Sabato 28 gennaio 2017 alle ore 18 al Ce.C.A.M di Marconia sarà presentato il libro “Michele Parrella, il poeta con il panama” di Nicola Pavese.
Michele Parrella, poeta, ma anche uomo di cultura, un personaggio che ha amato la lucania in maniera incondizionata, con la sua poesia impegnativa, il segno dei suoi versi, raccontò e narrò i più significativi eventi del Novecento non solo della Basilicata e dell’Italia, ma anche l’Europa e del Mondo. Dell’emigrazione dei Lucani, alla caduta del muro di Berlino, per lui la fine di speranza e di “Stato Sociale” e l’ossessione per gli emigranti e per la Germania, alle vicende di Tangentopoli e del “Giustizialismo mediatico”cui lo stesso entrò in polemica.
Il libro che sabato prossimo sarà presentato a Marconia è una raccolta ben curata di “carte” documenti manoscritti dalla bella grafia dello stesso Michele Parrella, e testimonianze di amici ed artisti ed intellettuali che lo hanno conosciuto, oltre a locandine e numerose fotografie, (una novità di questo libro), che ritraggono Michele Parrella fin dall’infanzia fino agli anni di maturità nella Capitale.
La prefazione è curata dal giornalista-pubblicista e autore di diverse pubblicazioni Rocco Brancati, mentre la postfazione da Giuseppe Appella, autorevole critico d’arte. L’opera è un omaggio al poeta di Laurenzana, che amo’ profondamente la sua Basilicata, conosciuto meglio fuori dalla Lucania, allievo di Rocco Scotellaro, scomparso l’8 marzo 1996.
La serata sarà introdotta da Giovanni Di Lena, presidente del Ce. C.A.M e dopo i saluti di Maria Grazia Ricchiuti, Assessore alla Cultura Comune di Pisticci, verrà moderata dal giornalista Filippo Radogna cui seguiranno gli interverventi con le loro testimonianze lo stesso curatore dell’opera Nicola Pavese, Roberto Zito, regista del film documentario su Michele Parrella “Chi ha mangiato il cuore dell’allodola” e Giuseppe Coniglio, storico e saggista. Un modo anche per rendere omaggio e ricordare questo poeta ad oggi ingiustamente dimenticato, un “Poeta libero che viveva sognando la realtà”.
Gen 25