E’ un uomo di 32 anni di Scanzano, disoccupato, sposato e con due figli piccoli il responsabile della rapina avvenuta venerdì scorso nell’agenzia della Banca Popolare Pugliese del centro jonico della provincia di Matera. I particolari sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal vice Questore della Polizia di Stato in servizio a Matera, Luisa Fasano e dal vice questore aggiunto e dirigente del Commissariato di Policoro della Polizia di Stato Roberto Cirelli. L’uomo, in preda alla disperazione per una serie di debiti accumulati e difficoltà economiche familiari, ha raggiunto l’istituto di credito e minacciando con taglierino il cassiere aveva portato via la somma di 1500 euro. Dopo l’allarme lanciato dalla banca è partita un’indagine congiunta d parte delle forze dell’ordine, Carabinieri e Polizia. Sono state visionate sia le immagini dell’istituto di credito, sia quelle della telecamera posizionata presso la stazione di servizio all’incrocio con via Leopardi a Scanzano. Un testimone ha riferito di aver notato qualche minuto dopo la rapina che una Seat Ibiza di colore grigio si era allontana ad alta velocità. Gli inquirenti hanno subito intuito che non si trattava di un colpo di un professionista ma di un azione determinata dalla disperazione di un uomo in difficoltà, anche perchè l’autore della rapina si era presentato in banca con un giubbotto di colore azzurro che riportava la pubblicità di una nota carrozzeria di Policoro. Nelle ore successive alla rapina l’attenzione delle indagini si è concentrata su tre persone e nel pomeriggio gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Policoro hanno deciso di avviare una perquisizione a casa di uno di questi soggetti. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per una rapina ad una farmacia ed un furto in un’abitazione privata, è scoppiato in lacrime e ha confessato di essere l’autore della rapina. A quel punto gli agenti hanno chiamato l’avvocato Antonio Contasano, che aveva già difeso l’uomo nei precedenti episodi di micro-criminalità. L’autore della rapina in banca ha spiegato di aver compiuto questo gesto perchè era disperato e non sapeva come pagare i debiti. Inoltre nella serata precedente alla rapina aveva avuto una discussione con la moglie per i pagamenti delle bollette di luce e gas e di spese mediche dentarie di sua figlia. Disperato nella mattinata di venerdì era andato nei campi per cercare qualcosa da mangiare ma non era riuscito a trovare nulla perchè tutta la zona era gelata. A quel punto ha pensato di fare una rapina in banca. La somma di 1500 euro era stata già utilizzata per fare alcune spese e quindi a casa non è stato ritrovato nemmeno un euro della somma rapinata in banca.
Non sussistendo il pericolo di inquinamento delle prove la Polizia di Stato ha contattato la Procura della Repubblica per segnalare l’episodio. Il giudice dovrà decidere se denunciare a piede libero l’autore della rapina e fissare la data del processo per direttissima oppure emettere un provvedimento come l’obbligo di firma o la custodia cautelare ai domiciliari. L’uomo, che in passato è stato vittima di psicosi depressiva, ha già una condanna a suo carico passata in giudicato mentre per un altro episodio resta in attesa della sentenza del giudice. Per questo nuovo episodio risponderà di rapina aggravata.
“La vicenda – ha precisato Cirelli – evidenzia un disagio socio-economico rilevante. Bisogna distinguere infatti tra l’allarme sociale determinato da episodi di criminalità che pure si registrano sul nostro territorio e la disperazione che spesso costringe alcune persone a compiere questo genere di reati. Ecco perchè non dobbiamo nè sottovalutare nè enfatizzare questi episodi di criminalità ma valutare di volta in volta, caso per caso, cosa è accaduto e far passare il messaggio che le forze dell’ordine ci sono e lavorano sempre per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico”.
Michele Capolupo
La conferenza stampa nella Questura di Matera (foto www.SassiLive.it)