Il Vescovo della diocesi di Matera-Irsina Matera Monsignor Pino Caiazzo ha incontrato in mattinata i giornalisti locali per esporre un suo intervento in occasione della ricorrenza del Santo Patrono, San Francesco di Sales, che ricorre nella giornata di martedì 24 gennaio.
A margine del suo intervento Monsignor Caiazzo ha annunciato che prima dei festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Bruna la città di Matera ospiterà per una settimana il convegno nazionale del quotidiano “L’Avvenire”.
Di seguito il testo integrale dell’intervento del Vescovo per celebrare il patrono dei giornalisti San Francesco di Sales.
Carissimi,
esprimo innanzitutto gratitudine a voi giornalisti per il lavoro che svolgete nel mondo della comunicazione sociale. Vi ringrazio perché senza il vostro puntuale e serio lavoro non saremmo in grado di conoscere quanto avviene nel mondo e sul nostro territorio, in particolare.
Viviamo tempi difficili, in tutti i sensi. Voi, che siete in prima linea nelle variegate e tormentate condizione della vita, avete un grande compito: chiamati a contribuire affinchè cresca la dimensione sociale delle persone, rispettandone la dignità e amando la verità dei fatti.
Avete un compito difficile, duro, perché la vostra responsabilità nei confronti della società è grande.
Siete dei canali attraverso i quali passano le opinioni, i giudizi, le scelte che siamo chiamati a fare.
Grazie per la vostra professionalità e l’amore che ci mettete nel trasmettere a noi tutti ciò di cui abbiamo bisogno. Amate sempre la verità e trasmettetela con coraggio. E’ un servizio, il vostro, di cui non possiamo farne a meno.
Papa Francesco, incontrando il Consiglio Nazionale dei Giornalisti, nel 2016, disse: “Amare la verità vuol dire non solo affermare, ma vivere la verità, testimoniarla con il proprio lavoro (…) La questione qui non è essere o non essere un credente. La questione qui è essere o non essere onesto con sé stesso e con gli altri. La relazione è il cuore di ogni comunicazione. Questo è tanto più vero per chi della comunicazione fa il proprio mestiere. E nessuna relazione può reggersi e durare nel tempo se poggia sulla disonestà”.
Dicevo che viviamo tempi difficili. Per questo motivo voi, insieme a noi, istituzioni religiose e civili, siete chiamati a comunicare fiducia e speranza. Ogni giorno la vostra professionalità vi impone a lavorare allontanandole logiche degli interessi di parte, siano essi economici o politici. Avete una vocazione particolare: l’attenzione, la cura per la ricerca della verità. Questo ci aiuta a crescere e favorisce la costruzione di una vera cittadinanza.
Il giorno di Natale, nella Basilica Cattedrale, ebbi a dire, durante l’omelia, che tutti siamo chiamati ad essere protagonisti:
– Protagonisti nella Chiesa, come consacrati, nel servire i fratelli, nutrendoli con la Parola di Vita, il Verbo che si è fatto carne; accompagnandoli e sostenendoli nella quotidianità; vivendo il servizio sull’esempio di Gesù: Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date! Spogliandoci di tutto ciò che ha il profumo dell’apparire, lasceremo la scia del profumo vero: servi per amore!
– Protagonisti nella vita pubblica vincendo la logica del prevaricare sull’altro, nella lotta di gerarchie da occupare, della litigiosità politica per affermare i propri principi o interessi di partito. Protagonisti lavorando insieme per promuovere il bene comune, attraverso il principio della sussidiarietà a favore della collettività. Abbiamo bisogno di una seria progettualità che ci faccia guardare avanti positivamente. Le future generazioni ci saranno eternamente riconoscenti se le aiuteremo a promuovere la dignità del lavoro e quella occupazionale. Sono certo che la luce che emana dalla capanna di Betlemme sarete capaci di accoglierla e tenerla accesa nella realtà politica, sociale, imprenditoriale.
– Protagonisti nel servire la vita accogliendola e non abortendola; difendendola e non facendo fuori l’altro perché lo considero un avversario scomodo. La vita è sacra perché Dio, facendosi Bambino, l’ha resa sacra. La Vita viene dall’alto e non è l’uomo a decidere se nascere o morire.
– Protagonisti nel servire ogni tipo di sofferenza, nel corpo e nello spirito. Questo è il giorno in cui siamo chiamati a ricevere la Luce per portarla nei luoghi di solitudine umana: ospedali, cliniche, carceri, case di cura, case per anziani, case per corpi parcheggiati.
– Protagonisti nel difendere la nostra terra da ogni forma di sfruttamento e di avvelenamento. La luce del Dio Bambino s’irradi sulla nostra terra di Basilicata perché, aiutandola ad essere sempre più bella, possiamo gustare e godere di quanto essa contiene e ci offre.
Il tema che Papa Francesco ha scelto per la 51° Giornata dedicata dalla Chiesa ai mass media (prossimo 28 maggio), prende spunto da una frase del Profeta Isaia: «Non temere, perché io sono con te» (Is 43,5). Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo.
In queste parole troviamo, soprattutto per i credenti, un invito a raccontare la storia del mondo e le storie degli uomini e delle donne, secondo la logica della ‘buona notizia’. Tutti abbiamo bisogno di imparare a comunicare fiducia e speranza per la storia. E’ quanto ci viene ricordato, in un comunicato a commento del tema, dalla Segreteria per la Comunicazione.
Auguro a tutti voi, strumenti per veicolare il bene comune promuovendolo sempre e comunque, di essere protagonisti positivamente collaborando con quanti, spesso nel silenzio, comunicano speranza con la loro vita impegnata e donata solo ed esclusivamente per amore.
Vi benedico.
+Don Pino, Arcivescovo
La fotogallery dell’incontro tra il Vescovo e i giornalisti locali (foto www.SassiLive.it)