Le associazioni Mediterrano No Scorie (già Mediterraneo no triv) e No Scorie Trisaia unitamente agli avvocati Giovanna Bellizzi, Antonio Grazia Romano e Rocco Viggiano hanno inviato al Ministero dell’Ambiente le osservazioni contro i progetti petroliferi della Shell denominati “La Cerasa-Monte Cavallo-Pignola”.
Nelle osservazioni contro i progetti petroliferi della Shell, oltre a evidenziare le numerose criticità dei progetti si chiede che il Ministero consenta la consultazione del territorio seguendo la modalità dell’inchiesta pubblica e così come previsto e regolamentato dal Codice dell’Ambiente.
Se concessa l’inchiesta pubblica sui progetti La Cerasa, Monte Cavallo e Pignola comporterebbe, per la prima volta in assoluto in Basilicata, il coinvolgimento e la partecipazione diretta e democratica del territorio con una consultazione dei cittadini effettiva e concreta.
Inoltre, l’inchiesta pubblica consente di avere non solo tutti i documenti che possono riguardare i progetti ma è anche garanzia di una trasparente e imparziale gestione dell’inchiesta poiché si affidano a figure terze e non solo al committente dell’opera, di svolgere il ruolo di autorità competente nel decidere la VIA.
Alle udienze pubbliche la partecipazione del territorio è reale con facoltà per tutti di esprimere le criticità che il pubblico interessato rileva nei progetti petroliferi inoltre, l’autorità preposta alla consultazione pubblica deve necessariamente riportare tutte le posizioni e le osservazioni sollevate dalle istituzioni e anche dai cittadini dandone riscontro puntuale e rigoroso nella decisione finale che dovrà essere rigorosamente motivata.
E’ importante, quindi, che in merito a progetti petroliferi così rilevanti per la vastità del territorio interessato, una forma di partecipazione diretta, democratica e fattiva possa essere riconosciuta al territorio e ai cittadini della Basilicata.
In effetti, la tutela dell’ambiente, è espressamente riconosciuta per legge e dev’essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati e dalle persone fisiche e giuridiche pubbliche o private, mediante una adeguata azione che si informata ai principi della precauzione, dell’azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente nonché al principio “chi inquina paga” che, ai sensi dell’articolo 174 comma 2 del Trattato CE, regolano la politica della Comunità in materia ambientale”.
Mediterrano no scorie ha, inoltre, inviato le osservazioni a tutti i comuni interessati dai progetti petroliferi con facoltà di darne adesione.
Mediterraneo No Scorie, No Scorie Trisaia, Giovanna Bellizzi, Antonio Grazia Romano e Rocco Viggiano