L’Associazione ALPIA, su invito dell’Amministrazione Comunale di Matera, ha partecipato all’incontro di presentazione delle Linee Guida del Piano Strategico illustrate dall’Assessore Delegato.
Le cinque Linee Guida, che l’Amministrazione ha individuato e posto alla valutazione delle rappresentanze ordinistiche, sindacali, delle associazioni e delle imprese, come ha tenuto a ribadire l’Assessore sono sostenute e supportate da studi, indagini e rapporti, commissionati negli anni dal Comune di Matera, e sintetizzati nel documento di Piano Strategico redatto dal Prof. Karrer.
L’Associazione ALPIA è intervenuta nel dibattito che si è attivato dopo la presentazione ed ha espresso la sua posizione nel merito. In via preliminare ha espresso un giudizio positivo sul coinvolgimento delle rappresentanze in questo fondamentale processo programmatorio per la città. Ancora, per la chiara e condivisa impostazione che ha portato alla individuazione delle Linee Guida ed anche per l’esposizione delle stesse ed ancor di più per la volontà, espressa dall’Assessore, di aprire un tavolo di confronto e di approfondimento per arricchire, emendare ed infine condividere i processi e le strategie.
ALPIA si è riservata di approfondire le cinque linee guida e di portare il suo contributo. Non si è sottratta, comunque, ad una prima valutazione sulla Linea Guida che vede quali protagonisti principali professionisti e imprese e che, attraverso la finanza di progetto, demanda a soggetti privati e pubblici il compito di accelerare i processi di sviluppo per dotare la città dei servizi urbani di cui ancora è sprovvista.
Su questo ALPIA ha sentito il dovere di chiedere delle garanzie da parte dell’Amministrazione. La prima di natura programmatoria ed urbanistica. Il timore è che si inneschi un fenomeno di ulteriore “spontaneismo” urbanistico che non si è condiviso nell’ultimo ventennio e che non si può condividere ora. Si è chiesto quindi che l’Amministrazione si munisca di un quadro complessivo delle necessità urbane e delle aree e/o immobili oggetto di potenziali trasformazioni.
L’altro timore è quello che si vive quotidianamente e cioè che è sempre più sottovalutato, in tutti gli aspetti, il ruolo ed il compito dei progettisti. In questo senso si sono chieste tutele alla professione e ci si è riservati di avanzare proposte concrete.
In ultimo si è proposto insieme ad altri di organizzare tavoli preparatori di confronto tra operatori di settore in quanto questa azione può decollare solo con il convincimento e l’intraprendenza di tutte le forze professionali e imprenditoriali materane.
Purtroppo le leggi che governano le opere pubbliche non prevedono tutele per nessuno per cui la sfida non può che essere, sulle idee, le strategie e la volontà di investire.
E’ evidente che il tempo che ci divide dal 2019 è esiguo, dato che un po’ tutti nel dibattito hanno lamentato, ma è altrettanto vero che ALPIA ritiene, in verità insieme a tanti altri soggetti, che l’orizzonte debba essere più lontano di quella fatidica data.
Il fine è il futuro della città, dei suoi abitanti e soprattutto delle generazioni che verranno.
Gen 18