Nella V Conferenza di Organizzazione UILPA, che si è tenuta per tre giorni a Salerno, è emerso un valore: l’orgoglio di essere pubblici dipendenti. Una conferenza aperta in una maniera assolutamente irrituale: la proiezione di un cuore pulsante, con il quale il Segretario Generale UILPA, Nicola Turco, ha voluto esprimere la passione verso la propria categoria di appartenenza e verso la confederazione, la passione nei confronti di una mission che giorno dopo viene svolta con abnegazione e tenacia. Un cuore che rappresenta un valore aggiunto e fondamentale per la UILPA e per la UIL: il NOI. Il titolo scelto per questa conferenza è “Pubblico siamo tutti”, perché siamo convinti che senza i servizi gestiti dallo Stato si andrà a perdere il valore del sociale e, di conseguenza, verranno persi tutti quei principi di parità di trattamento che solo uno stato democratico può garantire e difendere! In questo noi abbiamo un ruolo fondamentale e pertanto dobbiamo essere e divenire il sindacato che trova la propria collocazione in mezzo alla gente, che ascolta ed è sempre in contatto con le persone, non solo dentro le sedi sindacali, ma soprattutto in ogni luogo di lavoro, in ogni contesto di vita dei lavoratori e dei cittadini.
La UIL da sempre sostiene che una Amministrazione Pubblica efficiente con i suoi strumenti e le sue potenzialità deve avere un ruolo primario nel percorso di uscita dalla crisi, per consentire uno sviluppo del Paese comparabile con quello degli altri paesi europei. Un ruolo importante quindi che punta proprio alla possibilità di una “riorganizzazione della pubblica amministrazione”: questo è quello che vuole il sindacato, la Uil, ma è anche quello che cerca la cittadinanza. E la Basilicata, secondo uno studio di Demoskopika, è tra le 30 regioni Ue peggiori per qualità della Pubblica Amministrazione (182esima).
Ci troviamo a combattere una battaglia – evidenzia Carmine Vaccaro, segretario regionale Uil rilanciando un patto con i cittadini per lottare, insieme, contro l’inefficienza della burocrazia politica di questo Paese – per respingere l’attacco ai fondamentali diritti costituzionali, che non trova precedenti nella storia della Repubblica. E’ nostro dovere erigere un baluardo forte e rappresentativo. E’vero, ci sono gli sprechi nel pubblico impiego, ma di chi è la colpa se esistono ad oggi ancora 30.000 stazioni appaltanti? Dei lavoratori o di chi ha deciso di mantenere in piedi questo carrozzone per i propri interessi. Noi, -continua – quale sindacato laico e riformista continuiamo nella nostra strada, per tutelare i lavoratori e dare risposte ai cittadini attraverso la lotta volta a migliorare i servizi.
E lo facciamo con le proposte contenute nel Manifesto per il Lavoro Basilicata2020 in quanto rete istituzionale, welfare partecipativo, infrastruttura educativa e formativa, qualità e sostenibilità ambientale delle filiere produttive, sono le componenti essenziali che possono agire da esternalità positiva per rafforzare quelle capacità di sistema che sostengono innovazione e sviluppo. Con una nuova governance inter-istituzionale che coinvolga Aree vaste, Comuni, enti strumentali. Rinnovare la Basilicata significa anche innovare il sistema pubblico di selezione attraverso l’adozione di un modello che, ripristinando regole di trasparenza ed imparzialità, restituisca credibilità ai concorsi pubblici superandone criticità e patologie con un conseguente benefico effetto di moralizzazione. Al contempo garantisca economicità e razionalizzazione delle procedure, dei tempi e dei costi. Immaginiamo una Regione centrata sulle funzioni di programma e più libera e destrutturata dei compiti più propriamente amministrativi e gestionali, a loro volta devoluti agli enti locali, segnatamente ai Comuni aggregati in Unioni.
E la Basilicata, secondo uno studio di Demoskopika, è tra le 30 regioni Ue peggiori per qualità della Pubblica Amministrazione (182esima) questo dato dice tutto sul livello professionale della pubblica amministrazione locale, se non bastono i dati, basta rivolgersi a qualche ufficio pubblico senza fare nomi( comune di Matera) vedi che escludendo qualche funzionario, il resto sono da buttare nella Gravina.