E’ stata battezzata “Senza tregua” l’operazione che ha interessato i servizi di “buttafuori” nelle discoteche e nei locali notturni di Potenza. Al termine dell’operazione,condotta dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza sono state eseguite cinque misure cautelari emesse dal gip di Potenza su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di persone ritenute appartenenti al clan Martorano-Stefanutti. Due persone sono state arrestate, altre due sono ai domiciliari e per una quinta è stato disposto il divieto di dimora.
Le cinque persone sono “gravemente indiziate di estorsione e danneggiamento aggravate dal metodo mafioso, nonché – è spiegato in un comunicato diffuso dalla Questura – di intestazione fittizia di beni, in relazione, in particolare, a condotte di minaccia e di violenza perpetrate a più riprese al fine di impadronirsi e conquistare illecitamente una significativa fetta del mercato locale dei servizi di buttafuori”.
I dettagli dell’operazione condotta dalla Squadra mobile di Potenza sono stati illustrati al Palazzo di Giustizia di Potenza nel corso di una conferenza stampa che ha coinvolto il Procuratore della Repubblica, Luigi Gay, il pm Francesco Basentini e il dirigente della Squadra Mobile, Carlo Pagano.
“Il metodo usato – è stato spiegato in conferenza stampa – era quello mafioso, forte anche di un’affiliazione con le cosche calabresi, e l’obiettivo era di impadronirsi, almeno nel breve periodo, dei servizi di vigilanza nei locali notturni di Potenza e dell’hinterland, costringendo i gestori a sostituire i buttafuori in servizio con quelli suggeriti dal “gruppo”.