“Come Confindustria abbiamo scelto di ospitare questo seminario perché pensiamo che momenti come questo contribuiscano ad una corretta diffusione della cultura d’impresa e quindi di quei valori che sono alla base dell’attività imprenditoriale”.
Così il vicepresidente di Confindustria Basilicata, con delega alla Cultura d’impresa e della Formazione, Margherita Perretti, ha aperto i lavori del seminario che si è svolto qualche giorno fa nella sede dell’Associazione degli industriali lucani di Potenza, dal titolo esplicativo “Quando gli industriali si affidavano ai poeti”. Un “viaggio” alla scoperta di due grandi personalità del Novecento – l’illuminato imprenditore e politico Adriano Olivetti e il poeta e ingegnere lucano, Leonardo Sinisgalli – uniti da una grande apertura mentale e da un incontro professionale che ancora rappresenta un esempio su cui riflettere. Una storia basata su elementi di forte attualità, come innovazione tecnologica, apertura internazionale e visione della centralità del ruolo dell’impresa nella società. “Si tratta, cioè, di quei fattori – ha continuato Perretti – che anche oggi sono alla base del successo imprenditoriale. La storia di Olivetti e Sinisgalli, inoltre, ci insegna come nella gestione delle aziende sia necessario superare la dicotomia tra competenze tecnico scientifiche e competenze di stampo umanistico”.
L’approfondimento proposto all’interno del seminario si è basato sull’analisi di due libri e sul confronto tra i suoi autori: “La letteratura al tempo di Olivetti” (Edizioni di Comunità, Roma 2016), scritto da Giuseppe Lupo, scrittore e docente di Letteratura italiana presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e “Leonardo Sinisgalli nella civiltà delle macchine” di Biagio Russo (Osanna Edizioni, Venosa 2016) – docente e direttore della Fondazione Leonardo Sinisgalli – e il giornalista Gianni Lacorazza.
Nel 1938 Sinisgalli è chiamato a Milano a dirigere l’Ufficio Tecnico di Pubblicità della Olivetti, introducendo una concezione innovativa di pubblicità in cui arte, letteratura e tecnica si fondono. Era un Ingegnere con grande passione per la matematica, ma come poeta aveva già pubblicato e vinto diversi premi.
Il connubio tra Olivetti e Sinisgalli si alimenta anche dell’idea comune di industria fondata sulla partecipazione. Può l’industria darsi dei fini? Si trovano semplicemente nei profitti? Oppure non vi è anche una vocazione nella vita di una fabbrica?.
Olivetti è stato definito un utopista, ma fu comunque il protagonista di un grande successo imprenditoriale.