Durante un normale controllo, come quelli che quotidianamente vengono svolti all’interno del Carcere, oggi la Polizia Penitenziaria di Potenza ha nuovamente “stroncato” l’introduzione di circa 8 grammi di sostanza stupefacente, di tipo hashish. destinata ad un detenuto ristretto presso la Casa Circondariale del Capoluogo, attentamente occultata da un familiare che si accingeva a fargli visita, pensando di eludere la sorveglianza, lo aveva attentamente occultato all’interno del pacco destinato al proprio congiunto, tra alcuni prodotti alimentari; il responsabile dell’illecito è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria.
A darne notizia è Saverio Brienza, Segretario Regionale del S.A.P.Pe., Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, della Basilicata, il maggiore organismo sindacale che rappresenta i “Baschi Azzurri” , il quale plaude e si complimenta con il personale di Polizia Penitenziaria che con grande professionalità è riuscita ancora una volta ad evitare l’introduzione illecita della pericolosa e vietata sostanza, con il rischio che tali sostanze possono provocare.
Il problema è sempre il solito, continua il sindacalista, cioè si pensa sempre di più a migliorare le condizioni di vita dei detenuti all’interno delle carceri e non si pensa, invece, a dare strumenti efficaci al personale di Polizia Penitenziaria che è chiamata ad assicurare la sicurezza e la legalità negli Istituti di pena.
Il rinvenimento è avvenuto grazie al “fiuto” ed all’esperienza della Polizia Penitenziaria, conclude Brienza, sempre in prima linea e quasi sempre da sola a combattere i fenomeni criminali che si consumano nelle carceri lucane e non grazie ai mezzi che l’Amministrazione mette a disposizione del personale di Polizia, sempre più in difficoltà a causa della gravissima carenza di organico, di mezzi e strumenti di sicurezza.
Brienza chiede all’Amministrazione Penitenziaria di istituire nella regione Basilicata un Nucleo Cinofili della Polizia Penitenziaria, così come sono già presenti nelle altre regioni e che portano a compimento eccellenti risultati.
Introduzione illecita di droga nel carcere di Potenza stroncata dalla Polizia Penitenziaria, nota di Vito Messina segretario regionale USPP Basilicata
Innanzitutto va il nostro apprezzamento va a tutto il personale impiegato, che nella giornata di ieri era impiegato nel settore visite e controlli, dei congiunti dei nostro utenti. Grazie all’innata esperienza, mostrata dal personale in servizio, si è evitato il maldestro tentativo di introdurre delle sostanze stupefacenti nel carcere del capoluogo di Regione, destinata a un congiunto. Sull’episodio vi è il riserbo delle dinamiche, dato che vi sono delle indagini in corso sul fenomeno.
Sono anni che noi della USPP Basilicata, proprio per la sede di Potenza ci siamo spesi tanto affinché vi fossero interventi tecnologici tesi a contrastare questi fenomeni, altro pericolo che sta accadendo in varie strutture l’introduzione di telefoni cellulari. Siamo sempre a denunciare i mancati interventi tecnologici. Con soddisfazione apprendiamo che l’amministrazione potentina, dopo tante denunce inoltrate ai vari livelli dell’Amministrazione, tutto documentabile, finalmente, sta intervenendo ma abbiamo bisogno anche delle unità cinofili di reparto. Non è possibile che ancora oggi dobbiamo condividere tale servizio di importanza vitale per contrastare il fenomeno della droga e non solo, con altre strutture del distretto Puglia e Basilicata.
La USPP Basilicata continuerà a dare battaglie affinché ci sia una sinergia di intenti tesi alla maggiore sicurezza per la comunità che gestiamo, anche a tutela anche di tutti gli operatori che vi operano nella carceri non solo di Potenza ma di tutto il distretto. Noi facciamo la nostra parte, con la speranza che chi deve intervenire faccia la sua parte.
Introduzione illecita di droga nel carcere di Potenza stroncata dalla Polizia Penitenziaria, nota di Uilpa: “Polizia Penitenziaria al collasso, escalation di reati in carcere e aggressioni nei confronti dei baschi azzurri”
Nella giornata di sabato 21 gennaio si è regitrata ennesima brillante operazione eseguita dalla Polizia Penitenziaria in servizio nel Carcere di Potenza, che durante un normale controllo di routine ha rinvenimento e sequestrato un quantitativo di droga bel occultata tra gli alimenti destinato ad un detenuto.
Il tentativo di introduzione di sostanze stupefacenti all’interno delle strutture carcerarie è un fenomeno sempre più in crescita negli ultimi anni, come sta accadendo nella struttura del capoluogo.
Notevoli operazioni sono state eseguite a Potenza anche con l’ausilio delle unità cinofile del Corpo il cui esito è stato quasi sempre positivo, ma nonostante tutto, registriamo la totale assenza dell’Amministrazione Penitenziaria, che è molto lontana dalla realtà quotidiana, esordisce così Donato Sabia – Segretario Generale UILPA Polizia Penitenziaria di Basilicata.
Non sono bastati i numerosi episodi e le denunce del sindacato per riproporre una nuova politica gestionale rilanciando la cd. fase 2 del Corpo, in termini di organizzazione e funzionalità.
Ad oggi, nessun strumento tecnologico è stato fornito al personale come la possibilità di corsi professionali mirati, in modo che i baschi azzurri possano contrastare con forza questi eventi.
Nella struttura di via Appia, nonostante i numerosi casi, l’Amministrazione non ha ancora provveduto a fornire all’Istituto una apparecchiatura a raggi X per il controllo dei pacchi che vengono consegnati dai familiari nell’occasione dei colloqui visivi con i propri congiunti ristretti, oltre al mancato acquisto di appositi di kit per il rilevamento rapido di sostanze stupefacenti “drager DrugTest”, per non spendere un centinaio di euro, quanto invece né consumano tanti altri per cose inutili.
Alza il tono della voce Sabia, è un periodo difficile per la Polizia Penitenziaria, oltre a lavorare sotto organico (visto che da due anni non avvengono le assunzione neanche per compensare i pensionamenti, il cc.dd. turn over), raddoppiano i carichi di lavoro come aumenta l’escalation di reati in carcere e le aggressioni nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria.
La situazione è al collasso ed i numeri parlano chiaro, a gennaio c.a. le aggressioni sono passate dalle 344 registrate nel 2013 alle attuali 525, i reati commessi in carcere da 983 a 2.458; gli atti vandalici sono 1904 rispetto ai 663 di quattro anni fa, mentre le risse tra i reclusi sono lievitate da 38 a 51. Bisogna mettere un freno a tutto ciò per ripristinare la legalità all’interno degli istituti penitenziari, la UIL ha chiesto l’intervento del Ministro, in quanto non è più possibile andare avanti con questa politica, altrimenti si rischia il tracollo dell’intero sistema penitenziario italiano.
Conclude il Sindacalista – da anni che i baschi azzurri non ricevono l’approvvigionamento del vestiario per poter svolgere servizio, come uniforme, scarpe, tute operative, insegne di qualifica e distintivi, i mezzi sono obsoleti e inefficienti per kilometraggio e per vecchiaia. Adesso ad aggravare le condizioni di lavoro degli Agenti è la radicalizzazione islamica e proselitismo all’interno degli Istituti, per cui il Corpo è chiamato a svolgere un’attività di intelligence per la sicurezza nazionale, con un organico ridotto di circa 8.000 unità e nessun provvedimento straordinario è stato adottato dal Governo per le eventuali assunzioni nella Polizia Penitenziaria, così come è avvenuto per le restanti FF.PP. nell’occasione del Giubileo.