Le categorie del pubblico impiego della Uil rivendicano l’immediata apertura dei tavoli contrattuali. Non si continui con campagne che dipingono i dipendenti pubblici sempre in termini negativi, ma si valorizzi la loro professionalità e si riconoscano i loro diritti. Mettiamo fine a una stagione che ha penalizzato i lavoratori e che non ha reso più efficiente la P.A. E’ quanto sostengono in una nota congiunta i segretari regionali del Pubblico impiego della UIL, ricordando che i dipendenti pubblici aspettano l’aumento degli stipendi dal 2009. Lo scorso 30 novembre è stato firmato un accordo quadro tra il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia e CGIL, CISL e UIL. Gli aumenti previsti per il rinnovo dei contratti statali sono di 85 euro medi lordi. Ora si attende però l’avvio della trattativa vera e propria all’Aran. E la UIL chiede che sia rispettata e recepita l’intesa con il Governo non solo nella direttiva necessaria alla concreta definizione dei contratti per i lavoratori del pubblico impiego ma, coerentemente, anche nello stesso Testo unico.
Abbiamo accolto con soddisfazione la proroga dei contratti dei precari, considerandola – è scritto ancora nella nota dei dirigenti della UIL – solo il primo passo. Ora dobbiamo proseguire celermente nel percorso intrapreso con la sottoscrizione dell’intesa del 30 novembre, procedendo con il confronto sul Testo Unico del Pubblico Impiego e avviando le trattative all’Aran per rendere esigibili i contenuti normativi ed economici fissati nell’intesa. Di pari passo il Governo deve garantire l’impegno a stanziare le risorse per il rinnovo dei contratti anche per Autonomie Locali e Sanità.
Occorre pertanto una forte accelerazione dopo un black out di quasi otto anni. È indispensabile ripartire dalla contrattazione per restituire efficienza ed efficacia all’azione amministrativa e far sì che la macchina pubblica torni a funzionare, per garantire ai cittadini un servizio pubblico degno di un Paese come il nostro.
Secondo i dirigenti della UIL inoltre va valorizzata l’occasione per modificare norme inique prodotte in anni passati. La riduzione obbligata a soli 4 comparti per il rinnovo dei contratti sta già mostrando le enormi difficoltà che avevamo rappresentato e il contratto non è ancora partito. La “performance” deve remunerare il merito con risorse aggiuntive senza incidere sulle risorse già in godimento. Va abrogata la tassa sulla malattia. E’ indispensabile prevedere norme che consentano di trattenere in servizio i precari, in attesa di una stabilizzazione di cui si parla tanto, ma che non si vede all’orizzonte.
La richiesta del sindacato in merito ai contratti statali è dunque di entrare “subito nel vivo delle trattative” per i rinnovi dei contratti dei singoli comparti, avendo come riferimento l’impostazione condivisa, pochi mesi or sono, per dare finalmente il giusto riconoscimento economico a milioni di lavoratori.
La UIL – concludono i dirigenti UIL del pubblico impiego – da sempre sostiene che una Amministrazione Pubblica efficiente con i suoi strumenti e le sue potenzialità deve avere un ruolo primario nel percorso di uscita dalla crisi. Un ruolo importante quindi che punta proprio alla possibilità di una riorganizzazione della pubblica amministrazione che da noi non può fermarsi a periodiche rotazioni di incarichi dirigenziali e che può e deve favorire la staffetta generazionale con l’ingresso di giovani laureati e diplomati.