I sindacati confederali Cgil, CISL e UIL della provincia di Matera chiedono al Sindaco di Matera un incontro urgente per affrontare lo stato dell’arte della programmazione e delle attività legate alla designazione di Capitale europea della cultura 2019 consapevoli che gli evidenti e gravi ritardi accumulati nella gestione operativa del prestigioso evento di Matera 2019 potrebbero mettere definitivamente a repentaglio le aspettative e le potenzialità di rilanciare lo sviluppo socio – economico ed occupazionale di Matera e di tutta la Basilicata.
Infatti, a circa tre anni dal 17 ottobre 2014, data di designazione di Matera 2019, è ormai acclarato nell’opinione pubblica, nelle associazioni, negli enti e nei cittadini che gli interventi collegati all’importante obiettivo conseguito e la costruzione di politiche di sviluppo non soddisfano le aspettative.
La condizione generale risulta aggravata anche dalla preoccupante situazione politico – amministrativa nel quale persevera ormai da tempo l’Amministrazione comunale di Matera e dall’inadeguato coordinamento tra i livelli istituzionali comunali, regionali e nazionali che potrebbe mettere definitivamente a repentaglio l’attesa inversione di tendenza al basso reddito medio, alla elevata disoccupazione, alla dilagante povertà, all’inarrestabile spopolamento ed emigrazione intellettuale che purtroppo risultano strutturali rispetto a quelli dei paesi europei, ma anche nazionali e per alcuni versi meridionali.
La perdurante situazione precaria del governo della città di Matera è appesantita anche dal fatto che l’approccio politico utilizzato per uscire da una crisi ormai duratura si consuma esclusivamente all’interno del Palazzo nel tentativo di mantenere difficili equilibri politici che di fatto escludono il coinvolgimento democratico dei corpi intermedi e della cittadinanza che sembrerebbe ormai non sentirsi tutelata e rappresentata.
Per queste ragioni, i livelli politici e amministrativi comunali, provinciali, regionali e nazionali non possono far finta di niente sull’accumulo dei ritardi e sui rischi irreversibili che essi possono determinare sulle ricadute produttive, occupazionali e sociali.
Lo scenario dovrebbe indurre un cambiamento politico nella gestione delle istituzioni e delle scelte programmatiche di fondo legate allo sviluppo dei nostri territori, a partire dalla soluzione della crisi del comune di Matera e dalle scelte della Regione Basilicata adeguate ai bisogni ed alle necessità perché non è più il tempo dell’occupazione delle istituzioni, è il tempo di dare risposte, scevre da narrazioni disallineate dalle reali necessità.
Per uscire dalla situazione di “stallo” politico servirebbe che l’Amministrazione comunale si facesse promotrice di:
• strategie condivise che focalizzino l’obiettivo sulla città di Matera per rispondere alle aspettative nazionali e internazionali, per poi essere in grado di trainare virtuosamente tutta la Basilicata ed il Sud in un processo che valorizzi i beni ambientali, archeologici, monumentali e paesaggistici.
• approcci e momenti di condivisione partecipata con le parti sociali, le associazioni datoriali e culturali sulla programmazione e sulle scelte affinché queste possano essere strutturate per un successo di lungo periodo che consentano di superare la crisi del sistema produttivo e industriale in declino riconvertendolo verso modelli di sviluppo fortemente interconnessi all’economia della cultura;
• rappresentanze politico – amministrative all’altezza delle aspettative e delle potenzialità attraverso l’autorevolezza, l’autonomia e l’ancoraggio al territorio;
• sinergie tra i diversi livelli amministrativi e politici per affrontare adeguatamente l’occasione unica e irripetibile quale è Matera 2019;
• momenti di confronto, se vogliamo anche serrato, sulle questioni di merito, sulle scelte, sulla programmazione per sostenere la realizzazione dei processi applicativi del dossier;
• rimedi alla debolezza e alle incertezze manifestate nel primo anno di governo intervenendo anche sull’efficienza della macchina comunale perché possa essere messa nelle condizioni di contribuire proficuamente e velocemente all’evento eccezionale di Matera 2019.
In sintesi, l’Amministrazione comunale dovrebbe rispondere alle istanze che provengono inequivocabilmente da tutti gli ambiti della società materana provando a verificare se le condizioni politiche ed amministrative sono in grado realmente di garantire una Governance del programma che:
• posizioni la cultura al centro di un’agenda trasversale di interventi pubblici utilizzando la rete di partnership tra settore pubblico, privato e no-profit;
• risolva definitivamente e compiutamente le difficoltà della mobilità collegando Matera con le direttrici nazionali e internazionali di comunicazione all’interno della programmazione infrastrutturale del Governo;
• costruisca un Distretto Culturale Avanzato dove la cultura intesa nell’accezione più ampia che comprende la libertà degli individui, l’innovazione, la creatività, la qualità della vita, oltre che gli aspetti immateriali propri dei paesi caratterizzate dalle economie di tipo post – industriale rappresenti un mezzo per coniugare lo sviluppo della cultura con la dimensione del lavoro;
• sottoscrivi un Contratto di Sito in grado di stabilire programmi e regole che garantisca diritti ai lavoratori ed agli imprenditori;
• preveda interventi a sostegno del welfare per i cittadini che si trovano in condizione di difficoltà perché potrebbero subire ulteriori effetti negativi a causa dell’aumento del costo della vita determinato all’incremento delle attività commerciali e turistiche legati all’evento di Matera 2019.
I segretari di Cgil, Cisl e Uil Eustachio Nicoletti, Giuseppe Amatulli e Franco Coppola
capisco i sindacati che debbono lanciare il segnale sperando che venga raccolto. Non capisco la posizione dei dissidenti in consiglio comunale, cosa sperano di ottenere? Il melone è uscito bianco e non si può camuffare un ronzino in un magnifco cavallo da corsa purosangue. Dato per acclarato che De Ruggieri non si dimetterà mai anche se dovesse andare sotto in Consiglio 3 volte su 2 l’unica via è quella delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri e bastano 17 dimissionari, sulla carta ci sono già, anzi si va ben oltre. Si faccia presto perchè tra scioglimento del consiglio ed elezioni vanno via 5 mesi. Il resto è aria fritta e rifritta e l’obbiettivo di De Ruggieri è arrivare al 2019 indossando la fascia tricolore e tagliare qualche nastro. Egli resterà nella storia come il Sindaco di quando Matera è stata Capitale Europea delle Cultura. Arriveremo al 2020 si girerà pagina e tutto tornerà come prima: sarà una occasione persa per la città e la Basilicata e se vogliamo amplificare per il Sud.
Lucida analisi quella di Pio Abiusi. Si stacchi la spina, l’eutanasia non è legge dello Stato Italiano.
Non si può pensare di continuare a tenere in carica un sindaco che, come un disco rotto, ripete sempre le solite parole e frasi, dal suono roboante ma dal risultato insignificante.
Prendiamone atto e ricomponiamo un’amministrazione politica e di buon senso, solo buon senso ci vorrebbe.
Amen
Tutte belle analisi, ma chiedo chi sarebbero queste autorevoli ed autonome personalità alternative in grado di coagulare intorno a se tutti gli ambiti della comunità materana ed internazionale, che renda efficiente la macchina comunale, che realizzi immediatamente tutte le infrastrutture, che aumenti occupazione e redditi, e bla bla bla vari? Dove li tenete nascosti questi personaggi illuminati, questi maghi, ditecelo che li votiamo subito in massa. Siamo tutti in attesa del Messia.
Intanto quelli che hai votato tu ci stanno portando alla rovina…