Giovanni Scarola, consigliere comunale Pd e Presidente Commissione Gestione del Territorio e Urbanistica al Comune di Matera interviene sul dibattito più discusso negli ultimi giorni a Matera, quello sul Piano strategico che l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco De Ruggieri dovrebbe approvare entro la prossima primavera. Di seguito la nota integrale.
Scarola: “Piano strategico, ma piano piano”
Aspettavo la convocazione del Consiglio Comunale sul tema ma il dibattito, o meglio duello, tra la Confapi e l’assessore delegato, ing. Enzo Acito, mi costringe ad intervenire anticipando qualche pensiero che tradurrò in contributo solo dopo aver letto la proposta di delibera, se mai arriverà in discussione nell’assise comunale. Intanto che provenga dalla Confapi, da Rete Imprese, da Confindustria o da un semplice operatore di vicinato, l’Amministrazione Comunale ha il dovere di raccogliere e metabolizzarne il grido di dolore delle imprese, a maggior ragione il 16 del mese, giorno di pubblicazione del comunicato Confapi e di accredito degli F24. L’Amministrazione non “gonfi il petto”, perché non ha il fisico. Ha un unico obbligo: dare risposte con il linguaggio della politica e non tecnico. Il piano strategico non è un documento obbligatorio ma è un atto di responsabilità che assume l’amministratore nel momento in cui il settore economico su cui poggiano le attività produttive della propria città, che producono reddito ed occupazione, tracolla. Le ragioni del tracollo possono essere intrinseche o estrinseche, contingenti o durature, micro o macroeconomiche. Anche eventi terroristici possono essere causa di crisi profonde: basti pensare all’11 settembre 2001 a New York. Nella prima conferenza stampa pubblica dopo il disastro, a pochi minuti dall’attacco, il Sindaco Bloomberg aveva già elaborato il proprio piano strategico di breve termine senza affidare incarichi o consulenze: invitò i propri cittadini ad uscire di casa la sera stessa per consumare una pizza fuori. Il messaggio che Bloomberg lanciò è che occorreva portare reddito immediato per sostenere le attività economiche e proteggerle dal possibile effetto deflattivo del disastro. Altri uomini. Matera è stata pesantemente colpita dalla crisi del mobile imbottito ed, in generale, dal rallentamento dell’economia successivo all’entrata nell’area euro. Occorreva guardarsi attorno e numerose città, ed anche Matera, affidarono a consulenti esterni la redazione di una “strategia”, appunto “Piani Strategici“, impegnando somme notevoli. All’epoca la redazione del documento per la nostra Città, fu affidata al gruppo del Prof. Karrer nel 2008. Con l’Amministrazione De Ruggieri, dopo una parentesi accademica e una prima bozza di “pensiero strategico delle tre A” redatte dal Prof. Schiuma, la cui esperienza è durata 14 mesi per poi essere seppellita viva dalla mattina alla sera, oggi si cambia strategia senza avere una strategia effettiva.La prova ? Ad oggi si fa strategia senza che i progettisti dei tre Piani di Programmazione Karrer, Properzi e Nigro dialogano tra loro. Oggi si rispolvera il Piano Karrer e le indicazioni delle Agenzie di Rating, mattoni da far paura alla Treccani. Il Piano Strategico, al massimo, può tracciare l’orizzonte temporale di 10 anni. Che senso ha sventolare un documento che dovrebbe valere 10 anni e ha già 10 anni di vita? L’Amministrazione De Ruggieri copre la propria inattività e mancanza di “testa” mettendo in circolo moneta fuori corso, questa è la verità. Il tempo trascorre e per questa amministrazione occorre che i cittadini imparino a memoria 500 pagine di analisi e ipotesi di linee di sviluppo scritte anche con algoritmi matematici per poi, tra altri 10 anni, arrivare ad individuare la via, che non sia la stessa che porta oggi alla fuga dalla Basilicata. Non entro qui nel merito se il Titolo ECOC 2019 sia stato conquistato per merito o per fortuna o per unicità del luogo ma il dato di fatto è che esso ha pesantemente influito sulle potenzialità di sviluppo di Matera e nessun piano strategico serio può prescinderne. Il Titolo ECOC2019 non esisteva e non era prevedibile nel 2008, quando è stato elaborato il piano Karrer, che già solo per questo è oggi obsoleto. Oggi ECOC 2019 è la strategia per Matera e il Dossier è il Piano. Certo attorno al Dossier occorre creare impresa ma di questo discuteremo in consiglio comunale. Voglio fare solo un esempio : la valorizzazione dei presidi culturali. Ci siamo dimenticati della Biblioteca Provinciale “Stigliani”. Non sento parlare nella Fondazione 2019 di Casa Noha, eppure da sola ha registrato numeri eccezionali. Possibile che dal “fiume di risorse annunciate” nessun stratega riesca a drenare qualche risorsa per far diventare, ad esempio, la nostra biblioteca presidio culturale parte di ECOC 2019? Qualcuno si ricorda della cinquecentine? Non è il caso di preparare un menù con tante portate culturali da anticipare al mondo? Abbiamo tanti presiidi da valorizzare. Tempo fa indicai il ponte romano e il percorso da realizzare nella natura collegando lo stesso al nuovo ponte sospeso in acciaio ( da Ponte a Ponte , che ne pensate?) Intanto, però, con atto unilaterale di giunta l’Amministrazione Comunale ha impegnato 4.000.000,00 di euro per una sede comunale di rappresentanza a Palazzo Malvezzi. In ultimo leggo dal comunicato Confapi che l’attuazione del Piano Strategico prevede l’adozione della finanza di progetto. Solo oggi ci accorgiamo del Progetto di Finanza, in inglese Project Financing, che fa più chic. L’attuazione di opere pubbliche con questo strumento risale ai tempi in cui il nostro Sindaco era un adolescente della politica. Oggi non stiamo scoprendo nulla. Lo strumento è ostico e culturalmente avversato per anni da molte Amministrazioni in quanto con il FP si delega al privato impegni sociali. Spesso si confonde il progetto di finanza con un progetto tecnico. La finanza di progetto non guarda al merito creditizio dell’impresa proponente. Tutto si basa su un piano finanziario capace nel tempo di generare flussi di cassa costanti. Per un numero stabilito di anni il piano, quindi, deve presuppore un’attività economica che genera una vendita certa ad un prezzo fissato, e tale vendita dovrebbe essere costante nell’anno e per tutti gli anni. Le esperienze di finanza di progetto hanno sempre avuto ad oggetto costruzione di cimiteri, di parcheggi pubblici ma nel vero centro storico delle città ( basta vedere l’esempio del parcheggio di via Saragat a Matera, poco distante dal centro e poco utilizzato), pubblica illuminazione o strutture sanitarie legate ai LEA. Le scarne notizie trapelate fanno intendere che il Comune di Matera vorrebbe affidare con un Progetto di Finanza la riqualificazione dell’XXI Settembre. Intanto occorre capire se si parla di fabbricato o della più ampia area edilizia circostante. Sarò curioso di leggere dallo studio di fattibilità, quando potremo leggerlo, quali entrate certe , costanti, e a prezzo stabilito “reggano” lo stesso piano. Diversamente la firma a garanzia questa volta non sarà a carico dei cittadini. Perché non utilizzare lo strumento del Piano di Recupero e dell’Accordo di Programma con un privato ( che abbia merito creditizio) per riqualificare lo Stadio? Con questo strumento le due parti, Amministrazione e Privato sottoscrivono si un accordo , ma ognuno si prende le proprie responsabilità con le garanzie reali ( non fideiussioni stampate in area euro …) che riesce a fornire alla pubblica amministrazione. In ultimo raccolgo le preoccupazione anche dell’Alpia. Sullo spontaneismo saremo vigili; le proposte, in ogni caso , devono essere in linea con il piano OOPP vigente e avere ad oggetto opere pubbliche, cosi recita il codice degli appalti.
Giovanni Scarola, consigliere comunale Pd e Presidente Commissione Gestione del Territorio e Urbanistica al Comune di Matera
Dobbiamo ammetterlo: è un consigliere, e sarebbe un assessore, di qualità ed esperienza; e scusate se è poco MATERANO!