Ticket: attestazioni di esenzione e Isee possibili a Caaf e patronati
Si potranno svolgere presso queste strutture tutte le operazioni per il rilascio dei documenti da parte delle Aziende Sanitarie.
Sarà più facile, per i cittadini, ottenere le attestazioni di fascia Isee o i tesserini di esenzione.
Con decorrenza immediata, i Caaf/Patronati regionali legalmente riconosciuti potranno infatti, per conto dell’utente, pre-compilare i moduli relativi alla richiesta di esenzione Isee ed, a ricezione dell’attestazione, presentarli alle Aziende Sanitarie territorialmente competenti, che metteranno a disposizione un canale preferenziale presso ciascuna sede deputata al rilascio dei tesserini di esenzione.
Gli utenti potranno pertanto ritirare tali attestazioni/tesserini di esenzione, validati dalle rispettive Aziende, direttamente presso i Caaf/Patronati.
Il Direttore dell’ ASM, dr Vito Gaudiano, tenendo conto dell’alta percentuale di anziani del territorio provinciale, per agevolare le fasce deboli e per non arrecare disagi, ha disposto che le pratiche per l’attestazione dell’esenzione dal ticket potranno essere eseguite presso tutte le postazioni CUP e Cassa nei comuni e negli ospedali dell’ Azienda Sanitaria e nei Distretti Sanitari. Più precisamente: presso il CUP dell’Ospedale di Matera dal lunedì al venerdì dalle ore 12.00 alle ore 20.00, il sabato dalle 8.00 alle 13.00. Sempre a Matera nel punto sanità in via Persio dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00, il sabato dalle 8.00 alle 13.00, in piazza Firenze dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 14.00, il martedì ed il giovedì anche dalle 15.00 alle 18.00 ed il sabato dalle 8.00 alle 13.00. Presso il distretto di Bernalda dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00. Presso l’ospedale di Policoro dal lunedì al sabato dalle ore 11.00. alle ore 13.00 e dal lunedì al venerdì anche dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Presso l’ospedale di Tinchi il lunedì, il mercoledì, il venerdì ed il sabato dalle ore 12.00 alle ore 14.00, il martedì ed il giovedì dalle ore 12.00 alle ore 18.00. Presso l’ospedale di Stigliano dal lunedì al venerdì dalle ore 11.00 alle ore 13.00, il sabato dalle 10.00 alle 12.00 ed il giovedì anche dalle ore 14.30 alle 16.30. Presso il distretto di Tursi il lunedì, il mercoledì ed il venerdì dalle ore 11.00 alle 13.00 ed il martedì e giovedì anche dalle 14.30 alle 17.30.
Il servizio ad essere espletato in tutti i punti citati da Venerdì 7 ottobre.
Nei prossimi giorni sulla base delle esigenze potranno essere attivati altri punti di rilascio in altri comuni..
La dislocazione strategica su tutto il territorio provinciale di queste strutture potrà soddisfare le esigenze logistiche per l’avvio della nuova procedura relativa all’introduzione del ticket previsto dalla manovra finanziaria del governo e recepito dalle Regioni. .
Su disposizione del Dipartimento Salute della Regione Basilicata anche i CCAF, con decorrenza immediata, potranno per conto degli utenti pre-compilare i moduli relativi alla richiesta di esenzione ISEE ( Mudolo A) ed al rilascio dell’attestazione ( Mudolo B) e presentarli all’ Aziende Sanitaria che metterà a disposizione un canale preferenziale presso ciascuna sede deputata al rilascio dei tesserini. Quindi gli utenti potranno ritirarli direttamente dai CAAF.
Giova ricordare che la regione Basilicata non ha modificato le esenzioni vigenti già certificate in passato per patologia, invalidità e reddito. Quindi tutti i cittadini che rientrano in tali categorie potranno continuare ad usufruire delle relative agevolazioni.
Per i non esenti, invece, il ticket aggiuntivo è stato rimodulato sulla prestazione specialistica ambulatoriale, rispetto alla complessità (e al valore economico) della prestazione richiesta.
E’ stato altresì introdotto un ticket per la farmaceutica territoriale, differenziato in base alla fascia di reddito familiare (I.S.E.E.).
Dall’1.10.2011 al 30.11.2011 (fase transitoria), l’assistito potrà autocertificare la propria posizione reddituale apponendo sulla ricetta (ultime tre caselle dello spazio riservato al codice di esenzione)la sigla ISA, o ISB, o ISA, che identifica la relativa fascia di redito. Fino a 14.000 euro ISA con zero euro di pagamento, da 14.000 a 22.000 ISB 1,50 di euro, da 22.000 a 30.000 ISC con 2,00 di euro da pagare, oltre i 30.000 euro 2,50 di euro per ricetta.
In questi giorni l’ennesima manovra finanziaria, varata dal Governo Berlusconi, sta colpendo duramente il nostro Paese mettendo ancora una volta le mani nelle tasche dei cittadini, dei lavoratori,dei pensionati.
La CGIL ha condannato le manovre finanziarie di luglio e agosto perché esse erano, e sono, connotate di misure che accrescono l’iniquità, l’ingiustizia, le discriminazioni sociali di cui finora sono stati sempre portatori i provvedimenti scellerati di questo Governo che ha un solo obiettivo: abbattere lo stato sociale e negare le tutele.
Contro di esse, la CGIL ha promosso uno sciopero generale riuscitissimo il 6 settembre u.s.
Nelle prossime settimane continuerà la mobilitazione della CGIL per cambiare alla radice le manovre finanziarie correttive fino alla grande manifestazione nazionale, programmata per gli inizi di dicembre, a difesa del lavoro e dell’occupazione giovanile.
In questi giorni imperversa nel ns. territorio una polemica, per alcuni aspetti strumentale, sui ticket sanitari.
Lo abbiamo detto in tutte le assemblee tenute in preparazione dello sciopero generale del 6 settembre, lo abbiamo scritto in tutti volantini distribuiti nelle piazze, nei mercati rionali, davanti agli ospedali, che le manovre di questo governo, caratterizzate da tagli indiscriminati e tasse alle regioni, alle province, ai comuni avrebbero determinato una macelleria sociale.
IL Governo nazionale, vigliaccamente, taglia alle Regioni e agli enti locali le risorse finanziarie costringendo gli stessi, per garantire comunque i servizi minimi essenziali, ad incrementare le tasse locali o i balzelli per accedere al servizio sanitario pubblico.
Ed è proprio quello che sta accadendo in tutte le regioni compresa la nostra.
Naturalmente, come già sostenuto in precedenza, c’ è stato un difetto grave di comunicazione da parte della Regione insieme alla mancanza di un confronto adeguato con le parti sociali per adottare misure che avessero un impatto meno traumatico possibile sui cittadini mettendo al riparo tutti quelli che vivono una condizione di maggiore fragilità economica, sociale e di salute.
Nella vicenda dell’introduzione dei ticket, un’altra anomalia che riscontriamo riguarda l’impreparazione delle strutture preposte a gestire una partita complessa come questa, impreparazione che ha determinato caos, confusione e rabbia da parte dei cittadini.
Inoltre un confronto con le parti sociali, senza pregiudiziali, avrebbe potuto portare a scelte di maggiore equilibrio anche nella distribuzione dei sacrifici da richiedere alla collettività.
Nel merito la misura più odiosa riguarda le prestazioni specialistiche e strumentali ambulatoriali (diagnostica).
CGIL SPI FP di MATERA ritengono che sia un errore un ticket il cui importo varia in funzione della complessità della prestazione specialistica.
Si comprende l’esigenza di tenere al riparo gli esami periodici e continuativi, ma occorre tenere conto di quei cittadini che necessitano di esami complessi o degli anziani che sono portatori di patologie croniche che richiedono esami ambulatoriali strumentali frequenti che rischiano, oltre al danno (la malattia), anche la beffa (pagare un prezzo proibitivo).
Pertanto in presenza di un difficoltà economica che colpisce pensionati e lavoratori, si corre il rischio che tali persone rinuncino anche ad effettuare un’azione sanitaria di prevenzione dato il costo eccessivo da sopportare.
L’altro pericolo che va scongiurato è che attraverso tali misure, adottate per dare seguito ad una legge nazionale, si possa avere come risultato finale un rafforzamento della sanità privata (che in Basilicata rappresenta una realtà molto marginale): ciò avrebbe come conseguenza immediata un indebolimento di quella pubblica.
Se quest’ultimo può essere il disegno perverso e il vero obiettivo del Governo Nazionale, la Regione Basilicata non può permettere che ciò si realizzi.
L’azione del sindacato confederale, come è la CGIL, è quella di sconfiggere gli effetti perversi delle scelte sbagliate messe in campo dal governo nazionale.
Si ha poi l’impressione, e quindi va fatta una puntuale verifica, che il criterio dell’ISEE, da noi difeso nella sua filosofia, così come attualmente applicato e articolato, rischia non solo di non fotografare effettivamente la posizione economica delle persone ma addirittura di poter favorire fasce di evasori nell’accesso alle esenzioni o alle fasce più basse.
Quindi la canea di critiche indiscriminate e inconsistenti di coloro che, in questi anni, non solo non hanno contrastato le misure del Governo ma che lo hanno addirittura appoggiato, nonostante la produzione di provvedimenti vergognosi che colpiscono lavoratori pubblici e privati e pensionati, appaiono francamente fuori luogo.
Alla luce di quanto finora detto, CGIL SPI FP di MATERA chiedono alla Regione Basilicata, e in modo particolare all’assessore alla sanità, la riapertura di un tavolo di confronto che abbia il compito di monitorare tutto quanto si sta verificando predisponendosi ad un confronto che produca una correzione delle iniquità che le misure adottate stanno determinando.
La CGIL si approccia all’apertura di tale confronto con l’obiettivo di tutelare al meglio il diritto alla difesa della salute dei cittadini così come previsto dalla Costituzione Italiana che assegna alla sanità pubblica il ruolo di farsi garante di questo fondamentale e irrinunciabile principio.
Per la CGIL, anche rispetto al pagamento di ticket, deve valere il principio che chi più ha, più deve pagare.
Manuela Taratufolo, segretaria generale Cgil Matera
Ticket: Martorano in coda al S.Carlo. Per pagare 27 minuti
Nessun ritardo dovuto a nuove procedure. L’assessore si è confrontato con i pazienti in attesa per spiegare i provvedimenti “imposti dal Governo e rimodulati per venire incontro alle fasce deboli”. Il ruolo dei Caf per i certificati
Ventisette minuti per pagare il ticket alle casse del San Carlo. Sono quelli trascorsi dall’assessore regionale alla sanità, Attilio Martorano, che questa mattina si è messo in coda tra tutti gi altri cittadini per verificare in prima persona eventuali disagi e parlare con gli altri utenti in attesa.
L’esponente di giunta ha prelevato il biglietto dall’eliminacode alle 10 in punto ed è giunto alla cassa alle 10.27. All’operatore ha chiesto se ci fossero stati problemi procedurali che possano aver rallentato le operazioni, ed ha ricevuto una risposta negativa. “La procedura è esattamente la stessa di prima della nuova norma sui ticket – ha spiegato l’operatore – sono cambiati i codici di esenzione ma tutto si svolge esattamente come in precedenza e negli stessi tempi”. L’assessore ha chiesto poi anche gli umori raccolti dai cittadini e lo sportellista ha risposto che “ si lamentano per i ticket”.
“Un dato importante – ha commentato l’assessore – è iniziare a mettere a fuoco i problemi che ci sono senza distorsioni. I ticket, introdotti dal Governo e su cui la Regione è intervenuta con una rimodulazione in favore delle classi sociali più deboli, rappresentano senza dubbio un aggravio per i pazienti, ma sicuramente non possono essere l’origine di ritardi e code alle casse”.
Inoltre, i dati dell’afflusso del pagamento del ticket all’Ospedale San Carlo smentiscono anche l’ipotesi di un fenomeno di rinuncia alle prestazioni da parte dell’utenza. I dati di afflusso allo stesso centro di prenotazione del San Carlo in questi primi giorni di rimodulazione del ticket sono assolutamente in linea con i dati precedente. Lunedì scorso, ad esempio, si è avuto un aumento delle prestazioni dell’8,1%, rispetto a quanto avveniva prima della rimodulazione, mercoledì un calo del 5,5%, con una oscillazione fisiologica assolutamente in linea con quanto accadeva prima della nuova regolamentazione. Se, quindi, casi di rinuncia possono esserci stati per quanto meritino attenzione al pari di quelli che ci potrebbero essere stati prima della rimodulazione, non costituiscono un “fenomeno”.
Del resto, i dati sulle tipologie di esami richiesti, mostrano come per la maggior parte dei casi il ticket rimodulato dalla Regione sia calato nell’importo rispetto a quello imposto dal governo in misura fissa di 10 euro. Oltre la metà delle prestazioni ricadono nella fascia di contribuzione che va da 0 a 8 euro, mentre nella fascia di contribuzione massima (di 30 euro) ricadono solo il 12% delle prestazioni erogate. E questo per chi non è soggetto ad esenzione. Generalmente, quindi, il “conto” finale alle casse delle aziende ospedaliere sarà più leggero di quanto avveniva applicando la norma nazionale.
Su questo e altri temi, l’assessore Martorano si è fermato a portare con gli altri cittadini in fila alle casse. “I nuovi ticket – ha spiegato a chi lamentava il maggiore esborso – sono stati previsti dalle norme nazionali e non era possibile, per la Regione, non applicare la norma. Ciò che abbiamo potuto fare e abbiamo fatto – ha aggiunto – è rimodulare l’esborso tenendo conto sia del valore delle prestazioni richieste sia della condizione di reddito di ciascun assistito. Chiaramente – ha aggiunto l’assessore – come per ogni nuova iniziativa se emergeranno margini di miglioramento saremo pronti a introdurre elementi correttivi, ma per questo è maggiormente importante mettere a fuoco eventuali problemi reali ed evitare di dire che tutti i problemi della sanità o della congiuntura economica che opprime le famiglie ora dipendono dalla rimodulazione dei ticket. Anche perché – ha aggiunto – un punto purtroppo non in discussione è che le norme nazionali e il bilancio falcidiato dai tagli ai trasferimenti non ci consentono di eliminarli”.