Tra i casi di abusivismo nocivo alla salute specie dei ragazzi nelle palestre è facile incorrere in insegnanti-esperti, trainer e laureati in scienze motorie che fanno massaggi o assegnano esercizi di stretching o sollevamento pesi, che spesso producono danni e protrusioni discali. In Italia risultano oltre 150mila Fisioterapisti, ma solo 50mila sono laureati e abilitati dallo stato alla professione: i rimanenti sono ISEF,frequentatori di corsi serali o persino massaggiatori autodidatti.
Un vero dramma non solo per chi svolge con competenza il proprio lavoro, ma anche per i pazienti che si trovano, spesso in buona fede, nelle mani di persone forse incapaci o che possono peggiorare le loro già precarie condizioni di salute o peggio ancora subire vere e proprio truffe. E la soluzione contro l’abusivismo, di cui non si hanno cifre certe ma solo stime, non può essere rappresentata, secondo gli esperti, dall’aumento dei posti nei corsi di laurea a numero chiuso in fisioterapia. In Italia infatti ci sono circa 1343 posti a disposizione l’anno nelle varie università, contro 28mila domande.
Per tutte queste ragioni la giornata che si è svolta a Potenza all’Ic “L. Sinisgalli” sul tema “Lo sport, esperienza che include” e che si è avvalsa di esperti del Csi e di New Form è un’importante esperienza da ripetere soprattutto nelle scuole per informare correttamente e mettere in guardia gli utenti delle palestre e ripetere il messaggio lanciato in questa occasione:”servono figure molto preparate”.
Alla campagna di informazione nazionale “Giù le mani” promossa dell’Associazione italiana di fisioterapisti (Aifi) si è aggiunta quella voluta da Aspat Basilicata. L’abusivismo – sottolinea ASPAT Basilicata – è sempre un fatto deplorevole, ma quando avviene in sanità è sicuramente ancor più intollerabile per le dirette conseguenze che ha sulla salute dei cittadini e sull’attività delle imprese che fanno della legalità e del rispetto delle norme di legge, il punto di riferimento etico della propria attività. Si tratta di un fenomeno ormai diffuso su tutto il territorio regionale e con l’alibi della liberalizzazione è destinato ad aprire nel nuovo anno, in continuità con quanto accaduto nel 2016, uno scenario ancora del tutto imprevedibile.Purtroppo i fenomeni di abusivismo, che hanno caratterizzato anche la cronaca giudiziaria regionale negli ultimi anni, grazie all’intervento del NAS e di altri organi di controllo anche di natura tecnico-amministrativa, non sono affatto scomparsi.L’ASPAT Basilicata evidenzia che ultimamente la Regione ha cercato di porre rimedio nella branca della riabilitazione-fkt, (il settore maggiormente colpito da questo fenomeno) a quelle che erano considerate situazioni costrittive professionali, emanando leggi di apertura, ma i buoni propositi non sono affatto sufficienti con il risultato che ci sono situazioni che nascono e si ramificano nella indifferenza di molti, in contesti dove si tollera per il quieto vivere l’inosservanza delle regole e dei fenomeni di illegalità, sottovalutando che questi fenomeni producono effetti negativi sulla salute delle persone.Il fisioterapista è una figura sanitaria sempre più conosciuta mentre non sono completamente noti ai cittadini i suoi numerosi ambiti di attività e spesso il fisioterapista viene confuso con altri operatori e sedicenti terapeuti. Si pensa che il fisioterapista si occupi solo di esiti di traumi, di infortuni, della riabilitazione successiva alla chirurgia ortopedica o del trattamento di alcune forme di dolore. I suoi ambiti di intervento sono invece molto più vasti: disturbi del movimento in seguito a lesioni e malattie del sistema nervoso, riabilitazione successiva a malattie respiratorie, cardiovascolari, infarti o ictus, o all’applicazione di protesi dopo una amputazione, a malattie oncologiche fino a delicati interventi di supporto nelle cure palliative.Detta in poche parole, il fisioterapista è l’esperto del recupero delle abilità motorie.Aspat Basilicata è pronta a raccogliere indicazioni relative a comportamenti scorretti in ambito fisioterapico da inoltrare alle autorità competenti e a tal fine ha costituito un gruppo interno di valutazione, con il supporto di uno studio legale per valutare tutte le segnalazioni dei casi di sospetto abusivismo delle strutture esercenti attività sanitarie riabilitative, affinchè, previe le opportune verifiche preliminari da parte della stessa commissione, si procederà poi ad inoltrare alle autorità competenti il relativo esposto – denuncia. L’obiettivo conclusivo di questo lavoro è la realizzazione di un “dossier-libro bianco sull’abusivismo in sanità”, consapevoli che chi si sottrarrà a qualsiasi livello dal diritto-dovere di denunciare i casi di illegalità, chi si mostrerà indifferente e tollerante verso le situazioni irregolari, diviene complice dei fenomeni di malasanità.
Gen 23