Ad una settimana dall’inaugurazione di Casa Sanremo – quest’anno insieme a “SanremoSol” ricca di eventi che vedono la Basilicata ancor più protagonista delle edizioni precedenti- con i cosiddetti appuntamenti collaterali che segnano il via all’edizione 2017 del Festival di Sanremo, gli operatori lucani dello spettacolo si preparano a vivere il nuovo appuntamento che ha sempre molti significati per chi la musica non l’ascolta soltanto ma ne fa una ragione di attività professionale. Il mondo delle canzoni e dello spettacolo è profondamente cambiato. C’è chi come Fernando Russo, “decano” degli “impresari” non solo lucani ricorda gli anni settanta-ottanta quando al Festival di Sanremo si andava per stringere accordi in esclusiva con i produttori dei cantanti in gara per assicurarsi la presenza alle feste più importanti dell’estate. Russo – che ancora ha un rapporto più che consolidato, da decenni, con i Ricchi e Poveri maturato proprio a Sanremo come per altri artisti di grande richiamonazionale ed internazionale – in questa 67esima edizione sarà ancora un osservatore attento delle novità.E a costo di passare per uno degli “ultimi romantici” nell’era del web con l’abitudine di comitati ed organizzatori eventi di contattare direttamente via internet gli artisti è uno dei “vecchi impresari”, come si chiamavano un tempo, che non rinuncia al contatto personale che è fatto di consulenza, professionalità, programmazione di budget anche e troppo spesso risicati. La crisi c’è e si avverte. Nonostante tutto, secondo i dati ufficiali Siae sia pure fermi al 2015, in Basilicata, gli spettacoli dal vivo hanno generato un fatturato stimato in 16 milioni di euro, con un aumento del 17% rispetto all’anno precedente: per i botteghini, invece, l’incasso è stato di un milione di euro circa, poiché gran parte dei ‘live’ si svolgono all’aperto e sono gratuiti. Cambia il “consumo” di musica e cambia il metodo di lavoro degli “impresari” ma resta ferma l’emozione dello spettacolo dal vivo insostituibile proprio come il mestiere del moderno promoter-organizzatore che ha un ruolo insostituibile nel mercato della musica dal vivo. L’obiettivo di questi professionisti é quello di promuovere il riconoscimento, la crescita e lo sviluppo, in termini quantitativi e qualitativi, della loro professione; ciò che permetterà anche di dare maggiori occasioni ed opportunità agli artisti di talento. E’ infatti molto sentita l’esigenza di tutelare i lavoratori del settore dello spettacolo ed in particolare della musica leggera o da ballo e intrattenimento. Si tratta spesso di lavoratori che operano in maniera volutamente saltuaria o, meglio, intermittente, cambiando, anche quotidianamente, luoghi e datori di lavoro. Essi hanno la vitale necessità di servirsi di persone di fiducia che ne organizzino il lavoro, procurando i contratti , curando il calendario degli ingaggi, scegliendo i locali adatti al repertorio e al genere degli artisti tutelati etc. Un lavoro che gli artisti e i musicisti non possono fare direttamente per motivi ovvi. Ma – dice Russo – bisogna che organismi istituzionali e comitati si guardino bene da pseudo agenzie e personaggi che vengono in Basilicata solo per fare business senza alcuna garanzia. L’Agenzia Teatrale o di Spettacolo è un’attività che all’estero è riconosciuta e regolamentata e che invece in Italia è mal tollerata e spesso semi-clandestina. Data la delicatezza dell’attività occorre anche una chiara regolamentazione del collocamento degli artisti e musicisti, evitando l’attuale confusione e assicurando agli stessi adeguata tutela, sul piano previdenziale e fiscale, facendoli rappresentare da agenti autorizzati che abbiano ricevuto una regolare licenza e non da semi agenti clandestini che possono danneggiare l’intera categoria. L’attività di agente non può quindi che essere ufficialmente consentita soltanto a persone di provata serietà, competenza e professionalità. Russo ricorda in proposito le parole del compositore e produttore discografico Massimiliano Pani: “La musica in se’ non e’ in crisi, ma e’ cambiato il modo in cui essa viene fruita. Il cd e il vinile sono prodotti obsoleti. E’ come se volessimo vendere la carrozza con i cavalli dopo l’arrivo della macchina a vapore”.
Gen 28