L’ambientalista materano Pio Abiusi, per conto dell’Associazione Ambiente e Legalità, fa il punto sullo smaltimento dei rifiuti nella città di Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Il buon assessore Zoccali ha “preferito” abbandonare la città prima che arrivasse l’inverno, dopo un travagliato parto il suo posto è stato occupato “sembra” da altro membro della giunta, andiamo sempre peggio. La neve e la pioggia sono state particolarmente copiose ed oltre ad aver danneggiato i raccolti ha danneggiato anche i rifiuti che Zoccali e Montemurro avevano ”amorevolmente” sovrabbancato nella convinzione di poterla fare franca, già a suo tempo era successo con le 53 mila tonn. abbancate mentre la Provincia di Matera volgeva lo sguardo altrove. Questa volta qualcosa è cambiato ed i controlli cominciano ad essere seri e la diffida emessa dalla Regione Basilicata ha imposto la rimozione del sovrabbanco oltre che del percolato. Quando fu emessa la diffida il sovrabbanco abusivo era di 1800 tonnellate ma approfittando della chiusura per qualche giorno del termovalorizzatore di Rendina Ambiente il buon Sindaco di Matera ha emesso una ordinanza contingibile ed urgente che con il tempo si è mummificata andando ben oltre il periodo consentito, ci ha pensato il NOE a farla rientrare ed ora il sovrabbanco bisognerà rimuoverlo. Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi ed il rifiuto sovrabbancato, praticamente abusivo, è marcito ed ora l’unica soluzione possibile è l’abbruciamento; l’ex-Fenice gioisce mentre le tasche dei contribuenti si svuoteranno di circa 700 mila euro. Un bel grazie a Zoccali che nel frattempo è volato verso altri lidi ed a Montemurro che ha posto le radici in Comune ed è inamovibile anche se è in corso una indagine della Corte dei Conti per danno erariale prodotto in seguito alla sua nomina. Per rimettere in funzione la piattaforma sottoposta a manutenzione straordinaria e costata 1,220 milioni di euro bisognerà attendere la rimozione delle 5.500 tonn. di rifiuti sovrabbancati che andranno al termovalorizzatore e la rimozione di 4 mila mc di percolato, quello visibile, esistente nel sub settore D del V settore, la piscina, nel frattempo l’autorizzazione provvisoria ad operare concessa dalla Regione scadrà a fine Marzo e la diffida ad operare resterà come un macigno e dovremo continuare a fare uso delle discariche, ci auguriamo che venga prorogata l’autorizzazione ad utilizzare alcune vasche esistenti quale centro di trasferimento dei rifiuti altrimenti ci saranno i compattatori che partendo da Matera faranno la fila davanti ai cancelli delle discariche ed il rischio che la raccolta vada in tilt è grosso. Quanto descritto è una delle criticità nella gestione del ciclo dei rifiuti di Matera. Ricordiamo che la piattaforma de La Martella ha l’AIA scaduta dal Dicembre 2011 ed il nostro valido dirigente ha presentato ben 4 progetti, diluiti nel tempo, per ottenere il rinnovo e che le relazioni fatte da professionisti costate circa 200 mila euro e non una di queste è accettabile perchè partono dal presupposto che da quelle parti sia “tuttoapposto” e non è così. La discarica, gestita malamente negli anni, ha potenzialmente inquinato le acque sotterranee tanto è che l’ASM chiese il 3 Marzo 2016 al Sindaco di Matera l’emissione di ordinanza contingibile ed urgente ai sensi del Decreto Legislativo. 267/2000 art.50 comma 5 per il divieto di utilizzo delle acque di falda e sotterranee nella zona circostante. Tale divieto venne emesso solo sei mesi dopo, altro che urgenza, e su ammonizione da parte della Regione che sarebbe intervenuta attivando i poteri sostitutivi. Tale divieto è ancora in essere perchè da quanto si evince dagli esiti del monitoraggio di Arpab eseguito a Novembre del 2016 i valori di Selenio, Manganese, Nichel, Ferro, Alluminio sono presenti in alcuni pozzi della rete piezometrica e vanno ben oltre i limiti tollerati di cui ai coefficienti di soglia di contaminazione. Il Comune di Matera, esercente la discarica,ancora una volta non ha trasmesso gli esiti dei campioni prelevati in contraddittorio così come previsto ed è la seconda volta. Per aggirare la costante latitanza dell’amministrazione comunale abbiamo fatto l’accesso civico di cui al DL 33/2013 ed appena ottenuti, i tempi dovranno essere brevissimi, li renderemo pubblici. Le fasi relativi alla bonifica sono di là da venire certo che stante l’attuale composizione politico ed amministrativa del Comune di Matera non si andrà molto lontano ed è anche vero che ormai in Basilicata la magistratura, escludendo quella parte che riguarda la provincia di Matera, è abituata a surrogare quello che è il lacunoso esercizio amministrativo. La Regione potrebbe nominare un commissario ad hoc come è successo per la piattaforma di Venosa dove la Regione ha nominato Valuzzi, presidente della Provincia, ma vi immaginate qui da noi De Giacomo commissario?
Pio Abiusi, Associazione Ambiente e Legalità
il Sindaco De Ruggieri continua a non comprendere quale è il suo ruolo e con lui Tortorelli, non diciamo che deve ridurre le tasse sui rifiuti come promesso in campagna elettorale, ma almeno non AUMENTARLE.
Ormai il quadro è chiaro, sono due persone rivelatesi inadatte per amministrare una città.
Quello che è grave è che loro spendono i soldi ma chi paga sono i poveri cittadini MATERANi.
Abbiate un sussulto di dignità, passate la mano a chi sa fare la politica.