I consiglieri comunali di centrosinistra al Comune di Matera Angelo Montemurro e Nicola Trombetta tornano ad occuparsi dello smaltimento dei rifiuti nella città di Matera ed in particolare della discarica di La Martella. Di seguito la nota integrale.
Sulla discarica di La Martella la Regione applichi i poteri sostitutivi e provveda al Commissariamento”. Di seguito la nota integrale.
Sulla questione riguardante la discarica di La Martella, la Regione non stia a guardare.
La soluzione a più di quattro mesi dall’ordinanza emessa dal Sindaco De Ruggieri sembra essere un miraggio, tanto che la discarica del Borgo La Martella resta abbandonata a se stessa.
Infatti, è dal 13 settembre 2016 che il Sindaco di Matera, su sollecitazione della Regione Basilicata intervenuta dopo le risultanze delle analisi condotte dall’ARPAB e dalle ASM, ha emesso con un Ordinanza Sindacale in via cautelativa e precauzionale, il divieto assoluto di emungimento ed utilizzo, anche per soli fini agricoli/irrigui, dell’acqua sotterranea da tutti i pozzi privati, provvisti e/o sprovvisti di autorizzazione, con livello di emungimento inferiore a mt.50, allocati all’esterno del perimetro della piattaforma di gestione dei rifiuti e distanti da essa non meno di 2 Km. Si tratta di un’ordinanza che coinvolge tutti i proprietari e/o conduttori ad altro titolo dei fondi rustici nella fascia di suoli larga 2 Km misurata a partire dal perimetro della discarica.
In questi mesi nulla è stato fatto per bonificare le aree inquinate come certificate dall’ARPAB e dalla ASM che hanno evidenziato i superamenti, nella matrice di acqua sotterranea, delle concentrazioni soglia di contaminazione per alcune analisi.
Sembra utile ricordare che il Testi unico ambiente impone al responsabile dell’inquinamento, e quindi al Comune di Matera, di mettere in sicurezza il sito eliminando l’agente inquinante. Quindi il Sindaco, come responsabile della salute pubblica dei cittadini, riconoscendo con il provvedimento di emungimento lo stato di inquinamento, deve al contempo mettere in pratica le azioni miranti alla bonifica dell’area, indipendentemente dalle cause dell’inquinamento delle falde, discarica o non discarica!
Non può essere il divieto di emungimento la soluzione all’inquinamento delle falde acquifere. Tra l’altro destano preoccupazioni le dichiarazioni rilasciate dall’Assessore comunale al ramo che, attraverso la stampa, lascia intendere che siano addirittura sotto osservazione (e quindi ritenute poco attendibili) i rilievi effettuati dall’ARPAB che, fino a prova contraria, rappresenta l’ente certificatore della Regione Basilicata.
In virtù di queste considerazione si invita il Presidente della Regione a prendere seriamente in considerazione di commissariare la discarica di La Martella così come già fatto, nel recente passato, per la discarica di Venosa.