affrontare in questi ultimi due anni di legislatura.
C’è anche chi, in questo clima post natalizio, ha persino scomodato la fiaba di Pinocchio pur di creare forti paragoni letterari, come ha fatto Angelo De Vito, al quale non è riuscito di imitare l’opera di Geppetto, che credeva di poter modellare il sottoscritto ed altri membri delle sue passate maggioranze amministrative a propri burattini, senza aver realizzato di avere davanti persone pensanti e non tronchi animati da magici stratagemmi.
Pinocchio è chi non è agganciato ad una precisa identità, da tradurre in questo caso in termini politici, come ha fatto chi, pur di primeggiare ancora a Grottole, si è barcamenato da disadattato, perche mosso da ostinazione, testardaggine, con quel tipico leitmotiv di chi non deve rendere conto di niente ed a nessuno dei propri atti e che oggi pretende anche di chiamare cornuto un asino che tale non è.
A De Vito ricordo che la campagna elettorale grottolese è terminata, che il popolo sovrano si è espresso a suo svantaggio, che si voterà nuovamente tra cinque anni e che in questo periodo farò di tutto per onorare il mio mandato nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza ed onestà, una cartina al Tornasole che ha da sempre contraddistinto la mia persona ed il mio essere uomo ed amministratore locale.
Ho deciso, quindi, di intervenire sulla vicenda, intanto per precisare, com’è a tutti noto, che gli affidamenti di servizi e lavori sono di esclusiva competenza della struttura amministrativa gestionale senza alcuna possibilità di interferenza da parte dell’organo politico.
Pertanto, pur convinto che gli uffici hanno costantemente operato nel rispetto delle procedure previste dalla normativa in materia, ho in ogni caso sollecitato gli organismi preposti ad effettuare le verifiche del caso, nell’assoluta certezza che nella fattispecie in questione non ricorre alcuna ipotesi di decadenza.
Non sarà forse l’appuntamento elettorale per il rinnovo del consiglio provinciale ad aver provocato questo sciacallaggio politico?
Francesco De Giacomo, Presidente della Provincia di Matera e Sindaco di Grottole
Presidente/Sindaco De Giacomo, “Factum est illud, fieri infectum non potest” recitava Plauto nell’antichità che in italiano significa: “è fatto, non può essere disfatto”. Traduco per i comuni mortali, non certamente per il presidente De Giacomo che, leggo con piacere, conosce bene il latino tanto da inserire una famosa citazione nel suo “pieto/penoso” comunicato stampa.
Si, pieto/pernoso in quanto invece di entrare nel merito delle accuse ricevute, si concentra nel condannare i media, rei di trascurare l’emergenza neve per pubblicare notizie che lo riguardano, il cittadino che ha fatto la denuncia, il consigliere provinciale che si è mostrato assenteista dalle riunioni del Consiglio provinciale, e il candidato sindaco sconfitto alle precedenti elezioni, accusando tutti di aver montato una mistificante campagna mediatica solo perché si era prossimi alla scadenza elettorale per il rinnovo del consiglio provinciale.
Il tutto scritto in un italiano elegante, complimenti per chi gli ha scritto il testo, che risulta essere un bel compitino, ma che è carente sulle giustificazioni del perché ad esempio la giunta comunale di Grottole da lui presieduta ha autorizzato e di conseguenza affidato al cognato lavori in subappalto; del perche ci sono determine dirigenziali in cui sempre la medesima ditta riceve incarichi per lavori di un importo di 200.000 euro. Siamo a Grottole paese di 2000 anime, non regge la giustificazione della separazione dei poteri. In un comune così piccolo non si muove foglia che il sindaco non voglia!
Per non parlare degli affidamenti della Provincia sempre alla stessa impresa. Di tutto ciò, nulla. Dichiara di voler rimanere attaccato alla sua poltrona fin quando gli organi preposti non lo cacceranno. Bella faccia tosta.
Si rifà ad una citazione latina per dire che le accuse sono false, lo dimostri. Chi l’ha accusato ha pubblicato atti che portano la sua firma, atti del comune che presiede.
Lei non lo ha fatto.
Presidente/Sindaco De Giacomo, si rifaccia alla citazione di Plauto e agisca di conseguenza: si dimetta!!!
Ah, se il voto fosse ancora popolare! Sicuramente lei non sarebbe mai eletto. Invece grazie alla truffa delle riforma delle province questo diritto dei cittadini è stato negato per lasciar spazio agli inciuci dei partiti politici. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, basta guardare le liste e i candidati in esse presenti per le elezioni del consiglio provinciale in svolgimento oggi.
E’ un vero schifo. Sarebbe stato meglio se le province fossero abolite.
Tutto quello che abbiamo letto in questi giorni, avrebbe costretto il presidente quanto meno ad autosospendersi, come ha fatto il sindaco di Milano. Invece lei no, imperterrito dichiara che pur avendo privilegiato suo cognato, cosa vietata dalla legge, resta attaccato alla poltrona.
Vergognoso