Il futuro della rappresentanza del mondo agricolo non può prescindere dal passato. Questo per la Cia significa ripercorrere la sua storia che ha segnato profondamente quella sociale, civile, politica della nostra e delle altre regioni italiane. E’ questo il significato del quarantennale della Confederazione che si celebra quest’anno attraverso numerose iniziativecon lo slogan centrale “Da quarant’anni con gli Agricoltori Italiani”. Uno slogan che è sia memoria del passato sia proposito per il futuro con cui la Cia ha scelto di aprire le celebrazioni per i 40 anni dall’unificazione tra UCI, Alleanza Contadini e Federmezzadri, da cui nacque nel 1977 la Confederazione italiana coltivatori che poi, nel 1992, evolse nell’attuale Confederazione italiana agricoltori.
L’obiettivo è quello di riflettere sull’attualità del pensiero dei protagonisti del movimento popolare meridionale e di quello contadino, per porre concretamente al centro del dibattito economico e politico regionale e nazionale la riformulazione, in chiave moderna, dello storico problema: passare dalla ‘questione agraria’ di Rocco Scotellaro e Manlio Rossi Doria ad una più attuale ‘questione rurale’ posta dalla nascita e dall’evoluzione della stessa Politica Agricola Comunitaria, dal continuo processo di allargamento dell’Unione Europea, dai fenomeni di internazionalizzazione selvaggia e dall’irruzione prepotente sulla scena agroalimentare della grande distribuzione organizzata.
Sta a noi – affermano Nicola Serio e Donato Distefano, presidente regionale vicario e direttore regionale Cia – rinnovare la memoria storica delle lotte contadine, nel ricordo dei nostri capocontadini e l’impegno per diventare il sindacato più moderno del territorio agricolo. Dall’occupazione della terra alla riforma della governance in agricoltura c’è un filo unico che è rappresentato dal protagonismo ieri come oggi del mondo agricolo: quel tratto tipico della cultura contadina, che vede esaltare la coscienza individuale, il bisogno profondo di autonomia della persona umana, l’agire responsabile del singolo nel contesto sociale; valori antichi che stentano ancora a vivificare e arricchire la modernità.
Tante le iniziative con cui la Cia festeggerà lungo tutto il 2017 le sue 40 candeline: una Conferenza economica nazionale; un focus a Bruxelles su “Avolio e l’Europa”; un convegno a Roma su “Autonomia, Impresa, Rappresentanza” e, soprattutto, un grande evento di chiusura il 20 dicembre a quarant’anni esatti dalla costituzione della Confederazione.
C’è un legame stretto tra Giuseppe Avolio e Rocco Scotellario – sottolinea Paolo Carbone – segnato dalla militanza socialista e dall’attenzione al tema della terra e del mondo contadino emerso con maggiore forza nel 2003, quando la CIA volle ricordare i 50 anni della morte di Scotellaro con un convegno organizzato a Tricarico sul tema “L’attualità di Rocco Scotellaro. Dal declino della civiltà contadina alla rinascita della ruralità”, Avolio vi partecipò con un appassionato intervento.
“La Cia di oggi guarda, in questo modo, alle sue radici ma vive nel presente ed è proiettata nel futuro -sottolinea il presidente nazionale Dino Scanavino- per definire una rappresentanza connessa con il reale, in un modo nuovo, concreto, vicino ai bisogni degli imprenditori associati, specifico, competente, non generalista, non autoreferenziale”.
Una rappresentanza moderna che è frutto di tante battaglie: per difendere il reddito dei produttori, per uno stato sociale più equo, per una Pac semplice e senza ritardi nei pagamenti, per un’amministrazione più efficiente, per un Paese veloce, per affermare l’immagine di un’agricoltura seria e coraggiosa, fatta di agricoltori e non di slogan.
Ma non solo azione sindacale, anche servizi per l’imprenditoria. L’organizzazione ha messo in moto un progetto di crescita e di rinnovamento totale delle attività con un obiettivo preciso per il sistema Cia: “Non solo saper fare, ma saper ascoltare, non aspettare negli uffici ma andare nelle aziende -spiega Scanavino-, non essere soltanto i migliori in un singolo servizio ma offrire una gamma di servizi che sia completa e integrata. Alla persona e all’impresa. Da qui ai prossimi 40 anni”.
Gen 13