L’imminente inaugurazione dell’attività del Campus per l’innovazione del manufacturing a Melfi, nell’ambito di una Convenzione Quadro tra il Gruppo Fiat-Fca e la Regione Basilicata, con importanti risorse della Regione, come annunciato dal Presidente Pittella in occasione della recente conferenza stampa di inizio anno, è l’occasione per invitare il titolare ai Trasporti tedesco Alexander Dobrindt a venire a Melfi per una visita allo stabilimento Fca. È la proposta dei delegati e degli iscritti metalmeccanici della Uil che rivolgono un invito formale al rappresentante del Governo tedesco e alla Commissione Europea nella cerimonia di inaugurazione del Campus.
Se Fca e Regione Basilicata hanno deciso da tempo di realizzare una struttura di alto livello tecnologico – sottolineano nella nota – è innanzitutto per rafforzare la collaborazione con altri centri di ricerca pubblici e privati e diventare un punto di riferimento per le altre aziende sul territorio, in modo da favorire l’interazione all’interno della filiera produttiva a supporto dello stabilimento di San Nicola di Melfi. L’intero progetto ruota attorno al binomio innovazione-competitività: attraverso le attività sviluppate all’interno del Campus si mira ad elevare il livello competitivo e tecnologico dell’intero tessuto imprenditoriale lucano. Dunque – evidenzia la nota – al primo posto c’è il controllo della produzione dello stabilimento lucano come degli altri italiani del gruppo Fca per “testarne” la qualità a garanzia, prima di tutto, degli acquirenti.
La UIL e la UILM di Basilicata, dal canto loro,sottolineano come la presenza del Campus di Ricerca e Alta Formazione in Basilicata offra anche una concreta opportunità di occupazione e carriera ai giovani lucani, favorendo l’impiego di risorse presenti sul territorio, dando seguito all’ iter formativo già avviato per venti giovani lucani assunti che, attraverso un articolato programma di formazione specialistica, hanno conseguito il titolo di “ricercatori”.
Quanto alla “vicenda emissioni” delle auto prodotte a Melfi, come ha sostenuto il leader dei metalmeccanici della Uil Rocco Palombella, siamo in presenza di qualcosa di completamente diverso dalla “vicenda dieselgate” che ha coinvolto il gruppo automobilistico tedesco,perchè in quel caso c’è stata una truffa, qui c’è un contenzioso di altro genere tra Epa e gruppo Fca. Noi siamo convinti, perché sono i lavoratori di Melfi a testimoniarlo mettendoci la faccia, che il software di Fca non occulta le emissioni e pertanto non crediamo ci siano le condizioni per ritenere il comportamento di Fca lesivo da un punto di vista della fiducia. E’ un fatto ascrivibile anche al cambio di presidenza Usa, con il gruppo vittima della lotta tra poteri forti. Noi vogliamo mantenere la nostra posizione, il nostro giudizio positivo nei confronti di un gruppo che ha mostrato con trasparenza modelli e progetti anche sul versante dell’auto ecologica. Ci auguriamo che non venga vanificato il sacrificio che i lavoratori hanno fatto in questi anni per avere un gruppo industriale internazionalizzato e competitivo.
E’ bene ricordare che l’automotive sta sostenendo in questa delicata fase di lenta crescita la produzione industriale del Paese. La prospettiva che il gruppo guidato da Sergio Marchionne e John Elkann possa ancor più espandersi a livello produttivo ed accedere a nuovi mercati con possibili alleanze al di là dell’Oceano non può che rafforzare i livelli produttivi ed occupazionali in Italia, come testimonia il dato Istat relativo all’aumento produttivo tendenziale del settore auto nel suo insieme del 5,7%. E’ un dato di fatto che la produzione industriale cresce grazie alla produzione di auto legata soprattutto all’impegno produttivo in Italia del gruppo Fca con le fabbriche di Melfi, Pomigliano, Grugliasco, Cassino e Pratola Serra. Se la tendenza si rafforzerà ancor di più nei prossimi mesi gli stabilimenti italiani saranno in grado di sostenere ogni tipo di nuova missione produttiva. Il sindacato sostiene questa prospettiva ed è impegnato a “smascherare” ogni disegno speculativo contro Melfi e gli altri stabilimenti italiani del gruppo. In proposito – concludono la UIL e la UILM di Basilicata – è positivo l’atteggiamento fermo assunto dal Governo italiano con i Ministri Calenda e Delrio ai quali va tutto l’incoraggiamento ad intensificare l’iniziativa presso il Governo Tedesco e la Commissione Ue.