L’India rappresenta un mercato dalle significative potenzialità, forse unico, a livello globale, per l’ampiezza dei margini di inserimento che esso offre, pur in presenza di importanti complessità : secondo i dati Ice nei primi dieci mesi del 2016 l’export italiano ha superato i 2.600 milioni di euro contro i 3.500 milioni di euro di import dall’India. A Palazzo Italia Bucarest, quartiere generale del Movimento Lucani nel Mondo, il presidente Giovanni Baldantoni ha incontrato l’ambasciatore delll’India a Bucarest RameshChandra per presentare il “network Balcani” con presenze in Ungheria, Serbia, Bulgaria, Moldavia, oltre Romania e di recente ad Amburgo (Germania ) allo scopo di fare protocolli di collaborazione con operatori economici italiani e lucani. L’ambasciatore ha spiegato cosa vendere nel suo Paese: Prodotti della metallurgia, Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, Mobili, Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Macchinari e apparecchiature e dove investire: Mobili, Prodotti alimentari, Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, Costruzioni.
Le principali aree geografiche di insediamento delle imprese italiane in India sono i poli industriali di Delhi-Gurgaon-Noida (c.d. Capital Belt) e di Mumbai-Pune (Maharashtra). Il terzo e quarto polo di concentrazione sono rispettivamente attorno alle città di Chennai (Tamil Nadu) e Bangalore (Karnataka). Di rilievo minore Calcutta (Bengala Occidentale), mentre sempre piu’ interessanti risultano altri Stati quali Gujarat e Rajasthan, ove cominciano a registrarsi i primi stabilimenti italiani. Tra i grandi gruppi italiani presenti in India si segnalano: Fiat (oltre alla casa automobilistica, anche New Holland e Magneti Marelli), Carraro, Maschio Gaspardo, Piaggio, Prysmian, MaireTecnimont, Techint, Luxottica, Danieli, Ansaldo Energia, Saipem, Brembo, StMicroelectronis, Salini Impregilo, CMC di Ravenna, Bonfiglioli, Mapei, Italcementi, Maccaferri, Ferrero, Bauli, Perfetti Van Melle, Tessitura Monti, Benetton, Gruppo Coin, etc. La presenza di grandi gruppi industriali italiani certamente funge da traino per le nostre PMI. Sono inoltre operative in India numerose case italiane del design d’interni, moda e segmento lusso (tra cui Artemide, Natuzzi, Zegna, Armani, Cavalli, Damiani, ecc.), se pure con un numero di punti vendita ancora limitato.
Palazzo Italia Bucarest nato per sostenere le aziende Italiane di nuova costituzione che si affacciano al mercato dei Balcani, è a piena disposizione di ogni iniziativa mettendo a disposizione i servizi di logistica, quali ad esempio la costituzione dell’azienda, la sua domiciliazione, la promozione commerciale, la disponibilità di spazi adeguati ed altro ancora , rafforzando l’idea di poter essere tutti sotto lo stesso ombrello in un gruppo che offre il Made in Italy autentico. Il vantaggio e i benefici sono reciproci: con il turismo e la promozione dello stesso, si genera un flusso di reciproco interesse tra i Paesi ove è posizionato Palazzo Italia e l’Italia stessa. Insieme al Turismo si sviluppa il commercio, la conoscenza della storia, arte e cultura che sono patrimoni unici di ogni Paese.
Gen 30