I consiglieri regionali Michele Napoli e Paolo Castelluccio di Forza Italia hanno incontrato i giornalisti presso la sede della Camera di Commercio di Potenza per denunciare la paventata chiusura della Camera di Commercio. L’incontro anche per presentare una mozione da proporre nella seduta odierna del Consiglio regionale.
“L’obiettivo – ha subito spiegato il capogruppo consiliare Michele Napoli – è quello di spingere il Governo regionale a muovere ogni passo, anche quello dell’impugnativa, per profili di incostituzionalità del Decreto legislativo 219/2016, in presenza delle violazioni di alcuni principi tra i quali quello sancito dall’articolo 118 della Costituzione”.
“L’articolo 10 della legge 7 agosto 2015 n. 124 (deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche) ha stabilito – ha sottolineato Napoli – principi e criteri per la riforma delle Camere di commercio, industria, artigianato ed agricoltura, prevedendo un riordino delle funzioni e dell’organizzazione delle stesse che si sostanzia nella riduzione del numero delle CCIAA, nello snellimento della loro governancee nell’attribuzione alle stesse di competenze, eliminando le duplicazioni con le altre amministrazioni pubbliche,rimettendo al decreto legislativo di attuazione della delega il compito di assicurare al contempo la sostenibilità finanziaria di questi enti e il mantenimento dei livelli occupazionali.Soprattutto – ha proseguito Napoli – la citata legge delega ha confermato il dimezzamento della principale fonte di finanziamento delle CCIAA, il diritto annuale versato dalle imprese, già oggetto di ‘attenzione’ da parte del decreto-legge 90/2014 che aveva previsto tagli di rilievo.Il decreto legislativo 219/2016, attuativo della delega di cui al suddetto articolo 10 della legge n. 124, ha, per un verso e almeno formalmente, confermato il ruolo degli enti camerali per lo sviluppo e la promozione del sistema delle imprese e delle economie locali e per altro verso attraverso il dimezzamento della principale fonte di sostentamento di questi organismi ha reso incerta la sostenibilità economica delle vecchie e nuove funzioni che gli stessi sono chiamati a svolgere e ha messo in dubbio il mantenimento delle dotazioni organiche del personale dipendente delle CCIAA”.
“Nulla quaestio – ha sottolineato Napoli – che le Camere di Commercio debbano operare una serie di risparmi su diverse tipologie di spesa,ma occorre assolutamente salvaguardare un nucleo di servizi alle imprese quali, ad esempio, il registro delle imprese, la digitalizzazione( fatturazione elettronica),la risoluzione alternativa delle controversie, la consulenza e il supporto gratuito alle imprese sin dalla fase di avvio della propria attività, il sostegno per l’accesso al credito o per la realizzazione di reti d’impresa”.
“Esigenze – ha specificato il Presidente del gruppo consiliare di Forza Italia – quanto mai reali per il comparto produttivo italiano e che diventano autentici must in un contesto territoriale, quello lucano, nel quale il costo del danaro è, in media più alto di due punti percentuali rispetto al resto del Paese e dove le piccole dimensioni delle imprese, il cosiddetto nanismo dell’apparato produttivo rappresenta, senza dubbio, un handicap rilevantissimo.Ma c’è di più: è quanto mai opportuno non solo continuare a garantire ma rinvigorire quella funzione camerale di promozione delle economie locali e di supporto alle imprese sulla base di accordi e convenzioni con le regioni che è strumentale alla crescita economica e sociale dei territori”.
“E’ dalla collaborazione tra Camere di Commercio ed enti territoriali – ha affermato Napoli – che può svilupparsi una nuova progettualità in grado di incrementare la competitività delle imprese, favorirne gli investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico, migliorare la capacità delle stesse di penetrare i mercati internazionali, dando concretezza alle politiche strutturali di crescita delle regioni europee, in virtù delle quali la Basilicata nei prossimi sette anni disporrà di un FESR con una dotazione finanziaria di 826 milioni di euro, il 62 per cento dei quali destinato a temi quali competitività, ricerca, innovazione, agenda digitale, ambiente e cultura”.
“Deve essere riconosciuto – ha detto il Presidente del gruppo consiliare di Forza Italia – alle Camere di Commercio la possibilità di aumentare la misura del diritto camerale annuale, al fine di finanziare quelle attività di particolare interesse strategico volte alla promozione delle economie locali e svolte in collaborazione con la Regione.Risponde alle stesse finalità l’opportunità di conservare, tra le possibili fonti di finanziamento, le entrate derivanti da convenzioni con soggetti pubblici e privati.Organismi simili alla CCIAA italiane esistono in tutti i paesi dell’Unione Europea e dell’OCSE.Non può essere altrimenti, atteso che siamo al cospetto di espressioni del principio di sussidiarietà riconosciuto dalla Costituzione Italiana e dal Trattato istitutivo dell’Unione Europea e, dunque, enti territorialmente e funzionalmente vicini alle esigenze delle imprese, in grado di esercitare quella fondamentale funzione di raccordo tra la dimensione politica di selezione degli interessi e quella amministrativa di realizzazione degli stessi, senza la quale è oggettivamente difficile garantire lo sviluppo delle economie locali anche in presenza di politiche di coesione di matrice europea che attribuiscono alla crescita delle imprese il ruolo di driver del cambiamento economico e sociale”.
“A tutto questo – ha concluso Napoli – si aggiunge la tutela e salvaguardia dell’occupazione e di una professionalità all’interno dell’organismo camerale che trova pochi riscontri altrove e che deve continuare ad essere prezioso per lo sviluppo delle imprese”.
Il consigliere Castelluccio ha rappresentato come “si intende raccogliere e dare voce alle numerose prese di posizione istituzionali, ordine del giorno del Consiglio comunale di Matera e la volontà espressa da numerosi Comuni della provincia e di organizzazioni di categoria: Rete Imprese Italia Matera (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casa Artigiani), Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, per sostenere il ‘No alla soppressione della Camera di Commercio di Matera’ che svolge un importante ruolo per dare visibilità al sistema delle imprese, anche agricole, innanzitutto attraverso lo strumento telematico del registro delle imprese.Centrale è l’appuntamento di Matera2019 per il quale l’Ente Camerale si sta spendendo da tempo, intessendo rapporti di cooperazione con le Camere di Commercio di Bari e Taranto per fare rete. Il programma di Matera2019 specie dopo l’annuncio di costituzione di un pool di magistrati ha bisogno di un interlocutore istituzionale autorevole che affianchi la Fondazione nel delicato compito di accrescere trasparenza ed efficienza, tutelando le pmi”.
“Bisogna porre la massima attenzione – ha detto Castelluccio – alla manovra del Governo: con il riordino delle Camere di Commercio, oltre alla riduzione del personale verranno meno i finanziamenti alle imprese, compresi il sostegno all’export e le agevolazioni per il credito. Già oggi la Camera di Commercio di Matera deve fare i conti con un pesante bilancio in rosso, duramente provato anche dal taglio del diritto annuale, che avrà certe ripercussioni sulle attività di promozione. Del resto, le Camere di commercio – così come riformate dalla legge n. 580 del 1993 – sono istituzioni pubbliche locali, non territoriali, dotate di autonomia funzionale, alle quali il legislatore ha affidato sia funzioni di supporto e promozione degli interessi generali delle imprese e delle economie locali, sia funzioni specifiche nelle materie amministrative ed economiche relative al sistema delle imprese. Le Camere di commercio si sono dimostrate nel tempo uno strumento importante per accompagnare e sostenere le imprese italiane, specie quelle di minore dimensione, promuovere le economie territoriali, anche in ambito internazionale ed assicurare trasparenza, sicurezza e legalità dell’agire economico. Quanto alle funzioni, è essenziale che il sistema camerale mantenga un orientamento specifico all’attività svolta dalle MPMI. Si ritiene, in particolare, necessario: definire meglio la nuova funzione attribuita alle Camere di “assistenza e supporto alle imprese in regime di libero mercato”.
“Sarebbe auspicabile, in tal senso – ha concluso Castelluccio – una valorizzazione del rapporto tra Camere di commercio e Regione in una ottica di sinergia e tenendo conto delle positive esperienze realizzate insieme in questi anni. Diversamente, verrebbero meno anche quei risultati raggiunti in particolare nelle Regioni in cui i rapporti sono più proficui e produttivi e le competenze del sistema camerale vengono riconosciute ed utilizzate per perseguire gli obiettivi dell’efficacia delle politiche pubbliche e dell’interesse generale delle imprese”.